La presidente di Anei Marzabotto, Patrizia Zanasi, informa:
Sabato prossimo, 14 ottobre, alle 16.30, presso la Sala Polivalente della Casa della Cultura e della Memoria di Marzabotto si terrà un convegno organizzato da ANEI Marzabotto (l’associazione si occupa degli Internati Militari Italiani, catturati dopo l’Armistizio dell’8 settembre del 1943). E’ l’ultima iniziativa compresa nel programma celebrativo del 79° anniversario degli Eccidi di Monte Sole.
Insieme ad A.N.E.I.
Treviso, A.N.E.D. Bologna, associazione italo tedesca di Brema e Scuola di Pace
di Brema-Vegesack, abbiamo voluto ricordare l’80° anniversario di quella
tragica data e ciò che ne seguì perché l’esperienza dell’internamento fu
dolorosa e complessa.
La più tragica fu quella
vissuta dai militari catturati dai nazisti, ma non dobbiamo dimenticare i
civili rastrellati, che nelle nostre zone risultano essere un discreto numero
fra gli internati per motivi politici e
i militari catturati dalle forze alleate prima dell’Armistizio.
Nell’incontro si ricorderà
e si parlerà nello specifico degli internati militari,
conosciuti con l’abbreviazione di IMI, di coloro che si rifiutarono di
collaborare, prima con le formazioni tedesche della Wehrmacht e delle SS, poi
con la Repubblica Sociale Italiana.
Le loro storie non sono
entrate nella nostra memoria collettiva, sono state taciute per oltre
sessant’anni; se ne parla solo da poco.
Il loro numero oscilla
tra seicento e settecentomila unità, ma alla conta precisa probabilmente non si
arriverà mai, così come è difficile stabilire il numero esatto di coloro che
morirono durante la prigionia: per la Croce Rossa italiana sarebbero circa 78
mila, mentre per Onor Caduti 60 mila. Indeterminato anche il numero di coloro
che, dopo aver contratto gravi malattie, morirono durante e dopo il rientro in
Italia nel 1945.
Gli organizzatori
precisano: “A.N.E.I. di Marzabotto ha avviato una ricerca storica approfondita,
mai fatta prima, per avere un quadro il più possibile vicino alla realtà,
che aiuti a capire, a fianco degli Eccidi, quanto abbia inciso la deportazione
sul tessuto sociale del territorio e per dare dignità a questi uomini.
In un primo momento era
nostra intenzione occuparci di Marzabotto, Monzuno e Grizzana, poi abbiamo
allargato il lavoro a tutti i comuni delle Valli del Reno e del Setta.
In questa prima ricerca, riferendoci solo ai possibili IMI, abbiamo individuato più di un migliaio di nominativi ed abbiamo inoltre trovato alcuni familiari, perché oltre a quantificare la portata delle deportazioni, siamo interessati a riscoprire sia il percorso e la storia dei nostri familiari durante la prigionia, sia conoscere le loro storie, una volta tornati a casa”.
2 commenti:
E gli internati del 2002 li avete già dimenticati?
Ha parlato l'invornito del 2023.
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