Lori: “Esemplari unici di cui dobbiamo avere cura. Un patrimonio straordinario di biodiversità. L’impegno della Regione”
Segnalato da Dubbio:
Faggi, castagni,
platani, ippocastani, farnie, gelsi - singoli, in filare o in gruppo- di cui è
stato riconosciuto il notevole interesse pubblico. Per le dimensioni, l’età, il
valore storico e paesaggistico. Veri e propri habitat che svolgono un ruolo
fondamentale per l’ecosistema perché offrono nicchie di valore unico per una
miriade di animali, licheni e funghi.
Castagno_Borgo Tresana_Alto Reno Terme |
Dei nuovi ingressi –
dei quali 20 esemplari singoli e cinque in gruppo – dieci sono in provincia
di Parma, cinque in quella di Modena, sei in quella
di Bologna, tre nel Ferrarese e uno in provincia
di Forlì-Cesena. Salgono così a 622 le tutele complessive in
Emilia-Romagna, considerando anche quelle che rientrano nell’elenco regionale
degli alberi monumentali.
“Si tratta di
esemplari dalle caratteristiche uniche, custodi di un patrimonio straordinario
di biodiversità- ha spiegato l’assessora regionale alla Forestazione e
parchi, Barbara Lori-. Alberi da tutelare, tanto più oggi a fronte
di una crisi climatica che rappresenta un indubbio fattore di rischio.
Per questo il nostro impegno a fianco dei Comuni, degli Enti parco e dei
singoli cittadini, incrementando le risorse per sostenere gli indispensabili
interventi di cura. Ma anche attraverso un progetto legge, che è ora all’esame
dell’Assemblea legislativa, con il quale vogliamo rafforzare gli strumenti a
nostra disposizione, prevedendo tra l’altro una zona di protezione per ogni
esemplare di almeno 10 metri di raggio e l’obbligo di recepimento dei vincoli
di tutela a livello urbanistico”.
Un patrimonio
straordinario, ma anche fragile e delicato che va custodito. Da qui l’impegno
della Regione con contributi fino ad un massimo di 15mila euro per
finanziare al 100% gli interventi di cura e gestione da parte dei Comuni, degli
Enti parco, dei cittadini, nel caso l’albero sia in una proprietà privata. Per
il triennio 2022-2024 le risorse a disposizione ammontano a quasi 1
milione di euro.
I nuovi alberi
appartengono a 15 specie diverse. Ma sono tutti accomunati da alcune
caratteristiche, a partire da quella della monumentalità: circonferenza del
tronco, altezza, sviluppo dei rami e della chioma. Anche altri aspetti sono
importanti, come l’età presunta o accertata, il portamento particolare, la
rarità botanica, la posizione dominante nel paesaggio, il legame con gli
avvenimenti storici e culturali.
In Emilia-Romagna
esistono due tipi di tutela, quella regionale che conta 496 esemplari e quella
nazionale con 126, considerando anche i nuovi ingressi.
Oltre a Comuni ed Enti
parco anche singoli cittadini e associazioni possono segnalare un esemplare
meritevole di tutela grazie al modulo presente sul portale della Regione https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/sistema-regionale/flora/alberi-monumentali
Paola Fedriga
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