Giovedì 27 ottobre, alle 17, nella Sala Parco di Camugnano, assemblea di presentazione del progetto di parco eolico di Monte Fontanavidola.
Ne ha dato notizia Alberto Cuppini impegnato da tempo a contrastare questo tipo di impianti perché ritenuti esageratamente impattanti per l’Appennino.
“Sarebbe, se realizzato, l'impianto più potente del nord Italia, superando quello di Casoni”, scrive Cuppini nell’invito a partecipare all’incontro di presentazione e accusa. “ La proposta conferma che qualcuno, negli scorsi anni, ha molto lavorato per fare delle montagne del bolognese ‘il parco eolico più grande d'Italia’. E adesso vuole cogliere i frutti del suo lavoro, dopo lo scacco subito a monte dei Cucchi. Anche per questo impianto erano state diffuse voci ad arte per fare credere che non sarebbe più stato fatto. Questa è una dimostrazione che il pericolo è sempre incombente”.
4 commenti:
A giugno 2011 il progetto era dato dal sindaco come non presente e quindi non possibile da visionare, era ammessa solo la presenza di una torre di rilevazione del vento, l'Enel già da un anno contattava in silenzio i proprietari dei terreni per farsi firmare i compromessi, poi si aggiunge l'appoggio politico locale evidente e la promessa di dare al Comune più di 2 milioni di euro
Scusa ma di che pericolo si parla ? Io preferisco 10 impianti eolici a una centrale a gas o a carbone o preferiamo prendere l'elettricità dall'estero fatta con il nucleare ma visto che noi quelle non le vediamo va bene.Bisogna smettere di essere ipocriti che si vuole l'elettricità ma non si vuole sul proprio territorio gli impianti nessuno che monta panelli solari nessuno che vuole eolico ecc. M.
Cara M., sai qual'è il problema? Chet ti installano le pale e NON ti chiudono le centrali a carbone o a gas. Il risultato è che non ti eliminano l'inquinamento e ti devastano le uniche aree ancora respirabili e da proteggere.
Ma non ti preoccupare, sono molti gli ignoranti su questo argomento. Studia!
Sono favorevole all'installazione del parco eolico, il sistema più pulito per avere quell'energia di cui tutti abbiamo bisogno e che paghiamo troppo salata. Già nel passato, l'onda verde ha prodotto i suoi danni impedendo l'installazione della centrale sperimentale del Brasimone. Un danno di oltre 3000 miliardi di lire che ha lasciato ( per la seconda volta) un danno all'ambiente e un pensionificio. Alfonsino da Camugnano
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