Il
Comando di Bologna della Legione Carabinieri Emilia Romagna informa:
Nell’ambito
della continua e costante attività di salvaguardia della salute
pubblica, a seguito di attività informativa sviluppata in
collaborazione con l'Arma territoriale, allo scopo di infrenare il
fenomeno dell'abusivismo in campo medico, i Carabinieri del
N.A.S. di Bologna riuscivano a localizzare nella provincia
bolognese un fiorente ambulatorio medico clandestino ove, dietro la
parvenza di una lecita attività di pranoterapeuta, presso
l'abitazione di un sessantenne asiatico residente da anni in Italia,
veniva illegalmente eseguita la pratica medica dell'agopuntura.
La
verifica dell'ambulatorio, eseguita in collaborazione con il
personale medico della competente AUSL, consentiva di acclarare che
il centro era in piena attività, nonostante fosse privo di alcuna
valida direzione medica, delle prescritte autorizzazioni sanitarie e
dei requisiti minimi per la tipologia di attività medica, richieste
dal Testo Unico delle Leggi Sanitarie.
In
particolare, oltre ad evidenti carenze di carattere
igienico-sanitario strutturale, si evidenziavano allarmanti carenze
nella conduzione e nella gestione del rischio infettivo derivanti
dall'impiego di aghi scaduti nella validità dichiarata dal
produttore, il riutilizzo, per più sedute, dei medesimi aghi
per agopuntura, dichiarati dal produttore “monouso”, e l'utilizzo
di disinfettanti non a norma.
L'attività
ispettiva si concludeva con:
-
il deferimento all'A.G. per il reato
di cui all'art. 348 c.p. (abusivo esercizio di professione medica)
del titolare, sprovvisto della laurea in medicina e chirurgia,
necessaria, stante la vigente normativa nazionale e le numerose
sentenze di Cassazione in materia, per la corretta valutazione medica
ed esecuzione della pratica medica invasiva dell'agopuntura;
-
il sequestro dell'intero ambulatorio e
di quanto in esso contenuto, del valore complessivo di euro
300.000, a motivo dell'assenza delle autorizzazioni,
delle carenze igienico-strutturali sanitarie rilevate e delle anomale
modalità di conduzione.
Foto dei Carabinieri del NAS.
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