lunedì 10 ottobre 2016

Fusione si, fusione no, se ne è parlato a Vado.



3 voti a favore della fusione e 2 contrari. Chi ha indicato quale fusione avrebbe preferito, uno con Sasso e Marzabotto e 2 con Monghidoro, San Benedetto e Loiano.
Il numero esiguo delle preferenze dimostra che non ha avuto successo l'indagine promossa dall'amministrazione comunale di Monzuno fra coloro che hanno partecipato all'incontro sulle 'fusioni di comuni' che si tenuto a Vado la scorsa settimana. Il sindaco Mastacchi si è spiegato la larga reticenza con il fatto che la scheda consegnata ai presenti prevedeva l'indicazione del nome del 'votante'. L'abitudine elettorale è infatti anonima. Il primo cittadino di Monzuno ha comunque assicurato che opererà per avere comunque lo stato delle preferenze della comunità monzunese.

Anche se il campione è esiguo qualche considerazione, con la dovuto prudenza e con poca attendibilità, è comunque possibile farla. Il tema 'fusione' è all'attenzione della cittadinanza, cosciente dell'importanza della scelta che i comuni sono chiamati a fare e l'ipotesi di fusione prevale 3 a 2. Chi ha dato anche la preferenza sulla modalità di fusione lo ha fatto con altrettanta cognizione sul fatto. Prevale l'ipotesi di fusione Monzuno-Loiano-Monghidoro e San Benedetto dettata certamente da affinità socio-economico-culturali fra le 4 comunità e da collaborazioni positive in corso da tempo. Seconda, quella Monzuno-Sasso-Marzabotto, anch'essa tutt'altro che assurda poiché molta parte dei residenti della bassa valle del Setta e del Reno gravita e ha una via preferenziale su Sasso Marconi.
Sarà interessante valutare l'orientamento dei monzunesi su un campione numericamente più qualificante.


In merito al Convegno che aveva quale relatore il Prof. Stefano Zamagni ( nella foto a sinistra) , ordinario di Economia Politica all'Università di Bologna, sono state messe in luce diverse ipotesi operative in campo. Il professore ha sottolineato come non possa essere la sola attrattiva economica, data dagli incentivi previsti per le fusione, a spingere le comunità a unirsi. A questa si devono aggiungere concreti interessi strategici e sociali delle comunità coinvolte.


Fra i sindaci presenti, Marco Mastacchi di Monzuno ha confermato la sua nota posizione critica nei confronti delle fusioni perchè imposte, a suo dire, a comunità strategicamente impoverite per renderle docili con la mira di risorse economiche importanti. Di parere apposto i sindaci di Vergato e di Castiglione dei Pepoli, Massimo Gnudi e Maurizio Fabbri. Mentre gli altri, Alessandro Santoni di San Benedetto, Mauro Brunetti di Castel di Casio, Barbara Panzacchi di Monghidoro, Salvatore Argentieri di Castel d'Aiano e il vice sindaco di Monghidoro, Giovanni Maestrami hanno avuto una posizione più sfumata: il tema pare debba essere ancora allo studio.

Penso che questo evento abbia contribuito a vedere l'argomento fusioni dei comuni in un'ottica più complessiva e non solo dal punto di vista economico”, ha voluto rimarcare il sindaco Mastacchi. “ Auspico che ci siano altri incontri nei nostri paesi. L'argomento è di portata storica e per questo merita di essere meglio conosciuto e approfondito il più possibile”. 




3 commenti:

Anonimo ha detto...

anonima AVETE CAPITO anonima

Anonimo ha detto...

E' ridicolo commentare un sondaggio fatto su 5 persone, non ha alcun valore!

Anonimo ha detto...

Ho partecipato all'incontro ma non ho partecipato al sondaggio per un motivo molto semplice. Non è stato data alcuna informazione basata su dati reali, non è stato fatto alcun studio di fattibilità, non è stato spiegato cosa cambierebbe per i cittadini. Non ritengo di esprimere un parere sulla base di una simpatia o antipatia