di
Carlo
Soricelli
curatore
dell'Osservatorio Indipendente d Bologna morti sul lavoro,
Caro
Vasco Errani, conosciamo la Sua professionalità e la preparazione da
ex Presidente della Regione Emilia Romagna.
Il
terremoto in Emilia ha dimostrato la vulnerabilità della fabbriche
costruite negli anni sessanta, ottanta e novanta e anche di quelle
più recenti. Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano
lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni.
Lo
stesso terremoto di tre giorni fa che ha colpito l'Umbria e le Marche
ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la
maggior parte a rischi sismico. E' un miracolo che non ci siano stati
morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel
cambio turno, quando nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone
che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è
crollato. Nella cartiera ci lavorano complessivamente 146 lavoratori
e se fossero stati tutti all'interno ci sarebbe stata una strage.
E'
stato un miracolo, come nel terremoto in Emilia che, pur provocando
vittime tra i lavoratori , è avvenuto di notte e in orari nei quali
all'interno delle fabbriche vi erano pochissime persone.
In
Italia la maggioranza dei capannoni industriali è stata costruita in
anni in cui non si teneva in nessun conto il rischio sismico. Se non
si avvia una fase di messa in sicurezza è a rischio la vita di chi
ci lavora sotto e parliamo di milioni di lavoratori.
La
prego di non sottovalutare questo rischio. Del resto con incentivi e
detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa
non eccessivamente alta.
Nessun commento:
Posta un commento