I
parrocchiani di Panico e la loro bella chiesa ancora una volta hanno
onorato l'impegno della 'notte di Natale' e hanno rappresentato il
mistero di Betlemme con il presepe vivente, sempre molto suggestivo e
all'altezza delle attese. Persino la notte, ad una temperatura mite,
simile a quella della Palestina, ha caratterizzato la
rappresentazione rendendola ancora più realistica.
Al
sopraggiungere dei visitatori sul sagrato davanti alla chiesa, c'era
ad accoglierli il centurione romano impersonato da Gianni Passini,
che per l'occasione ha lasciato l'armatura del generale etrusco
Weltur per quella del soldato romano di guardia alla porta della
città. Poi i pellegrini erano indirizzati lungo un sentiero
illuminato da candele e fuochi, accanto ai quali i figuranti
mostravano le attività quotidiane e i lavori antichi. Nelle
stazioni, le donne impastavano e cuocevano le tigelle da gustare con
la salsiccia cotta alle brace dagli uomini, c'era chi serviva la
polenta mescolata nel paiolo e cotta sul fuoco di legna, chi il vin
brulè e tanti assaggi rifocillanti
Una
poverella mendicante suggeriva di toccarle la gobba come gesto di
buon auspicio.
Al
centro del percorso, la capanna con la Sacra famiglia.
La
rappresentazione si è conclusa con la Messa notturna, officiata dal
parroco don Aldemo, che ha visto la partecipazione attiva di tutti i
figuranti e l'iniziazione alla vita cristiana della piccola Giada
Emma, battezzata proprio la Notte di Natale.
I fedelissimi |
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