Il consigliere regionale Marco Mastacchi con un question time propone
di considerare l’acquisto, da parte di Regione Province e Comuni, di
crediti fiscali delle banche derivanti dai bonus edilizi e dagli ecobonus, da
utilizzare in compensazione dei propri debiti fiscali.
di Letizia Rostagno
Si stanno aprendo nuove strade per sbloccare il
mercato dei crediti fiscali connessi al Superbonus e
agli altri bonus edilizi. Il
nuovo anno è iniziato con alcune novità relative al Superbonus ad opera della
legge di bilancio e del “DL aiuti quater”
e si sta delineando l’ipotesi per
Regioni, Province e Comuni di acquistare i crediti fiscali.
L’idea è tanto semplice quanto efficace. Le
banche hanno acquistato dalle imprese i crediti di imposta derivanti da
Superbonus e altri per un ammontare tale che i loro cassetti fiscali ormai
straripano e non consentono loro di assorbirne altri. Questo limite sta
bloccando l’intero mercato edile e molte sono le imprese che detengono risorse
solo virtuali nei cassetti fiscali, senza possibilità di monetizzarli.
L’acquisto di crediti fiscali da parte di enti locali (Regione, Province,
Comuni, etc.) dalle banche, consentirebbe alle stesse di poterne acquisire
altri sbloccando il mercato e facendo ripartire l’economia del settore edile e
del rinnovamento energetico. Il meccanismo, dunque, mira a svuotare i cassetti fiscali
delle banche e delle imprese che si trovano bloccati per le operazioni di
vendita, a causa delle norme restrittive che nell’ultimo anno sono state
emanate, a garanzia della regolarità delle operazioni, sui bonus edilizi e sul
superbonus. Si tratterebbe di un’operazione totalmente trasparente e
sicura, perché riguarda crediti già verificati e certificati dalle banche
stesse. Per gli Enti che acquistano si genera un risparmio in termini di spesa corrente grazie a uno
“sconto” previsto in loro favore, che potrà essere destinato nel corso degli
anni a finanziare altre voci di spesa del bilancio. Significa inoltre più liquidità a disposizione per affrontare
le spese correnti come ad esempio i costi dell’energia, i contributi
previdenziali dei dipendenti, l’Iva etc.
Pioniera in Italia per una simile operazione è
stata la Provincia di Treviso, subito seguita dalla Regione Sardegna, mentre la
Basilicata sta raccogliendo informazioni sull'ammontare dei crediti di
imposta giacenti presso il circuito bancario regionale e la Toscana
sta valutando una tale soluzione.
Arriva sempre dal Veneto la notizia che Alto Trevigiano
Servizi (Ats), la società di servizio idrico integrato che
opera in 52 comuni nelle province di Treviso, Belluno e Vicenza: ha deciso di
mettere sul piatto due milioni e mezzo di euro per
acquistare i crediti di imposta, maturati dai propri dipendenti e
loro conviventi, che riguardano lavori agevolati con
i vari bonus in edilizia ai sensi del decreto Rilancio del 2020, dando così un nuovo slancio all’economia territoriale con la ripresa dei
lavori edilizi assistiti da bonus, aiutando così cittadini e imprenditori.
Mastacchi
chiede con il suo atto alla Giunta se sia intenzione della nostra Regione di seguire
l'esempio virtuoso di altre regioni e attivare l’acquisto dei crediti fiscali delle
banche, al fine di sbloccare il mercato del credito, aiutando così i nostri cittadini
e imprenditori e nel contempo compensando i propri debiti fiscali, considerato
che il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni passa anche
e soprattutto dall'efficientamento energetico degli edifici.
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