lunedì 13 aprile 2015

Stefano Bonaccini in visita all’Ospedale Maggiore di Bologna. “Ridurremo i tempi di attesa, non toglieremo un euro alla non autosufficienza e non chiuderemo nessun ospedale”.



Da ASL


Stefano Bonaccini
“Abbiamo preso un impegno con i cittadini - ha dichiarato Bonaccini -per ridurre tempi e liste di attesa, abbiamo intenzione di fare sul serio e di mantenere quell’impegno. Sappiamo di essere una delle prime sanità al mondo per qualità, vogliamo tener fede a questo primato sempre, questo è ciò che i cittadini si attendono da noi e non vogliamo deludere le loro legittime aspettative”. Così Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, in visita lampo oggi, 13 aprile, all’Ospedale Maggiore di Bologna. Bonaccini, accompagnato dall’Assessore alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi, è stato accolto dal Direttore generale dell’Azienda USL di Bologna, Chiara Gibertoni, dal Direttore sanitario, Angelo Fioritti, dal Direttore amministrativo, Anna Maria Petrini. Presenti anche i Direttori dei Dipartimenti e dei Distretti della Azienda USL di Bologna.

Giunto al Maggiore intorno alle 13, Bonaccini si è fermato per un rapido pranzo presso la mensa. Ha visitato, quindi, la sede del Laboratorio Unico Metropolitano, ormai quasi completamente ultimato, le cui attività sono state avviate di recente. Il Laboratorio, che sarà inaugurato prossimamente, processerà a regime circa 23 milioni di campioni l’anno e sarà il primo in Europa per volume di attività. Si è recato, quindi, in Rianimazione, per ringraziare personalmente i neurochirurghi che hanno eseguito con successo l'intervento chirurgico sul piccolo Diego, il bambino di sei anni precipitato alcune settimane fa dal balcone della propria abitazione, e gli operatori che lo hanno assistito, successivamente, sino al trasferimento per la riabilitazione.
Intorno alle 15, il Presidente ha incontrato medici e infermieri dell'ospedale nell'aula magna.
“Anche se il momento non è facile per nessuno – ha dichiarato Bonaccini – non toglieremo un euro al fondo per la non autosufficienza e non chiuderemo nessun ospedale. Chiediamo semmai alle Aziende sanitarie maggiore integrazione sui territori. La centralità della sanità pubblica – ha concluso –, così come della scuola pubblica, restano per noi un baluardo del sistema di welfare emiliano-romagnolo”.

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