Welfare e
comunità sono le parole chiave di un concetto di sociale che si sta
sperimentando a Vignola. Una risposta, quella dell’Asp, alternativa
all’assistenzialismo nella gestione dei servizi alla persona, al tempo dei
finanziamenti pubblici che scarseggiano. Un progetto concreto da cui partire
per poi sviluppare una nuova idea di welfare, che vedrà pubblico e
privato impegnarsi insieme. Ne è l’esempio il progetto di restayiling della Casa Residenza firmato da Paolo Portoghesi, tra i più famosi
architetti del mondo. Una struttura per anziani pensata in modo diverso da
quello tradizionale, dove le persone vengono perlopiù relegate al ruolo di
assistiti, considerati perlopiù solo un costo per i bilanci pubblici. La casa
residenza prevede spazi condivisi con al centro l'anziano e attorno la
comunità: asili, zone studio, spazi mensa comuni per combattere l'isolamento e
promuovere la crescita delle persone attraverso una esperienza di prossimità,
partendo da una struttura bella che può diventare attrazione anche per gli
altri cittadini. Per realizzare questo progetto è stata definita una
piattaforma condivisa di sostenibilità economica mettendo fianco a fianco i
diversi interlocutori della società come l’azienda pubblica, banche, imprese,
privato individuale, volontariato. L’Asp di Vignola, oltre alla residenza per
anziani, ha già dato vita ad altre interessanti iniziative come il laboratorio
“Caspita” per ragazzi con disabilità intellettiva e il “Centro I Portici” dove
è stata avviata una collaborazione con Slow Food per la produzione di
marmellate.
L’Asp di
Vignola è stata tappa di una delle visite del “Giro” che la vicepresidente Elisabetta Gualmini sta facendo da
alcuni mesi tra le diverse realtà di welfare della nostra regione. Per la
vicepresidente: “A Vignola già si intravedono le basi per tentare una
strada innovativa di welfare di comunità, dove il pubblico dovrà essere in
grado di stimolare il privato per cogenerare risorse. Un approccio che vorremmo
sviluppare nel tempo in tutta la regione, ma che Vignola sembra già pronta a
sperimentare, nel suo distretto, come apripista . Ognuno potrà dare il suo
apporto, in uno scambio virtuoso e intergenerazionale tra le persone.”
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