domenica 3 ottobre 2010

Il sessantaseiesimo anniversario della strage di Monte Sole






Con le note dell’Inno di Mameli cantato da tutte le autorità e dal pubblico si sono concluse a Marzabotto le commemorazioni del sessantaseiesimo anniversario dell’eccidio di Monte Sole. L’onorevole Rosy Bindi, che ha tenuto l’orazione ufficiale, ha incentrato il suo intervento sul valore dell’Unità Nazionale rafforzata, a giudizio della vicepresidente della Camera, dall’insorgenza popolare che unisce con un filo diretto il Risorgimento italiano con la Resistenza: “Marzabotto ci insegna che la Resistenza fu una scelta di popolo e il frutto maturo di quel dolore è stata la nostra democrazia, la riconquista dell’unità nazionale e un lungo periodo di pace in Europa. Chi attenta alla unità del nostro paese calpesta i martiri che stiamo ricordando,” ha sottolineato l’onorevole Bindi. Le celebrazioni sono iniziate con la lettura dei messaggi fra cui quello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel quale si legge “Gli ideali che ispirarono allora quanti scelsero consapevolmente di partecipare alla Resistenza contro la dittatura fascista e condussero alla rinascita delle istituzioni democratiche conservano intatta la loro attualità e sono alla base dei valori di pace, libertà e giustizia, solennemente sanciti dalla Costituzione repubblicana” e del Presidente del Senato Renato Schifani che ha scritto: “Mantenere viva la memoria del passato, della lotta contro il nazifascismo e della Resistenza è un richiamo ad una rinnovata e ferma consapevolezza contro ogni crudeltà. Rendere onore alla memoria dei martiri di una tra le più sanguinarie stragi naziste compiute nel territorio italiano, è sempre una preziosa occasione di riflessione sulle tematiche del rispetto reciproco e della pacifica convivenza”. Romano Franchi, sindaco di Marzabotto ha affrontato anche temi di attualità affiancando alla violenza militare del ’44 l’attuale della mancanza del lavoro: “Stiamo vivendo una crisi mondiale che come sempre si scarica sui più deboli. Il lavoro non è solo uno strumento di vita, ma è anche di crescita individuale e sociale”. Valter Cardi, presidente dell’associazione famigliari delle vittime di Monte Sole ha ricordato nel suo intervento il dramma della popolazione su cui si rovesciò la violenza dei militari tedeschi: “Quei caduti continuano a vivere dentro di noi”, ha detto. “Il sacrificio della nostra gente fu fatto per un futuro migliore. Noi abbiamo il dovere di mantenerlo efficiente e vivo. Commemorare le vittime ci porta a ragionare dei pericoli e delle speranze di oggi”.

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