di Martina Mari
L’appuntamento in O.A.S.I. (Opificio Artistico Silvestre Ideale) di domani, domenica 29 settembre, alle 11 sarà il sesto del Progetto “Bologna Velata - Artisti bolognesi della seconda metà del ‘900 a 500 m. s.l.m.” avviato nel 2019 e proseguito con cadenza annuale.
Il progetto nasce dall’esigenza di
dare visibilità alle relazioni culturali tra artisti della seconda metà del
‘900, periodo complesso ma ricco di spinte innovative sia sul piano sociale che
culturale che hanno stimolato e influenzato anche l’attività
artistica visiva che però, a Bologna, non ha avuto un adeguato riconoscimento.
"Abbiamo cercato di dare vita ad una raccolta di opere di artisti che avevano anche avuto un ruolo didattico presso istituzioni pubbliche e/o private e che avevano sviluppato parallelamente le loro attività, artistica e didattica" - spiegano Patricia Brasili e Paolo Gualandi, ideatori del progetto -. In numerosi casi, a Bologna, pur nello scostamento tra maestri e allievi determinata dagli eventi degli anni settanta, spesso molto evidente, andando a vedere chi era a capo della sequenza artistica esaminata, ci si è trovati davanti ad un nome: Giorgio Morandi, di cui però non avevamo opere. Quest’anno, grazie alla disponibilità degli eredi di Francesco Bagnaresi (1981-1968), architetto, pittore, grafico, coetaneo e amico stretto di Morandi abbiamo la possibilità di riempire questo vuoto. Ci sono state infatti messe a disposizione, oltre che un’opera pittorica di F. Bagnaresi, anche una serie di opere grafiche che testimoniano dell’influenza di Morandi nella realizzazione delle sue incisioni. Settore a cui Bagnaresi non si era mai accostato in precedenza privilegiando altre tecniche grafiche, e che affronta unicamente quando Morandi stesso gli ha donato il suo vecchio torchio. Torchio attualmente conservato al Museo Morandi che dall’ottobre 2012 ha provvisoriamente sede presso il MAMBO, Museo d’Arte Moderna di Bologna, cui la famiglia Bagnaresi l’ha dato in comodato gratuito. Il tutto è inoltre accompagnato dalle lettere con cui Morandi insegnava a Bagnaresi l’arte dell’incisione. Ci è parso quindi interessante porre l’accento quest’anno, nell’ambito di “Bologna Velata”, proprio su questo rapporto didattico-amicale e più precisamente sulla didattica morandiana, anche in considerazione del fatto che almeno una decina degli Autori che già fanno parte della nostra raccolta sono stati allievi d’Accademia di Morandi. Per questo evento abbiamo ritenuto arricchente anche una collaborazione con i membri del Comitato Scientifico del Centro di Documentazione Giorgio Morandi del Museo degli Allievi di Giorgio Morandi creato a Grizzana Morandi presso i Fienili del Campiaro. Questa presentazione di “didattica” può apparire di rottura rispetto a quanto fatto negli eventi degli anni precedenti, ma non lo è, infatti consente di toccare con mano uno spaccato concreto di come le “eredità culturali” venissero e vengano ancora, in molti casi, transitate, creando quelle “catene di discepolato” che hanno portato allo sviluppo di interessanti personalità artistiche non solo del secondo ‘900, ma che con le loro estensioni hanno influenzato anche quelle del secolo presente di cui contiamo di occuparci nei prossimi anni".
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