Che fine ha fatto il ‘contributo di immediato sostegno’
Il 31 maggio scorso la Protezione Civile disponeva la prima
misura economica di immediato sostegno per la popolazione colpita dall’alluvione in Emilia-Romagna, il CIS (Contributo di Immediato Sostegno). Finanziato attraverso le risorse del Fondo per le emergenze nazionali del Dipartimento nazionale, prevede un primo pagamento di 3mila euro, erogato in virtù dell’appartenenza alla zona rossa e che può arrivare a 5mila euro nel caso in cui le spese sostenute siano maggiori dell’acconto. Il contributo concorre alle prime spese necessarie al ripristino, fra le tante necessità, della funzionalità degli immobili ad uso abitativo e copre le spese per la pulizia e la rimozione di acqua, fango e detriti.
Pensato fin dall’inizio come una misura rapida, nella realtà in cinque mesi solo 101 beneficiari hanno ricevuto per intero quei 5mila euro a famiglia promessi e subito stanziati. La maggior parte delle pratiche di saldo langue, tra Comuni e Regione, a causa del tanto tempo necessario all’esame analitico della documentazione presentata dai cittadini: pile di scontrini, fatture, distinte di bonifico, etc. Ma in questi 5 mesi i cittadini hanno speso i propri risparmi per cercare di rimettere in sesto le proprie case confidando anche in un altrettanto immediato rimborso.
Il Consigliere Mastacchi ha chiesto alla Giunta
quali sono i motivi che stanno ostacolando la "modalità
innovativa" e la "procedura sperimentale" caratterizzata dalla
celerità del flusso di cassa, così come sottolineata il 1° giugno dal
Presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dalla sua vice
Irene Priolo e che tempi vengono stimati per il completamento delle procedure
di rimborso di chi ha già presentato le domande e di chi le presenterà entro
fine anno, considerato che ad oggi su 23.464 acconti per un totale di 70
milioni e 485mila euro, sono stati liquidati solo 101 saldi per 193.721,53
euro.
Risponde
l’Assessore Priolo, chiarendo che La verifica da parte dei Comuni è
aggravata, oltre dal gran numero di richieste, anche dal fatto che sono state
rese ammissibili al rimborso anche voci quali abbigliamento e spese
scolastiche, cosa mai fatta prima. A causa del grande lavoro si è deciso perciò
di prorogare i termini per le richieste fino alla fine dell’anno. Anticipa poi
che con le prossime ordinanze del Commissario Figliuolo ci saranno criteri più
restrittivi e sarà prevista anche una perizia. Per quanto riguarda gli annessi,
come i garage, sono da considerarsi solo se sede di impianti indispensabili
all’abitabilità della casa (impianti elettrici, di riscaldamento, ecc.).
Mastacchi
replica evidenziando che considerato il carattere di
urgenza del provvedimento, nonostante le difficoltà amministrative, il tempo di
reazione sia troppo lungo. Bene invece per la proroga dei termini.
Sul tema ‘rimborsi, interviene anche la capogruppo di Fratelli D’Italia in Regione,
Marta Evangelisti, che scrive:
Abbiamo presentato un’interrogazione per capire se la Regione manterrà
l’impegno assunto con tutti i cittadini di attivare la piattaforma Sfinge
per le pratiche per l'alluvione entro il 15 novembre prossimo.
Da recenti articoli di stampa, poi, abbiamo appreso che anche il Presidente
del Consiglio ha chiesto alla Regione diversi mesi fa, di avere una
ricognizione sullo stato del reticolo idrografico della Romagna, oltre a
numerosi cittadini: non risulta che la Regione abbia condiviso le informazioni
richieste in premessa, tanto che esisterebbe anche un ricorso da parte dei
cittadini al Tar, pronto a essere depositato.
Il Governo ha stanziato 830 milioni di euro per somma urgenza a seguito degli eventi calamitosi di maggio scorso, ma ad oggi risultano utilizzati solo 45 milioni, e questo nonostante i continui e ripetuti appelli della Regione che sostiene non avere ricevuto denaro a sufficienza, a fronte degli 830 milioni richiesti e stanziati. Per quanto riguarda la ricostruzione da parte dei privati, è stato dato il contributo fino a 5.000 euro più i costi delle perizie, corrispondenti a diverse decine di milioni di euro per diverse decine di migliaia di persone, ma ad oggi sono stati restituiti ai cittadini colpiti dall’alluvione solo 3000 euro. Infine, per quanto concerne la ricostruzione delle aziende, risulterebbe un ritardo dovuto all’indisponibilità, ad oggi, dell’ordinanza dedicata e al riadattamento della piattaforma regionale “Sfinge”, già utilizzata per le richieste relative al Sisma 2012, la cui apertura è prevista per il 15 novembre".
Nessun commento:
Posta un commento