Panoramica
del filare esistente guardando verso nord.
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Di Stefano Muratori.
L’ 8
febbraio scorso è stata firmata una convenzione tra la Soprintendenza
Archeologica per l’Emilia-Romagna, l’Istituto IIS A.Serpieri di Bologna, e
il Comune di Marzabotto per lo sviluppo di una attività che potrebbe in
futuro consentire di riprodurre, nel settore dell’area archeologica dell’antica
città etrusca di Marzabotto dove insiste un filare di vite in abbandono, il
vino che gli etruschi bevevano 2500 anni fa. Fra gli obiettivi dei promotori vi
è anche quello di ricreare un percorso storico che, utilizzando la vite, porti
a maggiori o nuove conoscenze dirette sul significato che gli Etruschi
attribuivano al vino, sulle modalità del suo consumo in un contesto sociale,
sui modi della produzione, trasformazione e commercializzazione e sulle
tipologie di viti presenti sul territorio dall’epoca etrusca fino ai nostri
giorni .
Panoramica con il museo sullo sfondo
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Rendendo
nuovamente produttiva la vigna nell’area archeologica di Marzabotto sarà
possibile esemplificare a scopo didattico-sperimentale le diverse fasi della
viticoltura fino alla vendemmia e alla vinificazione con le modalità che si
ritiene fossero praticate dagli abitanti di Kainua (si veda anche il video a
questo link: http://www.montesole.eu/cms/vini-etruschi/87-kainua-e-la-cultura-del-vino
).
I lavori di pulizia del filare già compiuti
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Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali –
Soprintendenza Archeologica per l’Emilia-Romagna – metterà a disposizione le
strutture museali e territoriali nonché la formazione dei docenti per la
realizzazione delle varie fasi del progetto.
L’IIS Serpieri metterà a
disposizione le risorse umane, docenti e non docenti, necessarie alla
realizzazione del progetto. Gli studenti verranno coinvolti nelle attività
progettuali mediante la realizzazione di specifici percorsi di alternanza
scuola – lavoro.
Il Comune di Marzabotto si impegnerà a sviluppare e
sostenere eventuali progetti che possano essere presentati in ambito
Provinciale, Regionale, Nazionale ed Europeo aventi come oggetto anche il
recupero delle memorie storiche e delle attività agricole del nostro territorio
sviluppati in collaborazione con altri Enti o Associazioni o privati, in base
alle disponibilità economiche dell’Ente che dovranno essere autorizzate, di
volta in volta, dalla Giunta Comunale.
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