sabato 27 giugno 2009

Amministrative 2009 a Marzabotto

A proposito dei risultati elettorali di Marzabotto, Stefano Muratori scrive:


Caro Ugo,
anch’io sono un iscritto del PD, e prima di tutto credo che come partito dovremmo essere capaci di prendere atto che gli elettori del PD di Marzabotto si sono schierati in maggioranza con la lista di Romano Franchi (il quale era fino a poco prima delle elezioni iscritto al PD e non lo è più, ma non per sua scelta).
Ti chiedo di considerare attentamente i dati (che riporto di seguito) delle elezioni europee a confronto con quelle comunali.

>

2004 europee

%

2009 europee

%

IDV

83

1,86

382

8,9

IDV

Ulivo

2086

46,7

1757

41,0

PD

Socialisti

96

5,06

86

2,0

Sinistra Libertà

Comunisti Italiani

130

PRC

307

6,87

182

4,25

PRC

Bonino

90

2,01

97

2,26

Pannella

Lega

88

1,97

308

7,2

Lega

FI

678

22,8

909

21,2

PDL

AN

340

UDC

87

1,95

211

4,93

UDC

Altri

483

10,8

350

8,2

Altri

TOTALE

4468

4282

TOTALE

2004

comunali

%

2009

comunali

%

Masetti

2685

64,6

2390

57,8

Romano

Minelli

770

18,5

943

22,8

Cardi

Proietti

703

16,9

805

19,5

Morotti

Non validi

221

5,3

138

3,3

Non validi

TOTALE

4379

4276

TOTALE




Escludendo per un attimo il dato dell’elezione comunale, a Marzabotto le cose sono andate in modo molto simile al resto d’Italia.
Il PD perde il 5,5 % se lo confrontiamo all’Ulivo; la sinistra “alternativa”, fra PRC e Sinistra Libertà, perde il 5,5 %; solo l’IDV guadagna un bel 7 %.
La Lega guadagna il 5 %.
Siccome i dati di Marzabotto rispecchiano quelli nazionali penso che si possa assumere che le polemiche e le divisioni locali non hanno influito in modo sostanziale sulle posizioni politiche.
L’ordine dei partiti uscito dalle Europee a Marzabotto è il seguente
1° PD con 1757 voti
2° PDL con 909 voti
3° IDV con 382 voti
4° Lega con 308 voti
Quindi il PD, non è stato clamorosamente sconfitto come alcuni dicono. Certo che non possiamo essere contenti, e le divisioni a tutti i livelli sono probabilmente una delle principali cause del disorientamento dei nostri potenziali elettori.

Nei dati delle comunali vediamo che nonostante la destra sia cresciuta a Marzabotto alle elezioni europee, la Morotti con la lista sostenuta dal PDL e dalla Lega non prende che 805 dei 1217 voti disponibili.
D'altra parte Cardi dei potenziali 1757 voti del PD + 382 dell'IDV (dati delle Europee) ne perde almeno 1196. Se consideriamo che almeno il 40% degli elettori dell'IDV abbiano votato per Cardi (assunzione prudente visto che l’IDV sosteneva la lista di Cardi), almeno il 55 % degli elettori che a Marzabotto hanno votato per il PD alle Europee, non hanno votato per Cardi. E secondo me sono stati di più.

Perché il voto è andato così ?
Io abito nella zona “popolare” di Marzabotto centro, e questa è anche la zona che ha storicamente espresso percentuali di voto altissime per la sinistra. In questa zona molti anziani (zoccolo duro della sinistra marzabottese) assieme ad altrettanti giovani si sono fatti promotori del sostegno a Romano. Dobbiamo chiederci il perché è successo questo, e credo che le tue allusioni maliziose siano un indicatore di quanto sia urgente ricominciare a confrontarsi di più, apertamente ed in pubblico.
Tutti sappiamo che già da tempo circolavano parecchie voci critiche verso l’amministrazione uscente e verso la mancanza di dibattito pubblico (non so se a torto o ragione, ma la realtà è quella). Erano critiche diffuse ed alimentate dal passaparola popolare. I temi che hanno lasciato più perplessità a mio avviso sono stati quelli dell’uscita dalla giunta di Dante Franchi e del conseguente rimpasto, che non è stato accompagnato da alcun chiarimento pubblico. Poi c’è stato il Turbogas che è stato presentato come una cosa fatta, poi la causa legale contro il Bar della Colonia che si è dimostrata ingiusta; ed infine la pessima conduzione dell’Ufficio Tecnico Comunale, che per i semplici cittadini trova infinite difficoltà, in contrasto con gli ampliamenti degli indici e la libera mano alle imprese speculative per operazioni di dubbia convenienza per i cittadini di Marzabotto. Questo è quello che ho sentito fra le persone del mio vicinato. Non posso asserire che siano critiche giuste. Non sono sicuro di quanto sia effettivamente vero, ma le opinioni si sono formate con il passaparola anche per una certa chiusura dell’amministrazione e probabilmente del PD stesso. Credo che su questo si possano esprimere opinioni divergenti, ma la buona fede di chi critica non dovrebbe essere messa in discussione per evitare di essere offensivi verso persone che si sono impegnate per il paese prima di me e di te e lo hanno sempre fatto per senso civico.

Poi c’è stata la forzatura della scelta del candidato del PD senza una vera consultazione fra gli iscritti e fra gli elettori. Come sai bene c’è stata una riunione dell’Unione Comunale dei Circoli del PD (26 membri fra i quali tutti gli amministratori uscenti) che ha frettolosamente deciso a maggioranza senza consultare “la base” fra 3 candidati:
Romano Franchi (proposto da alcuni militanti del PD che erano critici verso l’amministrazione uscente)
Valter Cardi (proposto da una “cordata” guidata dai cacciatori)
Patrizia Zanasi (assessore uscente, certamente fra i più apprezzati della ex amministrazione)
In quella occasione Romano, che non era presente, è stato duramente attaccato dal sindaco uscente e da una schiera di persone coordinate
Romano non ha accettato questa imposizione e questo trattamento poco rispettoso dei sentimenti di larga parte dei sostenitori stessi del PD, ed ha poi deciso con il supporto di larga parte di questi ultimi di procedere ugualmente realizzando una sua lista civica.
In seguito i dirigenti del PD hanno deciso di procedere allo scontro con Romano pur sapendo che a Marzabotto la maggioranza degli elettori del PD hanno vissuto una storia dentro la quale Romano rappresenta una specie di mito. Io ho sostenuto Romano in modo aperto e ho spiegato perché fin da subito. Perché mi fido di lui come persona e so che ha esperienza e competenza ed è un mediatore moderato e rispettoso delle idee di tutti. Non ho nulla contro Cardi, ma non lo conosco. Non ho invece ancora sentito chiare spiegazioni del perché voi che avevate un’altra idea siate stati così contrari a Romano tanto da voler fare una forzatura per metterlo da parte.

Adesso, ad elezioni avvenute è necessario confrontarsi apertamente e (per quanto mi riguarda) fraternamente, e darci alcune risposte reciproche.

Se c’erano motivi politici o altro per fare ciò che è stato fatto questi motivi debbono essere chiariti molto bene ora. Se non c’erano motivi si deve comunque chiarire che senso ha mantenere ferma una posizione che era priva di motivazioni fin dall’inizio.

Per quanto mi riguarda la discussione su questi argomenti può essere affrontata in modo civile, educato e rispettoso, partendo dal presupposto che nelle persone di una parte e dell’altra ci sia buona fede, e partendo dal rispetto e dall’ascolto del punto di vista altrui.
Poi non trovo corretto che ti rivolga a Dante Franchi come interlocutore della parte che ha vinto. Tieni conto che la maggioranza degli elettori del PD ha votato per Romano Franchi.
Dante ha tante idee buone e sicuramente può aiutarci a capire, ma credo che il PD debba partire dal riconoscimento che i suoi problemi non sono causati da chi si colloca alla sua sinistra, bensì da una specie di sindrome autodistruttiva di cui il principale colpevole forse è stata la remissività e la scarsa partecipazione attiva di tutti noi io per primo.
grazie

Stefano

5 commenti:

Dante Franchi ha detto...

Caro Stefano non mi permetto assolutamente di entrare nel merito delle tue valuazioni che per altro mi paiono più che condivisibili in quanto ispirate semplicemente al buon senso e, prevalentemente, ad una oggettiva registrazione del susseguirsi di eventi.

Mi sento comunque obbligato ad una precisazione su un passaggio abbastanza centrale del tuo scritto, unicamente per proporre una importante precisazione la dove tu affermi........."I temi che hanno lasciato più perplessità a mio avviso sono stati quelli dell’uscita dalla giunta di Dante Franchi e del conseguente rimpasto, che non è stato accompagnato da alcun chiarimento pubblico.".....

Ecco io credo che sia importante sapere che Dante Franchi è uscito dalla Giunta a seguito di un "rimpasto" unilaterale da parte del Sindaco, e non al contrario come si potrebbe evincere dal tuo scritto.

Per altro per completezza si potrebbe aggiungere che a seguito di questo atto di unilaterale modificazione della Giunta da parte del Sindaco e del PD, presero le distanze dalla giunta ben 5 delle 7 forze che componevano la maggioranza in origine. Cosa che credo abbia un qualche peso nella valutazione delle responsabilità.

Tutto quanto sopra, ci tengo a precisare, al solo scopo di favorire una corretta ricostruzione di un mandato che era divenuto difficile nonostante le migliori intenzioni con cui mi ci ero cimentato, sperando che questo risulti utile ad uscire da steccati inutili e dannosi che la gente di Marzabotto ha già bocciato ed ampiamente superato indicando a mio avviso anche la strada da percorrere per buttare l'acqua sporca e far crescere bene il bambino.
Un cordiale saluto.
Dante Franchi

C.Zecca ha detto...

Il potere da alla testa. Molte scelte "discutibili" (uso questo eufemismo per evitare il turpiloquio) sono state decise in provincia (DeMaria) o in regione (Campagnoli) e "calate imperiosamente" sul territorio.
Come scritto altrove, mi compiaccio per le randellate che i paesani di Marzabotto hanno deciso di tirare sui denti di un partito di gerarchi che ha completamente perso il senso della democrazia, ovvero l'amministrazione lungimirante per il bene della comunita' e non per il potere del partito o gli interessi particolari di alcuni ristretti poteri forti (cavatori, immobiliaristi, multinazionali, multiutility...)

La gestione pro domo partito di Marzabotto e' stata paradigmatica dell'antipolitica che ha imperato ed impera e di una presa di coscienza dei paesani che hanno deciso di votare una persona che sapevano sarebbe stata, per dirla alla Grillo, loro dipendente e non loro padrone se non despota.

Meglio tardi che mai.
La batosta elettorale dei gerarchi del PD a Marzabotto e' segno, per me molto positivo, che esiste ancora un certo arbitrio nella collettivita' che per anni ha dormito sugli sfasci (tipo ecomostro di Pian di Venola) che mediocri amministratori hanno inflitto a comunita' e ambiente.
Un augurio di buon lavoro per il bene comune e la sostenibilita' a Romani Franchi e alla sua squadra.

Anonimo ha detto...

Come iscritto al PD in un comune limitrofo ho seguito con attenzione le vicende di Marzabotto.
E condivido l'analisi di Muratori che e' stato l'unico finora a centrare un punto cruciale.
A Marzabotto non ha vinto la destra, e non hanno vinto chissà quali misteriose manovre di Dante Franchi.
E' stato invece sconfitto clamorosamente DAGLI ELETTORI DEL PD un gruppo dirigente che aveva caparbiamente deciso di imporre un candidato senza seguito sul territorio, evitando le primarie con l'applicazione di un cavillo dello statuto, formalmente di sicuro lecito ma sostanzialmente antidemocratico.
Il risultato del PD alle contemporanee elezioni europee e provinciali lo dimostra.
Sarebbe opportuna una approfondita riflessione, non solo a livello locale ma anche a quello provinciale che non e' certo stato estraneo alla vicenda.
Si preferisce invece trascinare la polemica sugli striscioni di scherno agli avversari e sulle modalita' di svolgimento della campagna elettorale.
Cosi' si rischia veramente di far diventare quella di Marzabotto una sconfitta del PD, dalla quale difficilmente si potra' emergere.

L'angolo di Max. Scienza e Libri. ha detto...

Buongiorno a tutti, leggo sempre con molta attenzione notizie e commenti sul blog del signor Fabbriani. Riguardo a questo post del signor Stefano Muratori. Beh direi che sono abbastanza perplesso su alcuni passaggi e sulla tesi di fondo. Fondamentalmente sul fatto di separare ed analizzare il voto a compartimenti stagni. Il passaggio fondamentale è “lasciamo stare per un attimo il risutato di Romano Franchi e concentriamoci sul voto delle Europee!!”

La questione fondamentale del voto politico di Marzabotto è la eccezionale MATURITA’ POLITICA di tutto il popolo di Marzabotto. Io voglio fare i complimenti ai cittadini di Marzabotto perche’ hanno dimostrato capacità di scelta politica. Che i cittadini di Marzabotto siano di prevalenza di sinistra è palese e chiaro come il sole. Ma cosa significa sinistra? Parole come partecipazione, solidarietà, mutualismo sono il fondamento dei principi della sinistra. Signor Stefano Muratori, analizzi il comportamento delle ultime amministrazioni e decida lei.

Spero tanto di poter parlare con lei in prima persone, forse in qualche consiglio di frazione, dei problemi amministrativi e politici del nostro comune.
Cordialmente, Massimo D’Agostino.

Anonimo ha detto...

Mooolto stimolante questo dibattito, nonchè di grande interesse per tutti gli elettori di Marzabotto.

Ci si potrebbe esercitare in tante altre supposizioni, tutte di grande attrazione, ma mi pare che fino a qui venga sempre elusa la domanda delle cento pistole:
-E' mai possibile che tanti elettori PD di Marzabotto ripongano la loro stima ed affidino il loro voto a Romano Franchi e che gli unici che non lo fanno siano i dirigenti locali di questo Partito?
-E' mai possibile che i dirigenti PD di Marzabotto non fossero al corrente della grande popolarità di questo candidato?
-Neppure dopo che in 10 giorni aveva raccolto 1.200 firme a sostegno della candidatura?

E allora la domanda che va posta a mio avviso a tutti, ma in particolare al locale gruppo dirigente PD è la seguente: PERCHE' CARDI CHE E' IMPOPOLARE AGLI ELETTORI PD VI VA BENE E ROMANO ( a quel tempo esponente PD) CHE GODE UNA STIMA ED UN CONSENSO COSI LARGO NELLA BASE PD NON VI VA BENE?

I cittadini di Marzabotto avrebbero -anzi hanno- diritto ad avere una risposta chiara a questa domanda per poter dissipare brutti pensieri.