“Servono
equilibrio e dinamismo”, ha detto il neo presidente. Tra
i primi temi da affrontare lo stato di avanzamento del riordino
ospedaliero e l’assistenza territoriale di
base.
L'Unione
dell'Appennino bolognese invia:
Alessandro
Santoni ( nella foto) , sindaco di San Benedetto Val di Sambro, è il nuovo
presidente del Comitato del Distretto Socio Sanitario dell’Appennino
bolognese, succedendo così a Marco Mastacchi, ex sindaco di Monzuno.
Nel
suo discorso di insediamento il neo-presidente ha sottolineato la
necessità di lavorare insieme per garantire la crescita equa ed
equilibrata del sistema sanitario distrettuale, rispettosa delle
esigenze di tutti i territori e di tutte le comunità. Un territorio
molto eterogeneo poiché composto da 12 Comuni, dislocati su 800 Kmq,
praticamente un quarto dell’intera area metropolitana di Bologna,
con circa 57 mila residenti divisi in 26 mila nuclei familiari.
«Le
maggiori criticità» ha sostenuto Santoni «risiedono nella
componente debole e fragile della popolazione (bambini, disabili e
anziani), con il conseguente aumento dei carichi assistenziali sulle
rispettive famiglie. Le sfide che dovremo affrontare sicuramente
l’invecchiamento della popolazione e il calo demografico: occorrerà
equilibrio tra le varie istanze dei territori ma anche dinamismo».
Il
Distretto dell’Appennino bolognese può essere distino in tre
ambiti territoriali: Media Valle del Reno, Alta Valle del Reno, Valle
del Setta, ciascuno con circa 20 mila abitanti, i quali, come ha
sottolineato Santoni, sono sempre più anziani. La percentuale di
over 65 cresce di un punto l’anno, quella di ultraottantenni di 2,5
punti l’anno. Ciò comporta un aumento progressivo della fragilità
sanitaria nelle fasce più alte di rischio, pari a circa il 15% del
totale degli anziani. Garantire i servizi per le famiglie vuol dire
anche contrastare lo spopolamento dei territorio.
Il
sindaco di San Benedetto ha poi sottolineato l’esigenza di
confronti con i diversi attori: i comuni, l’Unione, l’Azienda
Usl, la Regione Emilia-Romagna, senza trascurare il piano di riordino
dell’assistenza territoriale ed ospedaliera nel distretto. Piano
che in alcuni momenti degli anni scorsi ha visto su fronti
contrapposti cittadini e amministrazioni comunali. Il piano secondo
le previsioni doveva entrare a regime entro la fine del 2019,
occorrerà dunque fare il punto, ha detto Santoni, per assicurarsi
che i risultati siano in linea con quanto previsto e condiviso in
passato. Il riordino, va ricordato, non riguarda solo le diverse
specialità da dividersi tra Vergato e Porretta per evitare
sovrapposizioni, ma anche la distribuzione delle Case della salute.
Il
comitato è l'organismo di governo locale delle politiche e degli
interventi socio-sanitari, è composto da tutti i sindaci del
Distretto Socio Sanitario dell’Appennino bolognese (Alto Reno
Terme, Camugnano, Castel d’Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei
Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere,
Marzabotto, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Vergato) e da un
direttore nominato dall’Ausl. Santoni ha ottenuto il voto di tutti
i sindaci dell’Appennino con l’eccezione di Alto Reno Terme che
si è astenuto.
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