domenica 9 giugno 2019

Opere discutibili e brutture innegabili

Da SGARBI SETTIMANALI

di Vittorio Sgarbi


Splendori nel Bolognese. A Vergato, Luigi Ontani, fra i più noti e sofisticati artisti del nostro tempo, realizza una fontana con cui mitizza in senso ironico la condizione orofluviale del luogo. Al centro un fauno in veste di Reno fa uscire acqua dal suo pene, direi anche con una certa logica: apriti cielo, c’è chi parla di apologia satanica, si promettono distruzioni e colate di cemento. È improbabile che la fontana venga ricordata come qualcosa di memorabile. Ma da qui a inquisirla per vilipendio di chissà cosa ce ne corre. L’espressione artistica è un’opinione: può essere discussa, biasimata, ma non censurata in un regime di tolleranza delle idee. Marzabotto, non troppo distante da Vergato. Nel paese che ha sofferto la famigerata strage nazista si piazzano nuove panchine che assomigliano maledettamente a delle bare. A chi è potuta venire in mente una cosa del genere? Possibile che i loro occhi non vedano quello che tutti i normodotati colgono? Non ci fossero arrivati i progettisti, ci sarebbe stato il Comune committente che avrebbe dovuto farli ravvedere: qui evocate tutto ma non delle bare, non è proprio il caso. Macché, ciechi anche loro. Condoglianze vivissime.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vorrei aggiungere qualcosa all'articolo , giustamente ironico di Sgarbi, su Marzabotto , che ignoti hanno definito in questo modo: " E' il simbolo del banditismo partigiano elevato a eroismo "; . Vergato, che recentemente ha cambiato colore politico, per l'intelligenza dei propri elettori, provvederà ad archiviare quella statua che non è artistica, ma solo offensiva, simile alle vignette di Vauro . Marzabotto, invece, continuerà pervicacemente a rendersi ridicola e assurda, oggetto di sarcasmo, nella sua eterna apologia della morte !

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 17.50, sono completamente d'accordo con Lei.