Moglio e la sua produzione vitivinicola si stanno preparando per riprendersi il ruolo ‘di migliore sito produttivo’ della cintura appenninica bolognese che fino al settecento era riconosciuto senza eccezioni. E’ stata infatti inaugurata domenica scorsa dall’assessore di Sasso Marconi Andrea Mantovani, dai componenti della famiglia Nanni titolare dell’azienda e da un nutrito pubblico, il nuovo centro aziendale delle cantine La Bettozza.
La produzione di vini classici delle colline emiliano romagnole della nuova realtà sassese si propone di migliorare in modo significativo l’offerta vinicola di Sasso Marconi che già vanta apprezzate presenze riconosciute anche a livello nazionale.
L’assessore ha ricordato, a riconferma della rinascita produttiva di Moglio, che la Manutencoop sta recuperando, nelle vicinanze di La Bettozza, 70 ettari di terreno destinandoli per la maggior parte a vigneto e a oliveto. I tre poderi di un tempo ospiteranno anche una cantina adeguata alla capacità della nuova azienda e un ‘frantoio’, cui potranno fare riferimento i numerosi neoproduttori di olio di Sasso Marconi. In progetto anche la realizzazione di una struttura finalizzata alla lavorazione e al confezionamento dei marroni. Infine sorgerà anche un essiccatoio per castagne.
La rinascita di Moglio è quindi alle porte. Nell’ottocento, pur non perdendo la sua peculiarità produttiva, i vini di Moglio furono un po’ messi in ombra da quelli delle vigne dei Visconti di Modrone. Il titolare della grande azienda, membro dei Governi Cisalpini e Cispadani dell’era napoleonica, per ragioni istituzionali si trovò più volte a visitare la Francia e qui trovò nuovi vitigni e nuove tecniche produttive che trasferì nelle sue aziende bolognesi con grande successo. L’abbandono dei campi degli anni ’60 ha dato a Moglio e al suo patrimonio produttivo agricolo un colpo ancor più forte.
La rinascita riavviata dagli irriducibili amanti del buon vino che mai hanno abbandonato Moglio, continua ora con La Bettozza.
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