Don Massimo D’Abrosca è dall’11 settembre il nuovo Parroco di Borgonuovo. E’ giunto molto atteso poiché la carenza di sacerdoti ha fatto temere che il ricambio, dopo la morte prematura di don Franco, divenisse difficile se non impossibile. L’accoglienza del nuovo pastore è stata straordinariamente sentita e partecipata. Don Massimo è stato aiuto parroco a San Pio X poi al Cristo Re di Bologna. Ha poi fatto servizio in diocesi ed è stato officiante a Loiano. Ha il computer come fedele alleato nella sua attività pastorale di evangelizzazione rivolta principalmente ai giovani. Se gli si chiede il numero di telefono lo snocciola immediatamente, ma aggiunge, anche se non richiesto, l’indirizzo e-mail. Il mouse è il suo chierichetto moderno che lo mette in contatto in modo immediato con il mondo giovanile avvezzo all’uso delle vie di comunicazione offerte dall’informatica. “Da tempo utilizzo tutti gli strumenti e le modalità di oggi” risponde alla domanda se ha colto l’invito del Cardinale rivolto ai preti di aggiornarsi e utilizzare la tecnologia moderna. “Mi metto in ‘rete’. C’è il termine attuale, la ‘pastorale integrata’, che descrive questa nuova forma di evangelizzazione certamente necessaria. Vedremo dove porterà la costruzione di questa.” Poi aggiunge alla richiesta di descrivere quale è il ‘settore’ su cui principalmente si spende. “Si parla di emergenza giovani ed è facile vederli al centro degli eventi. Il tema è complesso: hanno principalmente bisogno di essere ascoltati non solo di essere. I giovani sono sempre più in costruzione. Il giovane del muretto non è detto che non abbia nulla: ha certamente già del vissuto. Il suo nuovo gregge lo ha accolto con una straordinaria benevolenza: “Sicuramente quella di Borgonuovo è una parrocchia inserita nel territorio. Si tratta ora di capire qual è la sua storia. Anche questo tempo non può essere eluso poiché dobbiamo essere dentro la storia, non paralleli ad essa”, conclude sorridendo.
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