Dante
Franchi ha inviato:
Consideriamo profondamente sbagliata la riforma dell'assetto del
Senato della Repubblica che si prospetta. Sbagliata sul piano del metodo perché
è perseguita a colpi di maggioranza, peraltro risicata, con buona pace di quel
“le regole del gioco vanno definite assieme” demagogicamente a suo tempo
sottolineato dallo stesso Renzi.
La volontà pervicace di questo governo di esautorare il
Parlamento risulta evidente dal ricorso al voto di fiducia per ben 43 volte
oltre che dalla creazione di maggioranze posticce e fondate su favori reciproci
come quella nata con il Patto del Nazzareno.
Tale riforma è sbagliata nel merito perché, oltre alla rilevante
questione della eleggibilità o meno dei pochi senatori che rimarranno, assegna
agli stessi ruoli e compiti discutibili, marginali, per molti osservatori tali
da indurre a domandarsi l'utilità di un Senato così configurato che tra l'altro
non comporterà alcun risparmio di spesa.
Il rapporto, ineludibile, di tale progetto di riforma con la
nuova legge elettorale, il cosiddetto italicum, è tale da prefigurare nel
nostro Paese un assetto dei poteri assai preoccupante, da uomo solo al comando.
Infatti una volta abolito il Senato come camera parlamentare elettiva,
l'elezione della camera dei deputati resterà l'unica istanza di espressione
degli elettori, ma già stravolta ed inquinata dall'Italicum che consente anche
ad un partito con una striminzita maggioranza relativa di voti di possedere
un'ampia maggioranza assoluta di seggi, con lo scopo evidente di conferire al
capo di quel partito poteri enormi basati su un consenso artificiale e
gonfiato. Molto peggio di quanto previsto dalla stessa "legge truffa"
di antica memoria, che non creava una maggioranza assoluta ma si limitava ad
ampliare quella già ottenuta da un partito o da una coalizione di partiti. Il
vero precedente dell'italicum, a ben pensarci, è da ravvisare nella Legge
Acerbo del 1923 che, creando una maggioranza artificiale tramite un largo
premio al primo partito, consentì a Mussolini, con le elezioni del 1924 di
avere una solida maggioranza parlamentare che aprì la strada all'instaurazione
della Dittatura col le " leggi fascistissime" del 1926.
E' evidente per noi il sussistere in Italia di un'emergenza
democratica.
Ciò che è accaduto, che si prospetta, non è casuale, è parte di
un processo che viene da lontano, che ha progressivamente messo in discussione
i principi, i diritti, gli equilibri tra i poteri dello Stato sanciti dalla
Costituzione, in nome di una governabilità sempre più funzionale ad affermare
le politiche antipopolari da tempo in atto, in altre parole gli interessi di
pochi a scapito dei tanti.
Che a seguito di tale riforma Renzi si attenda dall'Europa un
allentamento dei vincoli finanziari vigenti, funzionale a coprire parte dei
costi di quanto dallo stesso prospettato attraverso la legge di stabilità, dice
molto del senso, del carattere antidemocratico del processo di Unione Europea
affermatosi, della subalternità del governo a tali politiche ( altro che
cambiare verso! ).
Molte sono le iniziative, promosse da soggetti singoli e/o
organizzati, di denuncia, di contrasto alle scelte in questione: praticamente
la totalità dei più insigni costituzionalisti italiani si è espressa in maniera
severa riguardo questa modifica del Senato e sono nate diverse iniziative
referendarie per scongiurare il disastro democratico che si prefigura.
Altre si
preannunciano, anche e soprattutto in concomitanza con la discussione
parlamentare prevista il prossimo giorno 23 settembre. In
relazione a ciò riteniamo necessario ed opportuno promuovere ed organizzare in
Emilia-Romagna un presidio di denuncia e di protesta sotto la sede della
Prefettura di Bologna per le ore 17 di tale giornata.
3 commenti:
il futuro della democrazia, soprattutto applicata al pensionato, è andare alle Tenerife.
Dove non si deve pensare se pagare l'affitto e non mangiare o mangiare e non pagare l'affitto.
Una volta lì una bella polizza per la cremazione per non tornare neanche in italia da morto.
Trasmissione Agorà del giorno 22/09/2015, ore 09,20.
Mi pare di capire che al sig Franchi il mai eletto,ma solo nominato da uno ..........., renzi stia leggermente sulle p....e.Ma perché mai sig Franchi tanto astio verso il blaterante toscano?Non vorrei sbagliare ma lei sta indicando come responsabile degli enormi danni, che quotidianamente subiamo, il sublime prodotto partorito dalle "brillanti menti" del PD che poi è tuttora il capo della famiglia a cui lei stesso appartiene? Tirare in ballo il patto del nazareno poi è il massimo dell'incoerenza,non risulta da nessuna parte che il Berlusconi abbia costretto il guappo ad accettare quella parte-non ne aveva la minima possibilità- ma che sia stato lui stesso,tanto desideroso di apparire quale è,di proporsi come primadonna per quella tragica farsa.Meglio sarebbe-a mio giudizio-per chi non si sente più rappresentato lasciare la partita senza tanti clamori e mettersi a servizio di coloro che sentono ancora la politica come valore sociale e non come sistema per facili arrampicate sociali.
Politicamente non mi piacete ma su questo argomento vi do' ragione (come do' ragione agli altri che si oppongono).
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