domenica 15 febbraio 2009

E' MORTO MASSIMO ZIVIERI


La macelleria di Massimo Zivieri ieri mattina, contrariamente a tutti i giorni di festa, è rimasta chiusa. In un primo momento i clienti delusi avevano pensato a un disguido o a una influenza del gestore. Il freddo di questi giorni autorizzava a prevederlo. Poi, come una ventata di vento più gelido di quello che già attraversava la piazza di Monzuno, è arrivata la notizia che Massimo, il giovane titolare, nella notte era deceduto.

Nella notte, il trentottenne macellaio, si era sentito male. Ad accorgersi che qualcosa non andava, è stata la sua compagna che si è svegliata per il rantolo di Massimo. Ha subito chiamato il 118, ma per Massimo il destino era già segnato e, nonostante il tempestivo intervento dei sanitari, è spirato. La salma sarà sottoposta ad autopsia per individuare la cause del malore. L’ipotesi che ora si fa è quella di un aneurisma.

La scomparsa di Massimo ha colpito l’intera cittadinanza. Era molto apprezzato per la capacità professionale e per la passione che dedicava alla sua attività che lo aveva, tra l’altro, portato a vincere pochi mesi fa un premio nazionale per la ‘qualità’ dell’offerta commerciale. Anche l’Ascom, di cui Massimo faceva parte sia quale presidente locale dell’associazione, sia come componente della Consulta provinciale del commercio e membro per l’Ascom del Cda della ‘Strada dei vini e dei sapori’ perde uno dei suoi soci più stimati e dinamici.

Il presidente dell’Ascom Enrico Postacchini lo ha definito: “Dirigente di punta e imprenditore intraprendente. Aveva incentrato la sua offerta commerciale sulle carni prodotte da un consorzio di qualità del cuneese e aveva avviato un allevamento di maiale di razza cinta senese per assicurarsi prodotti di assoluta qualità”.

Il direttore dell’Ascom Giancarlo Tonelli ha aggiunto: “Una perdita grave per la famiglia, per l’Ascom e per la collettività monzunese. La sua attenzione alla qualità lo aveva elevato a modello e era divenuto un punto di riferimento per Bologna e per i tanti ristoranti che riforniva. Per me era un amico : ci univa anche la passione per la Fortitudo”.

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