sabato 31 luglio 2021

Tutta Vergato ha accolto il suo campione Marco Suppini di ritorno da Tokyo


 


di Roberto Giusti

Consigliere delegato allo Sport  del Comune di Vergato

 


In occasione della serata conclusiva della Vergato Cup 2021, l’Amministrazione comunale di Vergato ha voluto festeggiare il ritorno a casa del concittadino Marco Suppini dopo la speciale esperienza ai Giochi Olimpici di Tokyo2020.

Una festa nella festa quella di ieri, venerdì 30 luglio 2021, dove ad attendere Marco era presente una cornice di pubblico davvero importante, a sottolineare l’unicità dell’occasione e lo splendido sentimento sportivo e sociale della Comunità vergatese.



Ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione comunale per l’invito di questa sera, ringrazio tutte le persone presenti questa sera, ringrazio chi mi ha scritto in questi giorni e chi si è alzato in orari improponibili per seguirmi in gara. L’Olimpiade è il sogno che ogni atleta professionista porta con sé da sempre. Sono cresciuto con questa etica e mi ha spinto a dare tutto me stesso per arrivarci. È stata una bellissima Olimpiade per me, una grande esperienza e un susseguirsi di emozioni uniche, dalla partenza di Fiumicino in cui ero circondato da grandi nomi e grandi campioni fino all’arrivo in Giappone. Ho preparato attentamente e assiduamente questo ultimo quinquennio
assieme al mio team, dove la voglia di vincere ci ha accompagnato in tutte le competizioni internazionali e mi ha sempre dato l’energia di allenarmi, anche nei giorni in cui forse ero più pigro degli altri giorni. Lo Sport è l’ambiente che più di tutti aiuta, ci aiuta, ci permette di crescere e ci mette davanti alle nostre debolezze, mancanze e difficoltà per permetterci di reagire e superarle. Chi ha voglia e passione si dedichi allo sport, perché è un insegnamento di vita che va oltre i titoli e le medaglie che si vincono. Lo sport è la Vergato Cup, lo sport è coesione, è amicizia, è emozione. Lo sport per me significa anche come un ragazzo da Vergato sia riuscito ad arrivare al palcoscenico olimpico, augurandomi che non sia l’ultimo. Viva lo sport, viva tutti i ragazzi. Grazie a tutti,” le parole di Marco che hanno aperto la cerimonia.


Grazie Marco, ti dimostri un grande Campione anche fuori dal poligono di tiro con parole importanti. Ovviamente sei il nostro ambasciatore. L’invito che mi viene da fare ai ragazzi è che si può fare! Marco è l’esempio pratico, dove l’impegno premia sempre. Si può fare, si può fare anche dall’Appennino e non è banale. È difficile, è complicato, bisogna sempre fare delle scelte però crediamoci e credeteci tutti! Ognuno di noi è ambasciatore di questo Comune, ogni vergatese porta la testimonianza di cosa Vergato e l’Appennino siano. Abbiamo società bravissime e attente, il Tiro a Segno di Vergato è una di queste, non è l’unica e tutti credono fortemente in ciò che fanno. Credeteci sempre ragazzi e andate avanti seguendo i vostri sogni! Come Comunità ci siamo e ci saremo sempre, dimostrando la forte vicinanza verso ognuno di voi. È stato un orgoglio e una grande soddisfazione veder Marco ai Giochi e poter esclamare tutti insieme: Ci siamo!” il discorso invece del Sindaco Giuseppe Argentieri.

 


Al termine dei saluti, il Sindaco Argentieri ha consegnato all’atleta una targa speciale a cura dell’Amministrazione comunale di Vergato: “Il Comune di Vergato orgogliosamente ringrazia Marco Suppini per aver rappresentato i colori vergatesi ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Complimenti”.

 

Marco è l’esempio più iconico della realtà sportiva vergatese, partito come tutti da bambino e arrivato ai massimi livelli come un campione. Sacrifici, sudore, determinazione, fatica, passione, delusioni ed emozioni: nulla si ottiene dal nulla, ma con il lavoro costante e qualche sogno nel cassetto, ognuno di noi può arrivare ovunque. L’importante è crederci sempre e indipendentemente dalle situazioni, solo chi sogna ha le ali per volare: Marco è riuscito a volare fino alle Olimpiadi, con l’augurio che possa spiccare il volo ancora tantissime volte, e come lui tantissimi altri ragazzi.




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