lunedì 13 aprile 2015

Arriva punta ai treni emiliani.



Un lettore ha inviato questo articolo di Natascia Ronchetti pubblicato dal Sole 24 Ore il 12 aprile e ha aggiunto questo suo commento: " Auspico che il trasporto ferroviario passi in mano ad ARRIVA. Tra Hera, Tper,  Fer non se ne può più di ste’ partecipate". 

Sul trasporto ferroviario dell'Emilia Romagna si era defilata sul filo di lana, dopo essersi prequalificata per partecipare al bando di gara per l'assegnazione della gestione. Ora la multinazionale Arriva, dal 2010 costola del colosso tedesco Deutsche Bahn (Db), rientra in gioco contro il consorzio Trenitalia e Tper. Venerdì Fer (Ferrovie Emilia Romagna, la società che gestisce l'infrastruttura ferroviaria di proprietà regionale) ha aperto la procedura negoziata invitando, oltre a Trenitalia e Tper, la multinazionale che opera in 14 paesi europei, tra i maggiori operatori ferroviari della Gran Bretagna e primo, per i servizi su gomma, in Danimarca. La procedura è prevista dal Codice degli appalti. E, nelle intenzioni della Regione e di Fer, potrebbe archiviare nel passato – e definitivamente – il flop del bando di gara, al quale alla fine, nel febbraio scorso, si erano presentati con una offerta solo gli attuali gestori: Trenitalia e Tper, appunto, che – con il contratto scaduto dalla metà del 2012 – garantiscono il servizio in regime di proroga fino al luglio del 2016. Sul piatto c'è una montagna di soldi: 153 milioni all'anno, per quindici anni, prorogabili per altri sette.
Importo che evidentemente non viene però considerato congruo, tanto da aver indotto Trenitalia e l'azienda di trasporto pubblico emiliana a fare un'offerta superiore del 9% alla base d'asta fissata dalla Regione. E da infilare la gara in un vicolo cieco. Con una sola via d'uscita: la procedura negoziata. Ora il gruppo guidato da Vincenzo Soprano deve vedersela con Arriva, quasi 56mila dipendenti e oltre 2,2 miliardi di viaggi passeggeri in Europa. Un big radicato soprattutto in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia, che ha alle spalle un gigante come Deutsche Bahn, che - controllato dal governo tedesco - raggiunge un fatturato di circa 40 miliardi. Ma non è detto che Arriva si presenti effettivamente al tavolo della trattativa. Troppe, secondo la multinazionale, le criticità presenti nel bando di gara, tanto da considerare quasi “fuori mercato” le condizioni previste per il contratto di servizio. Regione e Fer vogliono aggiudicare un unico lotto. Ma chiedono anche un investimento da circa 500 milioni per l'ammodernamento completo della flotta dei treni, anche sulla scia della domanda dei pendolari e delle richieste dei sindacati. In pratica il nuovo gestore dovrà mettere sui binari nuovi convogli, almeno i due terzi: per rottamare i treni vetusti. I quindici anni di concessione dovrebbero, secondo la Regione, offrire la giusta contropartita all'investimento.



4 commenti:

Cesare Zecca ha detto...

> ammodernamento completo della flotta dei treni,
> anche sulla scia della domanda dei pendolari e delle richieste dei sindacati

Allora, se i convogli ALe avessero una manutenzione adeguata, dei passeggeri meno vandali e una qualche forma di pulizia che non sia la pantomima attuale messa in atto da extracomunitari con un muso lungo così (è possibile fare molto male pure le pulizie) sarebbero dell'ottimo materiale rotabile, migliore anche del TAF.

Se non fosse per i capricci dei
viaggiatori che pretendono arie condizionati findus d'estate il giorno dopo che sono stati spenti i sistemi di riscaldamento (oppure, come capita in questa stagione, follie tipo mattina il riscaldamento, e di pomeriggio il condizionamento) e quindo con aggiunte di impianti post realizzazione anche essi poco manutenuti e con i problemi di tutte le aggiunte non previste in fase di progettazione.

Dati i tempi di necessaria austerità la manutenzione sarebbe la prima fonte di risparmio.
Solo che il nuovismo non manca neppure per le ferrovie.

Sempre considerando lo straordinario, spaventoso spreco per le grandi opere stradali catramitiche (Orte - Mestre, Porretta pseudo veloce, cispadana e non solo, si pensi alla bojata People Mover, al sistema AV) funzionali alla corruzione che, in una torta più piccola, lasciano sempre meno alle ferrovie.

Anonimo ha detto...

se eliminassero i treni vuoti e inutili che dal 2004 viaggiano da bologna a marzabotto avremmo piu' carrozze a disposizione per l'avvicendamento in officina per le necessarie riparazioni/manutenzioni.

Cesare Zecca ha detto...

> se eliminassero i treni vuoti e inutili

Se si eliminassero i catrami e i cementi inutili si risparmiarebbe forse anche tre ordini di grandezza (1000 volte).
Certo che poi gli autossicodipendenti demagogici avrebbero qualche difficoltà . E pure i ragliatori contro le ferrovie.

Taglia pure la vitamina C all'ammalato di scorbuto, così risparmi.
Bravo.
E intelligente.
Clap clap

Anonimo ha detto...

il catrame ce l'hai davanti agli occhi

un conto tenere un servizio pubblico un conto tenere un servizio assistenziale inutile che nessuno usa ma che tutti pagano con le tasse.

tu piu' che vitamina c dovresti prendere omega 3.