Fettina di carne, patate, pane e frutta di stagione : è il menù del pasto somministrato ieri agli studenti della scuola dell’obbligo di Sasso Marconi e Borgonuovo dopo che lunedì sono stati ritrovati di nuovo ‘materiali impropri’, con molta probabilità vetri, in un piatto. Si è pensato a un boicottaggio. Il menù rispetta le prescrizione dell’Asl, chiamata ad intervenire, che impongono vengano somministrati pasti costituiti da alimenti non multingredienti e facilmente verificabili ad una ispezione visiva. Da qui l’eliminazione della minestra poichè il ragù è preparato con diversi ingredienti. I pasti sono stati erogati dalla ditta titolare dell’appalto e le verifiche sono state assegnate a personale dell’amministrazione comunale e ad operatori dell’Ausl. Fra coloro che si sono impegnati nella ‘verifica visiva’ lo stesso assessore all’istruzione di Sasso Marconi e vicesindico Marilena Lenzi : « Stiamo affiancando genitori e insegnanti nel controllo della preparazione dei pasti. Il mio stesso lavoro viene fatto da personale qualificato in ogni refettorio in attesa di poter organizzare con una ditta sostitutiva dell’attuale 1200 pasti al giorno ». Non fa sconti invece il coordinatore del Pdl di Sasso Marconi Eugenio Salamone : « Incredibile che si stia ancora a tergiversare. Il gestore della mensa deve essere sostituito,” precisa. “Sasso Marconi si fregia di essere al diciassettesimo posto in Emilia Romagna per la qualità dei servizi, di quali servizi si parla?” ironizza. I diretti interessati sono disorientati: “Ho ritirato mia figlia dalla mensa già tempo”, precisa Carmela Salomoni, bidella del comprensivo. “Ciò che è successo è grave, gravissimo” aggiunge Clara Sgandurra. La giovane Tecla dall’Omo è incredula: “Pare impossibile che possa essere accaduto un’altra volta. E’ inaccettabile”. Il nonno Pasquale Monaco è molto preoccupato: “E’ indispensabile prendere provvedimenti tali da poter tornare alla tranquillità. Se l’inserimento dei materiali impropri nei piatti non è fortuito, si installino apparecchiature di video controllo”, propone. Nunzia Russo è ancor più esplicita: “L’attuale gestione non si è dimostrata all’altezza; è quindi necessario trovare un’altra soluzione. Ora è necessario fornire, tramite una nuova ditta, pasti confezionati e istituire una commissione straordinaria per una vigilanza appropriata nelle mense”.
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