lunedì 6 maggio 2019

Sasso Marconi. Gli scolari di Villa Marini da mesi 'reclusi in classe'.

Riportiamo la preoccupata denuncia delle mamme e dei parenti dei bambini di Villa Marini. 
Vittime della 'burofollia (come loro la chiamano)', i loro figli sono costretti a passare l'intervallo 'in classe' , quando la scuola è attorniata da un magnifico parco, utilizzato tranquillamente dai piccoli frequentatori della scuola fino a 8 mesi fa. 

Poi è stata individuata 'una pecca' e da lì si sono moltiplicati gli inghippi, tanti da trasformare l'intervallo degli studenti in una parentesi di prigionia in classe ( anche i carcerati hanno diritto all'ora d'aria). (A onor del vero,  ora essi dispongono solo di un piccolo spazio recintato che debbono utilizzare a turno).

Le mamme hanno a lungo sperato e pazientato nella convinzione che la logica e il buonsenso prevalessero in poco tempo, poi, di fronte al muro burocratico che impediva il legittimo diritto dei loro figli, sono insorte e hanno firmato una petizione-denuncia, sottoscritta da più di 100 genitori, dal titolo 'UNA PICCOLA STORIA IGNOBILE', che riportiamo:

Oggi sento il bisogno di fare ordine nei pensieri e scrivere è di certo il modo migliore per raggiungere tale scopo. Partirò da lontano, dalla mia infanzia, gli anni delle elementari, seconda metà degli anni ’80, altri tempi.
Quando io ero bambina, si andava a scuola sei giorni su sette e si tornava a casa alle 12.30, a parte pochi “sfortunati” bambini che facevano il tempo pieno perché anche le mamme lavoravano mentre noi, più “fortunati”, li guardavamo con una certa compassione e ci dispiacevamo per il loro triste destino.
Trascorrevamo gli intervalli nei parchi della scuola e giocavamo a tutti quei giochi ormai in disuso: l’elastico, campana, strega comanda colore, nascondino e l’unico intramontabile: il calcio.
Le maestre erano spesso severe e alcune usavano liberamente la bacchetta, che pur non avendo poteri particolari, riusciva nella magia di ottenere il silenzio in classi di 30 bambini.
I genitori non osavano contraddire gli insegnanti che avevano sempre ragione e facevano bene il loro mestiere in ogni caso.
Tornati a casa mangiavamo i pranzetti genuini che ci preparavano le nostre mamme casalinghe e bravissime cuoche.
Non ricordo lunghi pomeriggi sui libri, forse una mezz’oretta ogni tanto, ricordo però le ore trascorse con i vicini di casa in cortile, alle tre tutti giù e via si partiva con i giochi che tanto amavamo, che poi erano gli stessi che facevamo durante l’intervallo a scuola. Tutto questo in totale libertà, senza quasi nessuna vigilanza da parte degli adulti, cioè, ogni tanto una mamma si affacciava a dare un’occhiata, ma era più per vedere se c’era qualche altra mamma con cui fare due chiacchiere. I litigi, le crisi erano cose nostre che gestivamo da soli.
E’ stata una bella infanzia, mi sentivo libera ma comunque al sicuro, c’era una rete invisibile che ci proteggeva e tutelava quei diritti fondamentali che oggi, purtroppo, vengono spesso violati. Non fraintendetemi, grazie al cielo le maestre non hanno più la bacchetta magica…sono altri i cambiamenti che mi inquietano e mi portano a riflettere.
Veniamo dunque ad oggi: ho 39 anni e 3 figli, di cui una alla scuola dell’infanzia (un paradiso) e 2 alle elementari (una specie di purgatorio).
Oggi i bambini passano dalle 30 alle 40 ore a settimana a scuola, alcuni sono costretti addirittura ad usufruire del pre e del post scuola che li porta ad una permanenza settimanale all’interno degli istituti che supera le 50 ore.

Gli intervalli, quel sacrosanto diritto di ogni essere umano dedito ad un’attività, vengono gestiti in base agli orari scolastici, nel caso di una scuola a tempo pieno come quella di cui voglio arrivare a parlare, dovrebbero avere una certa durata e dovrebbero servire a permettere ai bimbi di muoversi, respirare aria fresca e possibilmente pulita, giocare liberamente, distrarre lo sguardo e la mente dalle incombenze scolastiche.
Ognuno di noi è stato bambino, facendo uno sforzo di memoria ricorderete il bisogno fisico che avevate anche solo di correre e saltare; io lo vedo nei miei figli, hanno un’energia che la vita
quotidiana, ahimè purtroppo ormai stressante anche per loro, comprime e se non do loro modo di sfogarla diventano nervosi, irascibili e capricciosi.
Vengo al dunque: uno dei miei figli frequenta la III elementare in una scuola di Sasso Marconi, una scuola a tempo pieno, Villa Marini, una villa antica, tutelata, ma solo sulla carta, dai beni culturali, adibita a scuola primaria ormai da oltre 40 anni e immersa in un meraviglioso parco, un parco con un suo microclima, fresco nella stagione calda e protetto in quella fredda, grazie alla presenza di numerosi alberi secolari, un piccolo paradiso insomma.

Il parco compensa le mancanze dell’edificio, le aule sono anguste, non ci sono spazi comuni, i pavimenti sono quelli di un tempo (inutile raccontarvi come si può ridurre negli anni un cotto non trattato adeguatamente), non ci sono scale antincendio, ci sarebbe molto altro da aggiungere a quest’elenco, ma il mio scopo non è narrarvi la situazione angosciante di una tra le tante scuole disastrate del nostro paese.
Il parco è sempre stato nei decenni il luogo dove i giovani studenti potevano godere a pieno della loro “ora d’aria”.
A settembre 2018 qualcosa è cambiato, la nuova dirigente ha sollevato un problema che fino a quel momento nessuno si era posto: il parco, avendo diversi varchi aperti attraverso i quali chiunque può entrare o uscire in qualunque momento, non rispetta le norme di sicurezza necessarie, quindi niente più intervallo nel parco!
Io e numerosi altri genitori ci siamo detti: “Beh, sì, è vero, il parco non è sicuro, non siamo più negli anni ’80, bisognerà trovare al più presto una soluzione condivisa da noi, dirigente e Comune (proprietario dell’edificio)”. In quel momento pensammo ingenuamente che non ci sarebbero state difficoltà insormontabili, che nel giro di poche settimane i nostri figli avrebbero potuto tornare a godere del loro parco e che sicuramente le istituzioni sarebbero state collaborative e attente ai bisogni dei bambini.
Ci stavamo sbagliando…

Non ricordo quante riunioni abbiamo fatto con la dirigente e con vari rappresentanti del comune, ad ogni incontro la soluzione sembrava a portata di mano ma nel giro di poco venivamo a sapere che quella soluzione non era più percorribile.
La prima idea che proponemmo fu quella di chiudere il parco al resto della comunità e fare in modo che fosse ad uso esclusivo della scuola (premesso che normalmente la comunità di Sasso Marconi non utilizza questo spazio, se non alcuni, pochissimi, per portare a spasso i cani, nonostante sia vietato), la proposta fu bocciata dal comune “perché non si può privare la comunità del suo parco e perché è un parco pubblico”.
Poi, grazie all’interessamento di noi genitori, scoprimmo che il parco non è pubblico, per lo meno non tutto: gran parte dell’area risulta essere nel RUE attrezzatura scolastica. Accidenti! Si sono sbagliati! Il parco è già in gran parte dei bambini! Bene, basterà recintare l’area a loro destinata. Mica facile però! Bisogna chiedere autorizzazione ai Beni Culturali, sotto la cui tutela edificio e parco sono custoditi (sempre e solo sulla carta). Insomma, bisognava che il comune facesse un progetto e che il progetto fosse approvato dalla Sovrintendenza. I tempi cominciavano a
prospettarsi molto più lunghi, ma poi avremmo avuto un parco grande e sicuro ad uso esclusivo dei bambini.
Speravamo in una soluzione temporanea, nell’attesa che i tempi burocratici trascorressero, ma è stato impossibile trovare un accordo tra comune e dirigente.
Il comune ha impiegato oltre due mesi per inviare il progetto e altrettanti i Beni Culturali a bocciarlo…
Perché?
Perché il progetto non era compatibile con le norme che regolano gli interventi nei parchi di interesse storico culturale, in poche parole era “brutto”.
Non voglio fare commenti su questo fallimento, la cosa si commenta da sé, se poi aggiungiamo che la recinzione che attualmente delimita la piccola area a disposizione della scuola è stata fatta decenni orsono probabilmente senza chiedere autorizzazione alcuna e che la Sovrintendenza ha richiesto al comune chiarimenti su quello che sembra essere un abuso, voi capirete che la faccenda è diventata veramente preoccupante.
A inizio primavera la situazione era questa: il progetto era stato bocciato e i bambini erano ancora rinchiusi nella loro scuola, urgeva un’altra soluzione, abbiamo fatto sopralluoghi coinvolgendo tutte le parti interessate (comune, dirigente, responsabile della sicurezza e genitori), abbiamo deciso una soluzione, poi un’altra, le settimane scorrevano veloci.
Finalmente, ad aprile, comune e responsabile della sicurezza hanno trovato il tanto atteso accordo, hanno deciso la chiusura dell’intera area per 2 ore al giorno (privando la comunità del suo amato parco!). Il comune ha provveduto alla chiusura di tutti i varchi aperti. Gli accordi erano precisi e condivisi, però (perché c’è sempre un però in tutta questa faccenda), nel varco principale invece di un cancelletto, come era stato stabilito, sono state apposte delle catenelle.
Tutti coloro che non hanno mai visto il varco in questione penseranno: “ma le catenelle non sono sicure! Possono essere scavalcate, o qualcuno potrebbe passarci sotto!..”, peccato che neanche il cancelletto avrebbe costituito una barriera adeguata, in quanto aggirabile molto facilmente perché affiancato ad una semplice sbarra da un lato e da un semplice gradone dall’altro. Insomma, per l’ennesima volta tutto si è bloccato, perché la “burofollia” all’italiana impone delle norme di sicurezza che considerano un cancelletto aggirabile più sicuro di 2 catenelle scavalcabili.

La trattativa scuola-comune non si è quindi conclusa, finchè il comune non ha messo nero su bianco che le catenelle sarebbero state una soluzione temporanea.
Finalmente!” Direte voi, “ce l’avete fatta! I bambini, seppur a un mese dalla fine della scuola, sono tornati a correre felici tra i loro alberi!”
Mi dispiace deludervi, ma no: tutto questo trambusto ha messo in allarme le insegnanti: se il parco non avendo un cancelletto in quel varco non è sicuro al 100%, così come comunicato dalla dirigente, come la mettiamo con la copertura assicurativa?
Per l’ennesima volta noi genitori, ingenui inguaribili, ci siamo detti: “Ma se sono decenni che il parco viene utilizzato da bambini e insegnanti, vuoi che non ci sia copertura assicurativa? Ma è assurdo! Per favore dirigente, lo dica alle insegnanti che possono stare tranquille…”
Indovinate… l’assicurazione, interpellata dalla scuola, ha dichiarato che se non c’è una convenzione tra proprietario del parco, cioè il comune, e scuola, lei non è tenuta a risarcire gli infortuni eventuali.
Anche su questa faccenda non voglio fare commenti, i fatti sono più che eloquenti.
Oggi è il 3 Maggio 2019, forse la prossima settimana le parti firmeranno la convenzione in questione…forse.
Di certo i nostri bambini, il bene più prezioso che abbiamo, la ricchezza che ogni comunità dovrebbe tutelare e curare ad ogni costo, passano 8 ore al giorno chiusi in aulette minuscole da 8 mesi e probabilmente ci resteranno fino alla fine dell’anno scolastico.
Concludo questa piccola storia ignobile, lascio a chi legge il giudizio e alle istituzioni rivolgo un ultimo appello: fin da piccola mi è stato insegnato che avrei raggiunto qualunque obiettivo se l’avessi voluto veramente e mi fossi impegnata per raggiungerlo, a voi basterebbe veramente poco per risolvere i problemi di Villa Marini, fate in modo di liberare i nostri bambini.

Scritto da
Claudia Messina
Condiviso da
Gran parte delle famiglie e dei bambini di Villa Marini

33 commenti:

Anonimo ha detto...

Una storia in cui le istituzioni se ne lavano le mani.

Anonimo ha detto...

Nessuno si vuol prendere responsabilità ma solo demandare ad altri.
Il solito rimpallo fra varie amministrazioni pubbliche.

Anonimo ha detto...

Piccola storia ignobile era il titolo di una bellissima canzone di Guccini. Quella cantata dal pavanese parlava di una ragazza lasciata sola. Qui parliamo di una dirigente scolastica troppo zelante e di amministratori locali, che a cui oggi sono state ritirate le deleghe, poco capaci.

Anonimo ha detto...

Chissà se uno dei tre candidati sindaci non se la senta di fare una promessa ?
Sarebbe un tema interessante !

Anonimo ha detto...

Be anche a maggio alle amministrative votiamo sempre per quelle persone .poi dopo ci lamentiamo.
Diamoci una svegliata signori questa volta sasso deve cambiare aria credetemi . Lo dico come genitore e cittadino di sasso ma veramente volgiamo pagina poi dopo si potrà giudicare .!!!!

Anonimo ha detto...

Com'era lo slogan elettorale del centrosinistra 5 anni fa "PRIMA PIETRA DEL NUOVO POLO SCOLASTICO ENTRO IL 2015"? Stai a vedere che adesso le stesse persone che non se ne sono occupate per mesi si rimboccano le maniche e risolvono tutto. No, volevo dire, PROMETTONO di risolvere tutto.

Anonimo ha detto...

Sono una mamma che ha il figlio a Villa Marini. La chiusura della lettera "Condiviso dalla maggioranza delle famiglie di Villa Marini" è tutta da dimostrare, non ho mai condiviso e mi sembra che anche altri non l'abbiano fatto. Mi sembra assurdo che le mamme strumentalizzano i propri figli per quella che ritengo una presa di posizione. Problemi a scuola sicuramente ce ne saranno, ma altrettanto sicuramente il parco non è al primo posto. Oltretutto quando si espone un problema bisogna farlo conoscendo a fondo la situazione e in maniera oggettiva senza estremizzare gli aspetti da portare a proprio vantaggio: non è vero che sono "prigionieri" a scuola, a me risulta che ci sia un parco dietro alla scuola a disposizione delle classi... Mi risulta inoltre che la Dirigente e l'Amministrazione Comunale (come evidenziato anche nella lettera) abbiano fatto numerosi passi per risolvere la questione; se proprio siete così arrabbiate rivolgetevi all'Intendenza dei Beni Culturali, è inutile accanirsi contro chi come voi vorrebbe trovare una soluzione. Ricordo alle mamme che il tempo pieno, che una volta non esisteva, non è stato introdotto per mettere in carcere i figli, ma per andare incontro alle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano, infatti non è un obbligo, ma una scelta della famiglia stessa.

Claudia ha detto...

Gentile sig. Fabbriani, nella sua introduzione alla mia lettera ci sono un paio di imprecisioni: i bambini in questi 8 mesi hanno potuto usufruire della piccola area attualmente recintata, le dimensioni di questo spazio sono tali per cui le classi hanno dovuto usarla a turno. Le sottoscrizioni sono di genitori e parenti dei bambini. Ci tengo a fare queste precisazioni perché credo sia doveroso raccontare i fatti come realmente stanno. Ciò non toglie che l'area in questione sia troppo piccola e che io e i genitori che si stanno battendo con me riteniamo sia un dovere civile e siciale restituire il parco ai bambini. La ringrazio per aver dato ulteriore visibilità alla questione.
Claudia Messina

Anonimo ha detto...

Alla faccia della cosiddetta buona amministrazione di sinistra. Per anni hanno fatto usare ai bambini un parco senza nessuna copertura assicurativa. Naturalmente diranno che loro non c’entrano nulla e che la colpa è di qualcun’altro. Nello scaricabarile sono degli amministratori bravissimi.

Anonimo ha detto...

Titolo alquanto esilarante, mi viene il forte dubbio che mio figlio che frequenta villa Marini stia in un'altra villa Marini e non in quella in stile 'Guantanamo'. Ma il bello è proprio che ognuno ha la propria visione delle cose e che ci sia la libertà di esprimere la propria opinione.
Ho sempre pensato che la scuola fosse un luogo dove studiare, crescere ed imparare con le sacrosante pause di ricreazione. Alcuni genitori invece vedono la scuola come una sorta di campo estivo in cui ci si va a divertire un'oretta al giorno e poi si fa qualche attività in aula.
Ad ognuno la propria visione, giusto così. Non so quanti siano i sostenitori di questa visione o quelli che come me invece guardano ad altre caratteristiche della scuola, lasciando la parte ludica al di fuori delle ore scolastiche.
Per quel che mi riguarda sono ben contento che ci sia tanto accanimento su un argomento di questo calibro poichè mi fa stare tranquillo e mi fa pensare che non ci siano dei veri e grossi problemi ben più importanti.


Anonimo ha detto...

I genitori dovrebbero scegliere la scuola per i propri figli in base all’offerta formativa e alla qualità didattica e non in base ai mq di giardino per la ricreazione. Anche coinvolgere i bambini in questo gioco scuola/carcere e’ profondamente diseducativo. I bambini a scuola devono studiare e imparare e non correre. Poi mi sembra che i problemi siano la dirigente scolastica e la soprintendenza belle arti di bologna. Il comune quello che doveva fare lo ha fatto

Anonimo ha detto...

Anche io ho un figlio in quella scuola, che ho frequentato io stessa da bambina.
Non condivido in buona parte quanto scritto dalla signora Messina, perché spiegato in modo fuorviante.
Quando frequentavo la scuola ci facevano andare nel parco per l'intervallo, che presentava varchi ben più ampi di quelli ora presenti, e nonostante non ci fosse mai stata un'assicurazione nessuna delle maestre o la dirigente si erano mai sognate di alzare tale questione, che a quanto pare è diventata l'alibi del Comune e del pubblico impiego in generale dietro al quale nascondere la propria incapacità gestionale.
Basterebbe che si mettesse una maestra presso ogni accesso, è evidente che se un bambino dovesse saltare la catenella e andarsene è perché il piccolo varco non è stato presidiato da un adulto responsabile.
La questione assicurazione fa cadere le braccia, ma cosa volete che accada? Che un bambino cadendo si sbucci le ginocchia? Tragedia!
Il caso della nostra scuola è in piccolo l'emblema di ciò che è diventata la società, piena di burocrati incapaci e genitori (e persone) lamentosi che a forza di minacciare cause e querele per ogni stupidaggine hanno creato queste situazioni che, se non fosse che impattano sulla vita dei nostri figli, sarebbero solo ridicole.

Dr Bobetti ha detto...

Una storia a dir poco comica. Tralascio i temi sul carcere dei bambini che condivido poco, penso solo a come si amministrano i comuni ed alla nostra politica centrale di Roma.
Tutto da buttare e da rifare. Speriamo in una boccata di ossigeno alle prossime elezioni.

Anonimo ha detto...

Mi sembra di sognare.
Ma il vice sindaco .e Sindaco queste cose non potevano sistemare prima?
A scusate ora sono sicuro che vi diranno signori tutto ok .abbiamo sistemato le cose a settembre il parco sarà a disposizione dei ragazzi.
Altra promessa fatta dalla sinistra
Per vincere le amministrative a maggio.cittadini votate votate .la sinistra.

Claudia ha detto...

Vorrei rispondere agli anonimi genitori che hanno sentito di dover criticare quello che stiamo facendo per restituire il parco ai bambini di Villa Marini, probabilmente non sono informati su tutto quello che abbiamo messo in atto in questi mesi e non sanno che abbiamo raccolto informazioni su tutto ciò che riguarda la sicurezza dell'edificio. Lo abbiamo fatto chiedendo a chi ci lavora dentro (maestre e personale ata) di stilare una lista delle criticità da loro riscontrate, abbiamo fatto ufficiale richiesta di tutte le certificazioni (antisismica e antincendio, di cui non abbiamo ancora notizia). Abbiamo consegnato la lista redatta dal personale della scuola alla dirigente, la quale ha fatto una serie di richieste al comune per sistemare tutto quello che c'è da sistemare.
Un papà della mia classe, di sua iniziativa e a sue spese ha aggiustato la porta antipanico (rotta da anni) dell'ingresso principale.
Chiederei a chi si sente in dovere di criticarci e desidera esprimere il proprio parere di farlo in modo corretto, trasparente e informato. Abbiamo lavorato tanto e lo abbiamo fatto anche per i vostri figli. Nessuna strumentalizzazione dei bambini, stiamo solo lottando per i loro diritti e per la loro sicurezza. Se vorrete lottare con noi sarete i benvenuti, più siamo a esporci per avere una scuola sicura più possibilità avremo di ottenere ciò che chiediamo e non mi riferisco solo al parco, ma alla scala antincendio, un impianto elettrico a norma ecc.
Inoltre avete avuto 8 mesi per esprimere i vostri dubbi, perché lo fate solo ora?
Ricordo a chi non lo sapesse che i più grandi studiosi di pedagogia del mondo, da decenni, sottolineano l'importanza della vita all'aperto e del gioco libero per lo sviluppo delle capacità cognitive e relazionali del bambino. La scuola è anche questo.
Grazie per l'attenzione
Claudia Messina

Anonimo ha detto...

Non ho firmato e non condivido la lettera. Negli anni 80 ho frequentato il tempo pieno e non mi sono sentita una "poverina" anzi ho un bel ricordo della mia infanzia.
Definire "carcerati" i ns figli mi sembra eccessivo e a quanto mi risulta i bambini a scuola giocano a nascondino, strega comanda colori, e ripetono quello che facevamo noi alla loro età. Il tempo pieno e il servizio pre e post scuola sono un servizio che per fortuna esistono e aiutano le famiglie dove entrambi i genitori lavorano o in caso di separazione aiutano i vari papà/mamma che gestiscono il minore da soli.
La ricreazione viene svolta nella zona posteriore e ne sono felice visto i problemi che ci sono stati negli anni passati con gente che entrava liberamente, bambini che buttavano sassi e pigne sulla strada, etc...
Questa regola del parco è risultata immpopolare ma dobbiamo sempre aspettare che succeda qualcosa di brutto x farla rispettare?
E poi mi chiedo..... Se il parco di villa marini è così importante per la formazione tutti i pomeriggi alla fine delle lezioni dovrebbe essere pieno di mamme e bambini........

Anonimo ha detto...

Bambini carcerati????? Ma non è una esagerazione????? Ho letto la lettera e sono allibita!!!! Sono contenta che qualcuno si occupi della sicurezza dei bambini (anche se a villa marini il parco è l'ultimo dei problemi).
Già seguire i propri figli negli spazi aperti ci vogliono 100 occhi... E sappiamo quanti sono i pericoli al giorno d'oggi.
Inoltre la scuola non è un carcere ma un luogo di apprendimento che si facciano 30 - 40 o 50 ore.... E la ricreazione non è mai stata negata, men che meno l'uscita nel parchetto posteriore (recintato).

Anonimo ha detto...

Una scuola non deve essere scelta perchè ha il parco: deve essere scelta per la qualità dell'insegnamento !! Sarà per questo che adesso nessun bambino conosce più la grammatica , la storia e la geografia ! La mia scuola elementare era per metà occupata da un ospedale militare post bellico e la ricreazione si faceva sempre ed esclusivamente in classe: ebbene, siamo cresciuti benissimo con una robusta conoscenza di tutte le materie di base ! Ai giardini ci si andava di pomeriggio !

Anonimo ha detto...

Anch’io sono genitore di Villa Marini e non ho firmato nessuna lettera. Anzi trovo questa ossessione di abbinare la scuola a un carcere assolutamente fuori luogo, esagerata e profondamente diseducativa.
I bambini a Villa Marini stanno bene, la qualità delle insegnanti e ottima, ci sono purtroppo genitori che, come si vede dalla lettera pubblicata, scaricano le proprie frustazioni sui figli. Lasciateli in pace e state fuori dalle dinamiche della scuola che e’ meglio.

Anonimo ha detto...

Ma sono stati fatte riunioni x la raccolta firme? C'è stata una corretta informazione sulla pubblicazione di questa lettera in questo blog? Mi sono confrontata con altri genitori e in questi 8 mesi nessuno ci ha mai convocati o mandato comunicazioni scritte in merito. Mi dissocio dal considerare villa marini un carcere

Claudia ha detto...

L'informazione c'è stata, attraverso la chat dei rappresentanti, che avrebbero dovuto riferire alle loro classi, chieda alla rappresentante della sua classe. L'introduzione di Fabbriani, come ho già spiegato in precedenti commenti, è una sua libera interpretazione della mia lettera.
Resta il fatto che ognuno è libero di pensarla come vuole, che gli incontri con le istituzioni sono stati numerosi e aperti a tutti. Ogni classe dovrebbe essere stata informata per tempo e ogni genitore avrebbe potuto partecipare se avesse voluto...ma forse per qualcuno è più facile criticare seduto in poltrona con il telefono in mano piuttosto che confrontarsi faccia a faccia.

Anonimo ha detto...

Coinvolgere dei bambini in questa specie di gioco convincendoli che qualcuno c’è l’ha con loro o che ci sia qualcuno che non gli vuole bene mi sembra demenziale. Consiglierei ai genitori che hanno avuto questa iniziativa profondamente sbagliata di chiedere scusa ai propri figli

Anonimo ha detto...

Dissociati pure, tutti i genitori sono stati preventivamente informati.
Hai un figlio a villa Marini? Ti dissoci anche dal fatto che ci sono gli scarafaggi? Il parco è l'unica cosa buona del plesso, toglierlo ai bambini è inaccettabile. Per qualcuno a scuola si va solo per studiare e tacere, se il comune non fa manutenzione e la porta antipanico resta rotta oltre un anno, fino a quando non la ripara un genitore, se manca la scala antincendio e se gli spazi sono inadeguati è irrilevanre. Male fanno quelle amministrazioni che tolgono i bambini da edifici insicuri ed inaugurano scuole nuove, vero?

Anonimo ha detto...

Ecco l'esito delle politiche porate avanti in questi anni a Sasso. Non costruire il nuovo Polo Scolastico, come promesso, non significa solo aver lasciato i bambini in spazi obsoleti, ma anche non aver bonificato l'area ex Metalplast, in pieno centro del paese, dall'amianto. Per chi ha difficoltà a capire, lo ripeto: AMIANTO AMIANTO AMIANTO.

Anonimo ha detto...

Stamattina il Carlino ha pubblicato un articolo sul parco di Villa Marini, si può condividerlo anche qui? La presa di posizione del sig. Marco Turrini, candidato nella lista di Parmeggiani e quidi da interpretare politicamente, è interessante: è colpa della Soprintendenza. Se ci sono voluti 6 mesi perchè il comune decidesse che il cancello del parco si può chiudere 2 ore al giorno è colpa della Soprintendenza? Se è stato montato un paletto con delle catene invece di un cancello è colpa della Soprintendenza? Se adesso manca anche una convenzione tra scuola e comune è colpa della Soprintendenza????????????? Quanto ci vuole al comune per scrivere questa benedetta convenzione senza la quale l'assicurazione non copre se gli alunni fanno la ricreazione nel parco? Carta e penna ci sono o mancano per colpa della Soprintendenza????????????

Anonimo ha detto...

Siamo addirittura sul Carlino!!! :)
Avrei messo il titolo "Saranno Famosi" ma probabilmente è meglio "Desperate Housewives" :)
Durante questi mesi poche informazioni e qualche chiacchera da bar e poco più. Ora siamo diventati un carcere!!!
Allora chiederemo alla nuova giunta di cambiare il nome in "Campo solare Guantanamo", come citazione di un commento precedente al mio.
Se ci sono problemi di sicurezza e struttura, allora è giusto lamentarsi e chiedere interventi ma stiamo parlando di una scuola con una piccola area all'aperto e la possibilità di tornare ad usare una grande area all'aperto. Un miglioramento sì, un dramma proprio no.
Il tempo lungo è una necessità, perdere questo servizio sarebbe un dramma e poi sì, che qualcuno dovrà risponderne.

Anonimo ha detto...

Anche io non ho firmato petizioni nonostante mio figlio sia a Villa Marini anche perché esce tutti i giorni e non gli hanno mai permesso di andare nel "pratone" ma solo nello spazio recintato già dalla 1elem. ora è in 4.Penso che i veri problemi siano altri la scala antincendio per primo, la scuola è studio non gioco mi preoccupo di più della didattica che del l'intervallo certo per gli insegnanti è molto più facile tenerli fuori che in classe a lavorare .Ho 48 anni e anche io ho frequentato quella scuola ma si lavorava molto di più anche se potevamo scorrazzare nel parco

Anonimo ha detto...

Anonimo 8 maggio ore 10:25, come mette in relazione l'uso del parco con la perdita del tempo lungo? Me lo faccia capire per favore. Lei non deve essere molto informato su progetti partecipati del polo scolastico, su promesse, impegni, annunci.. mi sbaglio?

Anonimo ha detto...

Non ci ricamate tanto attorno e restituite il parco ai bambini, è questo il succo della richiesta fatta dai genitori. Chi è contrario si commenta da solo.

Anonimo ha detto...

Alunni da 8 mesi senza poter usare il parco ma solo il giardino dietro alla scuola? Scandaloso!

Anonimo ha detto...

Beh il cartello tenuto in mano dal bambino è eloquente....

Anonimo ha detto...

La rappresentante ci ha mandato una copia della lettera con scritto "condivisa da gran parte dei genitori" quando era già stato convovato un giornalista, però nessuno ci ha messo a disposizione l'origianale e tantomeno il foglio sul quale sono state apposte le firme. Inoltre alcuni genitori non stanno seduti sul divano solo pronti a giudicare, anzi agiscono con piccole cose quotidiane per migliorare la condizione dei bambini facendolo però senza sbandierarle a dx e sx. Ai bambini interessa giocare. Per loro dove lo fanno è irrilevante

Anonimo ha detto...

mi raccomando votate di nuovo il PD così non finirà mai sta storia, almeno gli altri due sono sicuro che la risolveranno.

Qui si promette solo crescentine al popolo bue e poi i fatti restano in frigo fino alla settimana prima del giro d'italia.

Mia figlia quest'anno finisce, meno male.