lunedì 16 settembre 2024

La peste suina africana ha varcato i confini del Piemonte e della Lambardia

 Individuati dal NAS 5 casi di carne infetta messa in vendita. Sospese 3 attività commerciali


I Carabinieri del NAS hanno effettuato nelle province di  Bologna, Ferrara, Rimini, Ravenna e Forlì Cesena numerosi controlli mirati alla prevenzione della diffusione della Peste Suina Africana (PSA), condotti anche con la collaborazione dei Servizi Veterinari delle AUSL. 

Le ispezioni hanno interessato attività di ristorazione, esercizi commerciali di vendita all’ingrosso e al dettaglio di alimenti etnici, stabilimenti di produzione e lavorazione delle carni.

In diverse circostanze sono stati prelevati dei campioni per l’identificazione del DNA e la ricerca di PSA le cui analisi, in 5 casi, hanno evidenziato la presenza del virus che però è bene ricordare non è trasmissibile all’uomo.

I prodotti alimentari risultati positivi al virus sono stati avviati alla distruzione, mentre si è proceduto al ritiro di quelli eventualmente ancora in commercio.

I controlli, anche nei casi dove non è stata evidenziata la presenza di peste suina, hanno consentito comunque di accertare diverse irregolarità nel settore della sicurezza alimentare:

- gravi carenze igienico sanitarie e strutturali per la presenza di sporco diffuso e pregresso nei locali destinati alla preparazione e al deposito degli alimenti nonché delle attrezzature impiegate nella manipolazione;

 - presenza di insetti, anche vivi, oltre a escrementi di roditori a causa di una mancata applicazione di idonee procedure e interventi finalizzati al contrasto degli animali infestanti;

- omessa applicazione delle procedure previste dal manuale di autocontrollo basato sul sistema H.A.C.C.P;

- mancata rintracciabilità della provenienza delle carni.

La particolare attenzione posta alla provenienza delle carni ha portato al sequestro di un totale di 5.500 kg per mancanza delle informazioni obbligatorie e nello specifico 3.800 kg in provincia di Ferrara, 300 kg in provincia di Forlì-Cesena e 1.400 kg in provincia di Bologna.

Nel complesso sono state elevate 16 sanzioni amministrative a carico degli operatori del settore alimentare per un importo complessivo di 25.000,00 €.

Su richiesta dei Carabinieri del Nucleo felsineo, il Dipartimento di Sanità Pubblica delle AUSL  ha proceduto alla sospensione di 3 attività commerciali.

 

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