domenica 13 dicembre 2015

Alla Leopolda una dipendente Saeco «Una legge contro chi delocalizza» E il ministro Poletti: «Faremo tutto ciò che è in nostro potere per evitare i licenziamenti»


Un lettore ha inviato questo articolo del Corriere Bologna. 


 Una legge che impedisca alle multinazionali di fare come «sta facendo la Philips con la Saeco» che sta portando tutto in Romania. È quanto chiedono dalla Leopolda i dipendenti dell’azienda Emiliana, in presidio permanente dalla fine di novembre contro il piano di mobilità presentata dalla società. Per tutti loro ha parlato Cinzia Nanni, operaia della Saeco da 26 anni, 9 in più del marito. Ora entrambi rischiano il posto di lavoro. «Ringrazio il presidente del Consiglio, il ministro e tutti voi di avermi dato la possibilità di portare la nostra voce qui alla Leopolda. La Saeco non si tocca», ha concluso.
POLETTI - Sulla vicenda della Saeco di Gaggio Montano, azienda controllata da Philips è intervenuto anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. «Faremo tutto ciò che è in nostro potere per evitare i licenziamenti», ha detto il ministro. Dopo il faccia a faccia tra azienda, istituzioni e sindacati andato in scena nei giorni scorsi al ministero dello Sviluppo Economico in cui la società è rimasta sulle proprie posizioni, «continueremo a litigare e a combattere - assicura Poletti - per far capire che investire in Italia è un’opportunità così come hanno fatto molte altre multinazionali», alcune proprio nel Bolognese. «È sufficiente pensare - argomenta - alla Philip Morris e alla Lamborghini». Quanto alle delocalizzazioni all’estero, sottolinea il ministro del Lavoro al quotidiano bolognese, «non sono solo le multinazionali ad aver guardato ad altri Paesi di Europa o del mondo. Anche molte aziende italiane hanno deciso di delocalizzare. Ultimamente però stiamo notando un’inversione di tendenza con molti che stanno decidendo di tornare a casa».
LA CRISI - Tornando al tema Saeco, osserva Poletti, «il Governo, come conferma la nuova legge del lavoro, sta facendo il massimo sforzo per rendere conveniente a qualsiasi impresa restare o investire in Italia. Poi, ovviamente, non possiamo costringere nessuno». Ad ogni modo, prosegue, «per la Saeco non ci arrendiamo e andremo avanti assieme alle organizzazioni sindacali affinché questa vertenza entri a far parte dei successi». Se così non fosse, conclude Poletti, «non lasceremo soli i lavoratori che dovessero perdere il posto attuando tutti gli strumenti a disposizione, con l’obiettivo finale di un nuovo impiego».

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Poletti avrebbe fatto meglio a nominare come esempio Philip Morris e Ducati, anzichè Philip Morris e Lamborghini e per Philip Morris con qualche punto interrogativo, non sappiamo ancora se il nuovo prodotto sarà un successo o un fiasco. Vedremo fra qualche anno se avevo ragione.

francesco ha detto...

Se non altro appare curioso che venga chiesto di risolvere il problema a coloro che l'hanno creato o che hanno supportato senza se e senza ma chi ci stava portando nel baratro.. E non dite che non era stato detto. Esistono diverse pubblicazioni su dove avrebbe condotto l'Europa Unita. Provo commozione per la signora che va dal bimbomix di Rignano e pretende aiuti.. Lui e gli altri ministri se ne fregano e nulla possono fare ormai, in un paese che è costretto a tassare gli imprenditori fino allo strozzo per salvare anni di ruberie commesse dalla classe politica, se non pretendere dazi sulla merce prodotta in paesi a basso costo del lavoro e messa sul mercato a prezzi da paese ricco..

Anonimo ha detto...

Per Francesco
Non mi risulta che quelli che dovrebbero provare a risolvere, od almeno di tentare di mettere in campo una qualche idea per far riflettere la Multinazionale, siano gli stessi che avrebbero creato il problema.
Renzi e Poletti e la Guidi sono li da poco più di un anno e mezzo e nei provvedimenti di questo periodo mi pare non vi siano state operazioni di governo penalizzanti per la Saeco.
Quando si fanno affermazioni critiche sarebbe bene uscire dal generico e documentarle quanto meno con la citazione di episodi o norme che le giuistifichino, a meno di essere iscritti al partito del qualunquismo, abbastanza di moda in questo periodo in Italia

Francesco ha detto...

Per Anonimo: sul generico mi riferisco a quanto ci sia costata l'Unione europea in termini economico sociali ed a quante volte in questi anni ci siano state prese di posizione da parte degli stati che hanno messo in discussione tale scelta relativamente a determinati e cruciali temi (moneta unica, scuola, diritti, welfare e tassazione, lavoro, immigrazione e sicurezza e non ne ho citati altri...); sullo specifico Renzi non è certo nuovo ad elogi e vanti nei confronti delle multinazionali che investono in Italia, e quindi non mi convince del tutto la sua volontà di tutelare i lavoratori ed i marchi storici nel nostro paese. Paese che si sta spegnendo dal punto di vista produttivo, come quanto accaduto in Saeco, ennesima dopo tante, sta a dimostrare. Mi auguro comunque di essere smentito.

Anonimo ha detto...

Purtroppo Saeco è morta quando è stata venduta a Philips 8/9 anni fa, se fosse stata redditizia i vecchi proprietari l'avrebbero mandata avanti.

Anonimo ha detto...

caro anonimo delle 10:55: permettimi di correggere il tuo commento in :
"purtroppo Saeco è morta quando è stata venduta a Philips..se FOSSERO STATI CAPACI di renderla redditizia e AVESSERO AVUTO DIGNITA E ORGOGLIO i vecchi proprietari l'avrebbero potuta portare ai livelli della Philips."
lo dice uno che in queste cose ci è capitato spesso.
in italia prevale sempre l'atteggiamento "prendi i soldi e scappa".

Imprenditore ancipito ha detto...

Condivido quanto scritto dall'anonimo delle 15:25 il Capitalismo in Italia e fatto senza soldi degli pseudo capitalisti e quando, nonostante questo, riescono ad avviare un'attività redditizia invece di reinvestire i profitti per renderla ancor più competitiva la vendono e scappano. L'esempio della Saeco è uno dei tanti.
Spendo una parola sulle adesioni alla sacrosanta lotta delle maestranze alla quale si accodano tutti, ci mancherebbe altro! Spesso però è solo un palcoscenico per farsi vedere. Invece di manifestare qui perchè qualcuno non organizza una ventina di pulman destinazione Olanda sotto la sede generale della Philips, forse sarebbe più efficace di quella locale contro chi non può decidere nulla.