sabato 11 aprile 2015

MARCO ROMANO 2 : “ LA CITTA’ COME OPERA D’ARTE “



L’angolo di Marco Leoni









 

IL  MISTERO  DELLA  VITA  STA
NELLA  RICERCA  DELLA  BELLEZZA
                              Billy  Wilder





La volta scorsa parlando del libro di Marco Romano ho presentato i concetti fondamentali sui criteri adottati, da più di mille anni, per costruire città come opere d’arte.
“L’INTENZIONE  ESTETICA” che deve sempre precedere ogni intervento sulla città, di quanto conti la  “civitas” nella costruzione dell’  “urbs”, la città materiale e come siano importanti i  “TEMI  COLLETTIVI” nella creazione del volto della città, tenendo appunto sempre presente il  PRINCIPIO  ESTETICO, senza mai dimenticare che la città deve essere  FUNZIONALE  per l’intera comunità.

Ho tralasciato per ragioni di spazio un altro tema molto importante trattato nel libro, e cioè quello delle STRADE  E  PIAZZE  TEMATIZZATE  che, a differenza di quelle più semplici, incorporano nella loro forma e nella loro disposizione una riconoscibile ed esplicita  INTENZIONE  ESTETICA, concorrendo in modo determinante a rendere la città più bella.



Alcuni esempi:
la strada principale, dove sono schierati i negozi di maggior pregio,
la strada monumentale, dove si trovano i palazzi più importanti,
la strada trionfale, solo nelle grandi città, chiusa da un fondale o da un tema        collettivo,
la passeggiata, in linea di principio alberata e di larghezza molto ampia,
il boulevard, più largo delle strade comuni ma meno della passeggiata,
il viale alberato, che normalmente conduce fuori città.

LE PIAZZE
    
                                                  

La piazza principale, normalmente dove ha sede la cattedrale e il palazzo civico,




la piazza del mercato, spesso riconoscibile dai portici eretti per proteggere le botteghe,

 


la piazza monumentale, circondata da edifici architettonicamente unitari o comunque di riconosciuto pregio estetico,



la piazza nazionale, nelle grandi città, tematizzate dai temi della nazione, le poste, le banche e dalle statue dei suoi fondatori, politici o culturali.

Marco Romano ci spiega come “la città possa essere intesa come un corpo umano dove i singoli organi (piazze, vie, luoghi simbolici) sono collegati fra loro da un miracoloso  sistema  circolatorio (strade tematizzate).
Purtroppo negli ultimi anni, continua Romano, si è persa la cultura delle strade e delle piazze tematizzate, dimenticandone ruolo e significato, quelle esistenti ridotte spesso a informi parcheggi, e nessuno ha avuto il coraggio o l’estro di denunciare nella sfera pubblica collettiva  l’insensatezza di codesto oblio”.
“Perdute così le strade tematizzate che un tempo riconducevano i cittadini al quadro simbolico della città intera, i quartieri costruiti dopo la metà del Novecento galleggiano oggi in un  DESERTO  DI  SENSO  e potrebbero appartenere a qualsiasi città, sicché  l’emarginazione sociale che spesso contraddistingue i loro abitanti viene sottolineata dalla loro emarginazione simbolica.
Banlieu e periferie delle città europee non sono soltanto materialmente distanti dal centro, ma sono soprattutto quartieri i cui abitanti sono quasi del tutto privi di un adeguato riconoscimento simbolico della loro appartenenza all’urbs e per questo a pieno titolo alla civitas.
Questo è il più  disperante disastro  del Novecento.
Più ancora del benessere materiale ciò di cui abbiamo più bisogno è di un progresso  spirituale.
E soltanto LA  BELLEZZA  soddisfa queste esigenze dello spirito, perché l’Arte ha da secoli l’ambizione di sfidare il tempo offrendoci una prospettiva di eternità nella quale possiamo radicare le nostre speranze terrene.
Come diceva Sant’Agostino l’ordine della bellezza è instillato nell’uomo da Dio a sua somiglianza”.

Ripeto in conclusione l’accorato appello di Marco Romano che faccio anche mio:
…”Se vogliamo sanare le ferite delle avanguardie occorre     conoscere e applicare   le regole consolidate della bellezza”.

Alla luce di quanto appreso dalla lettura del libro di Marco Romano nei prossimi due appuntamenti vorrei condividere, con chi lo desidera, alcune riflessioni  su Bologna, città che amo e Sasso Marconi, paese in cui vivo, inoltre vorrei affrontare alcuni temi, non affrontati nel libro, che ritengo molto importanti:
I SIMBOLI,  I MONUMENTI, LE  ABITUDINI  E  GLI  STILI DI  VITA.
I primi due responsabili del legame identitario con la città, gli altri fortemente condizionati in senso positivo o negativo dalla struttura urbana.

Continua…   prossimo appuntamento domenica 26 aprile 2015.

1 commento:

Anonimo ha detto...

la bellezza delle vie di bologna con percorso olfattivo delle pisciate umane o il deturpamento delle facciate con le bombolette spray o dei deficienti che buttano le cicche di sigarette a terra con le cartine e plastiche di apertura dei pacchetti di sigarette e dei vecchi rincoglioniti che buttano la carte delle caramelle a terra.