Terme di
Porretta all'asta, è ‘Rischio
game over’ per la struttura, che andrà all'asta giovedì.
Andrea
Carrà, funzionario della Filcams-Cgil, in una nota riferisce di aver appreso che ‘da
parte della società Gruppo alberghiero Helvetia, è stato depositato un ricorso
al Tar che rende molto incerta la possibilità per un eventuale acquirente di
poter subentrare nella concessione mineraria sull'uso delle acque termali’. Un
ricorso ‘ad orologeria’, sostiene Carra', dopo che già nei giorni scorsi la
Filcams si era espressa contro l'ipotesi di eventuali chiamate in causa del
Tar.
Il ricorso,
scrive infatti Carra', ‘ottiene l'unico effetto di far andare deserta l'asta
stessa. Del resto,
chi mai si azzarderebbe a presentare una proposta di acquisizione di una struttura
termale in forte difficoltà, bisognosa di urgenti interventi di
ristrutturazione, senza avere la certezza di poter far funzionare l'impianto?’.
In questo
modo "si crea una situazione di estrema gravita', qualora non sia presentata alcuna
offerta", perche' "alla curatela non resta che una decisione".
Ovvero: "Chiudere l'esercizio provvisorio - continua il sindacalista-
procedere al licenziamento di tutti i dipendenti rimasti (17 sono gia' stati
licenziati a causa della cessata attivita' dell'albergo delle terme a seguito
di un sequestro giudiziale dello stabile) e ovviamente riconsegnare la
concessione mineraria alla Citta' metropolitana (o alla Regione)". Questo
imporra' al gestore pubblico di "sigillare immediatamente le fonti e
procedere ad una gara pubblica per l'assegnazione di una nuova concessione. A
detta dei tecnici della Citta' metropolitana - riferisce Carra' - ci vorra'
circa un anno, ad andare bene".
Nel
frattempo, "nessuno sarà autorizzato ad utilizzare neppure un bicchiere di
acqua termale", mette in
chiaro il portavoce della Filcams. Si tratta di "gravi
responsabilita'" che sono "unicamente in capo a chi rincorre vizi di
forma", attacca Carra', sottolineando che ad oggi non si ha notizia di
"alcun progetto alternativo volto a tenere in vita lo stabilimento. Forse
bisognera' togliere il termine 'Terme' dal nome della nota cittadina del nostro
Appennino".
Il
sindacalista spiega di non conoscere i contenuti del ricorso, aggiungendo: "La mia
organizzazione sindacale e' per la legalita' ed il rispetto delle regole, ma
sono anche convinto che le norme vadano interpretate con un filo di buon senso
e nell'interesse primario della collettivita'". Di conseguenza,
"posso solo sperare che in queste ore torni a prevalere il buon senso, che
l'asta veda un esito positivo. In caso contrario- conclude Carra'- saro'
spietato nell'identificare le responsabilita' di quella che considero
un'autentica follia".
(Fonte Dire)
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