Obiettivo raggiunto, anzi ampiamente superato. A quattro mesi dall’avvio del Piano per la riduzione delle liste di attesa, infatti, il 98% delle prenotazioni è oggi garantito nei tempi fissati dalla Regione, 30 giorni dalla richiesta per le prime visite e 60 per le prestazioni di diagnostica strumentale.
Nel dettaglio, su 42 prestazioni di primo livello, 40 sono assicurate oggi entro i tempi stabiliti in percentuale superiore al 90%, mentre solo 2, visita ginecologica e visita pneumologica, si attestano su valori di disponibilità molto prossimi, rispettivamente all’85 e all’86%.
Alla fine dello scorso mese di luglio, al momento del varo del Piano delle Aziende sanitarie bolognesi, le prestazioni garantite entro i tempi fissati dalla Regione erano 21.
Un risultato importante, anche in relazione alla dimensione rilevante dell’offerta di specialistica e diagnostica garantita dalle Aziende sanitarie cittadine, con un volume di circa 10 mila prenotazioni per settimana.
In questi primi quattro mesi di attività il piano si è concentrato soprattutto sul potenziamento dell’offerta di prestazioni e sulla semplificazione dell’accesso per i cittadini, ed è stato implementato attraverso un forte coordinamento delle attività delle tre Aziende sanitarie cittadine e del privato accreditato.
L’aumento dell’offerta di visite ed esami è stato garantito attraverso l’incremento dell’attività ambulatoriale, tanto all’interno degli ospedali che sul territorio, grazie alle assunzioni straordinarie, da parte delle tre Aziende sanitarie bolognesi, di 24 medici e 6 infermieri, all’estensione degli orari di apertura degli ambulatori e all’acquisto di prestazioni dalle strutture del privato accreditato aderenti all’ANISAP e all’AIOP.
In particolare l’Azienda Usl di Bologna ha acquistato oltre 7.300 risonanze magnetiche muscoloscheletriche, della colonna e dell’encefalo, garantendole così in meno di una settimana e 7 giorni su 7. Un investimento che ha consentito di azzerare, di fatto, le liste di attesa e, di conseguenza, la mobilità extraregionale, realizzare risparmi significativi sui costi mantenendo le risorse economiche sul territorio dell’area metropolitana bolognese, ed evitare ai cittadini di recarsi fuori Regione per una RMN. Il Policlinico di Sant’Orsola ha fatto ricorso da ottobre anche all’overbooking per le discipline specialistiche critiche, tra le quali cardiologia, gastroenterologia e pneumologia. Accogliendo un numero di prenotazioni aggiuntive pari alle prestazioni che in media venivano prenotate ma non effettuate, è stato possibile aumentare l’offerta del 10%.
Sul versante dell’accesso alle prestazioni, sono state semplificate, tra l’altro, le modalità di prenotazione, raddoppiando quelle disponibili sul sistema online CUP WEB.
I prossimi mesi di lavoro comune delle tre Aziende sanitarie bolognesi saranno dedicati, oltre che al consolidamento dei risultati conseguiti e al loro ulteriore miglioramento, ad azioni per il rafforzamento della appropriatezza prescrittiva e a sostegno di una maggiore vicinanza di visite ed esami ai luoghi di vita dei cittadini.
Dal 2016, inoltre, per migliorare la continuità e la tempestività della presa in carico, anche i medici del privato accreditato potranno prenotare direttamente specifici approfondimenti diagnostici, per alcune patologie, evitando al cittadino di rivolgersi al proprio medico di medicina generale e, successivamente, al CUP.
1 commento:
manca la parte dove dovrebbero dirci quanti mila euro la Regione ha sborsato per comprare pacchetti visite e analisi presso le strutture sanitarie private convenzionate.
magari anche questo ha influenzato il raggiungimento dell'obiettivo.
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