domenica 30 ottobre 2011

Il secondo giorno della tartufesta di Sasso Marconi. L'esperto castanicoltore Maurizio Musolesi spiega le ragioni della scarsità del prodotto.









Continua oggi la Tartufesta di Sasso Marconi iniziata ieri con una buona affluenza di pubblico che ha apprezzato le specialità autunnali proposte nel gran numero di bancarelle che hanno animato il centro (nella foto Pina Marzocchi, titolare de La Bottega, che mostra i suoi invitanti salami). Tra gli ospiti di eccezione anche il parroco don Dario(nella foto) che non ha mancato la sosta e la degustazione delle crescentine preparate dai volontari sassesi.

La novità di quest’anno è la ‘Utabber fest’, organizzata dalla Pro Loco e ospitata nell’Isola del gusto della piazza centrale.

La ‘fest ‘ aggiunge all’intenso programma di appuntamenti giornalieri, una singolare e invitante parentesi bolognese serale di ispirazione bavarese. La birra è ovviamente il principale ‘condimento’.

La edizione 2011 della Tartufesta, nata per la presentazione e la esaltazione dei prodotti dell’autunno, sarà ricordata per la scarsità di tartufi e di marroni, i prodotti più attesi all’appuntamento. La festa comunque non ci perde perché le preziosi leccornie, cui va aggiunta la qualificata produzione sassese di vino e olio, sono comunque presenti, anche se in quantità minore in qualità eccellente, e danno il valore aggiunto agli interessanti appuntamenti in programma che si protrarranno fino al prossimo fine settimana.

Domani, lunedì 31 ottobre, di rilievo il laboratorio rivolto ai bambini intitolato ‘dal Grano al pane’: con l’attenta supervisione di maestri panificatori, i piccoli aspiranti fornai prepareranno la forma di pane usando ‘lievito madre’. I pani saranno poi cotti nel forno a legna preparato dai volontari dell’associazione ‘Antico Mondo Contadino’

Ci siamo rivolti all’esperto castanicoltore monzunese Maurizio Musolesi (nella foto nel suo castagneto) , forte di una ottima preparazione scientifica in materia, riportata in una sua pubblicazione preparata assieme a Germano Lolli, e di una ancor maggior conoscenza pratica ricavata dalla coltivazione di un ampio castagneto a Monzuno chiedendogli la ragione per cui quest’anno sarà ricordato per una produzione di marroni di piccola pezzatura e ‘asciutti’ .

“L’andamento climatico è stato purtroppo dei peggiori. I frutti del castagno sono già presenti all’interno del riccio in agosto e in questo mese iniziano la crescita. Alla pianta quindi viene chiesto il massimo sforzo nel mese solitamente preceduto da un periodo di scarsità di piogge. Se manca una bella ‘bagnata’ a metà agosto il castagno non ha la forza di nutrire i frutti a dovere per consentire la loro crescita. Va in crisi e il suo frutto ne risente. Quest’anno la siccità è stata tale, dalla metà di luglio alla metà di ottobre non sono state registrate piogge significative, da mortificare la produzione al punto che in alcuni casi marroni cadono dalla pianta già secchi”.

Tutto rinviato quindi al prossimo anno ?

“ No! Prodotto ce ne è ed è molto buono. Proprio perché cresciuto con poca acqua, quest’anno è consigliabile consumarlo bollito . La cottura in acqua gli consente di rinvenire un po’. Ci sono anche castagneti collocati in zone fresche e umide e lì la produzione è stata la consueta anche di pezzatura. Certo il marrone costa un po’ di più … ma non possiamo rinunciare a una bella sosta per gustarsi i ‘frusà’ o i ‘balus’ e, perché no, proprio a Sasso Marconi che vanta una qualificata produzione castanicola a Mongardino”.

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