Con il titolo esplicativo ‘ siamo a un punto di non
ritorno ’ il sindaco do Monzuno Marco Mastacchi ha presentato il
bilancio di previsione 2015 del Comune durante un incontro pubblico. Esplicita la
denuncia del primo cittadino verso il governo centrale: “Le politiche governative pongono gli enti locali, e
tra questi i piccoli comuni in particolare, di fronte a una riduzione della
capacità di spesa che li costringerà a tagliare pesantemente i servizi. Non hanno più i soldi per illuminare le
strade, ma intanto la spesa pubblica statale aumenta,” ha sottolineato
Mastacchi a dare immagine e prova di una situazione inaccettabile.
La raccolta tributaria aumenta, i trasferimenti agli
enti locali diminuiscono ma i comuni hanno dovuto divenire esattori per il
potere romano a cui destinano parte della Tasi e, a fronte di tutto questo, il debito pubblico aumenta, ha fatto notare.
Se al primo cittadino ‘ i conti non tornano’, tanto
meno ai contribuenti, sempre più pressati da maggiori oneri tributari,
maltrattati da una altrettanto costante
diminuzione dei servizi e dalla continua denuncia degli amministratori locali e
centrali che ‘ non ci sono soldi’, cui regolarmente segue un aumento di tasse.
Il disagio dei presenti era palpabile fino alla
proposta, forse provocatoria forse no, di far divenire evasore lo stesso Comune:
“Dite a Roma che nessuno ha pagato la Tasi per cui Monzuno non ha la possibilità di inviare il
corrispettivo di questa tassa”, ha esclamato uno dei presenti.
Da parte del
pubblico si è sentita una sorta di solidarietà verso le preoccupazioni dell’amministrazione
che si è manifestata in alcune proposte per la ricerca di eventuali risparmi. Qualcuno
ha persino proposto di fare una ‘azione forte di protesta’ andando a Roma.
Abbiamo quindi approfittato di una intervista al
Sindaco Mastacchi per cercare di capire meglio.
Vuole
spiegarci perché ha invitato i cittadini ad una assemblea pubblica con un
messaggio così inquietante?
Perché
le scelte che i comuni sono chiamati a fare, mai come in questo momento,
possono essere definitive e impedire poi successivi ripensamenti.
I
sacrifici che i comuni italiani devono sopportare non hanno precedenti nella
storia del nostro Paese e incideranno pesantemente sulla quotidianità della
vita dei cittadini. Qui non si tratta più di razionalizzare i costi o ridurre gli
sprechi. Quello lo abbiamo già fatto. Ormai siamo al taglio dei servizi. Ma se
io interrompo il servizio di trasporto scolastico, per esempio, oppure chiudo
l’asilo nido, non posso poi pensare di riaprirlo l’anno prossimo, se reperirò
maggiori risorse. Sono scelte difficilmente revocabili.
Ma
non è un po’ tardi per fare queste scelte? Il bilancio è uno strumento che ha
senso se presentato entro il 31 dicembre dell’anno prima.
Certo
che è tardi. Anni fa i comuni riuscivano a programmare per tempo. Oggi non ci
riusciamo più, e il motivo è semplice: non abbiamo dallo stato centrale
informazioni certe sulle cifre delle quali potremo disporre. Il decreto sugli
enti locali, che ha fornito alcune risposte, è stato pubblicato in Gazzetta
Ufficiale il 19 giugno. Abbiamo avuto notizia della rinegoziazione dei prestiti
il 10 giugno. Chi ha approvato il bilancio prima l’ha fatto giocando d’azzardo,
senza cioè avere dati certi disponibili, provando a indovinare.
I
giornali riportano che il governo ha stanziato 530 milioni per i Comuni
Questo
è una informazione ingannevole, attraverso questa assemblea ho cercato di fare
chiarezza con i miei concittadini. Oggi noi paghiamo le tasse al Comune, lo
stato incassa, poi restituisce solo una parte del denaro ai Comuni e lo fa apparire
un atto di benevolenza. I cittadini mi domandano: perché la TARI costa tanto?
Perché è piena di costi occulti, rispondo io. Le do qualche cifra: se guarda il
nostro bilancio 2014, infatti, le uscite per i rifiuti ammontano a €
1.127.408,53. Il costo della raccolta dei rifiuti a Monzuno, però, è di
669.545,40 €. Dove sono finiti i 457.863,13 € di differenza? Risucchiati tra
iva, ecotassa, quota terremoto, fondo svalutazione crediti, Atersir, costi
generali, ammortamenti e chissà quante
altre voci che non ricordo più. Di sicuro sono soldi dei monzunesi che non
produrranno servizi per i monzunesi.
Si
diceva che la local tax sarebbe stata una boccata di ossigeno per i Comuni
Certo,
il ministero ci aveva detto: a fronte di tagli pesanti, vi garantiremo l’autonomia
finanziaria. I tagli ci sono, l’autonomia nessuno l’ha vista. La local tax per
il momento è solo uno dei tanti slogan, non si vede nulla di concreto
all’orizzonte. Abbiamo però la IUC, l’imposta unica comunale, che però è unica
solo nel nome, perché è composta da TARI, TASI e IMU.
Mi
pare di aver capito che per al sua esperienza la sbandierata semplificazione
amministrativa sia ancora lontana...
Semplificazione?
Dal 2010 ad oggi le regole di bilancio sono cambiate 64 volte. 64! E nel
frattempo sono cambiate anche le regole di contabilità. Per cui se fino a ieri
potevi programmare le tue spese sulla base delle entrate previste, adesso devi
farlo sulla base delle entrate effettive. Il che si traduce, di fatti, in un
altro taglio alla spesa più o meno mascherato. Ma cos’altro possiamo tagliare?
Dal 2010 i Comuni, che pure contribuiscono appena al 7,6% della spesa, hanno
fatto sacrifici per 17 miliardi. E mentre noi non abbiamo soldi per la benzina
degli automezzi, siamo al paradosso che il debito pubblico sale ad aprile di 10
miliardi. Perché evidentemente qualcuno che continua a spendere c’è, e non sono
di certo i Comuni.
Almeno
sul patto di stabilità però vi hanno lasciato un po’ di margine ?
Certo,
a parole. Nelle conferenze stampa. Poi però dopo il cosiddetto decreto enti
locali noi a Monzuno ci siamo trovati con 96 mila euro in meno per gli
investimenti, con il risultato che dovremo riuscire ad accantonare 2.022.000,00
€. Due milioni di euro dei cittadini che dobbiamo tenere nel salvadanaio perché
fanno da garanzia allo stato centrale.
Tornando
a Monzuno, che tagli proporrà ai suoi cittadini?
Ci
tengo a chiarire un aspetto: Monzuno non è in una situazione peggiore rispetto
ad altri comuni, anzi. Con la razionalizzazione della spesa negli anni scorsi
siamo sempre riusciti a rispettare gli obiettivi di finanza pubblica che ci
venivamo imposti.
Adesso
siamo al taglio dei servizi, con una aggravante per noi piccoli. Bologna, per
esempio, è potuta intervenire pesantemente sulla tassa di soggiorno, sulle multe
per gli accessi alla zona a traffico limitato, sulle strisce blu. Tutte voci
che noi non abbiamo. Cosa faccio, una zona a traffico limitato a Monzuno?
Facciamo le strisce blu su per i crinali dell’Appennino? Con i tecnici abbiamo
calcolato che quest’anno disporremo di 333.251,63 in meno rispetto all’anno
scorso. Qualcosa l’abbiamo risparmiata rinegoziando i mutui, circa 40 mila €,
qualcosa arriverà dal rimborso TASI, circa 96 mila €.
Il
resto saranno tagli alla manutenzione del verde, tagli all’illuminazione
pubblica, tagli al personale, che è già ai minimi per la Provincia di Bologna.
Taglieremo anche i progetti che coinvolgono i dipendenti, il che vorrà dire
meno soldi in busta paga per loro e meno servizi per i cittadini.
Taglieremo
anche i servizi di manutenzione delle strade in caso di neve. Il che vuol dire
che i cittadini staranno più al buio, avranno più erbacce e faranno più fila
agli sportelli per ottenere dei servizi. Sperando sempre che non nevichi tanto,
perché in quel caso dovranno anche spalare.
Nessun commento:
Posta un commento