Uno minaccia l’ex fidanzata, un altro morde la moglie e la violenta, un altro ancora minaccia la compagna, tentando di incendiare la stanza da letto, mentre l’ultimo prende a pugni la convivente e la minaccia di buttarla giù dal balcone: quattro donne spaventate dai compagni costrette a chiedere aiuto ai carabinieri. quattro uomini colpiti da misure cautelari.
Dal Comando Provinciale Carabinieri Bologna
I Carabinieri hanno eseguito quattro ordinanze applicative di misure cautelari nei confronti di quattro uomini, indagati dalla Procura della Repubblica di Bologna. I provvedimenti sono stati emessi in circostanze diverse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna che ha esaminato le singole richieste del Pubblico Ministero.
A Corticella, un 19enne bolognese, è stato indagato per aver procurato un gravissimo stato di ansia all’ex fidanzata, una studentessa maggiorenne, attraverso una serie di messaggi minatori del tipo: “…Se ti vedo ti faccio male!” e pedinamenti che aveva messo in atto per intimorirla, non accettando la fine della relazione sentimentale e l’idea di vederla frequentare altri ragazzi. La giovane, in preda al panico, si era rivolta ai Carabinieri chiedendo aiuto. Rintracciato dai miliari, il giovane bolognese è stato sottoposto al divieto di avvicinamento alla persona offesa, con l’applicazione del braccialetto elettronico.
A San Giovanni in Persiceto un
47enne nigeriano, è stato indagato per maltrattamenti contro familiari o conviventi,
lesione personale aggravata e violenza sessuale e un 51enne italiano per maltrattamenti contro familiari
o conviventi. Il primo è stato querelato
dalla compagna, connazionale sulla quarantina, la quale ha raccontato di non essere più in grado di
sopportare le reazioni violente dell’uomo che la maltrattava, anche in presenza
del figlio minorenne. Offese, umiliazioni, morsi sul seno e su altre parti del
corpo, calci, pugni e aggressioni a sfondo sessuale, contro la volontà della
donna, sono alcuni dei particolari che la stessa ha riferito ai Carabinieri,
chiedendo aiuto. Acquisita la denuncia, la malcapitata e il figlio sono stati
sottoposti a tutela, e il 47enne è stato
sottoposto all’allontanamento dalla casa familiare e al divieto di
avvicinamento alle persone offese, con l’applicazione del braccialetto
elettronico. Il 51enne italiano, invece, è stato indagato a seguito della
richiesta della compagna, italiana sulla quarantina, che aveva telefonato al
112 per chiedere aiuto, informando i militari che il convivente, in preda a uno
scatto d’ira, aveva cosparso della benzina per terra e voleva dare fuoco alla
stanza da letto. Bloccato dai Carabinieri e riportato alla calma, il 51enne che
appariva in evidente stato di agitazione era stato affidato al personale del
118 che lo avevano ricoverato in una struttura sanitaria per accertamenti. Il
giorno dopo, la donna si è presentata in caserma per denunciare lo stato di
prostrazione psicologica che stava vivendo da una decina di anni a causa delle
minacce e manie di persecuzione del compagno, anche alla presenza dei due figli
minorenni. A seguito della pericolosità dell’uomo che ha dimostrato di non
essere capace di controllare la rabbia, il Giudice ha accolto la richiesta del
Pubblico Ministero, applicando al 51enne la misura cautelare degli arresti
domiciliari in un’abitazione diversa da quella familiare.
Ad Altedo, infine, i Carabinieri hanno indagato un 35enne moldavo per maltrattamenti contro familiari o conviventi e
lesione personale aggravata. La compagna, connazionale sulla trentina, aveva chiesto
aiuto ai Carabinieri poiché preoccupata
per la propria incolumità, seriamente minacciata dalle aggressioni fisiche, con
calci e pugni, e verbali che l’uomo le rivolgeva, del tipo: “Appena torni a
casa ti butto giù dal balcone!”. Una serie di atteggiamenti violenti che il 35enne,
purtroppo, commetteva nei confronti della compagna, anche di fronte alla figlia
minorenne che spaventata dalle “performance” del padre, si nascondeva sotto al
tavolo della sala da pranzo.
Rintracciato dai Carabinieri, il 35enne è stato sottoposto all’allontanamento
dalla casa familiare e al divieto di avvicinamento alle persone offese.
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La circostanza è anche un’occasione per evidenziare un intervento del Comandante del Nucleo di Psicologia dei Carabinieri della Legione Emilia Romagna, Capitano Lavinia Filonzi (nella foto):
“È un impegno costante e sempre in prima linea, quello che viene svolto da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna. Sempre siamo infatti al fianco di tutte le donne, nella protezione dei loro diritti, nella prevenzione di tutte quelle che sono le condotte a rischio e nel contrasto alla violenza contro le donne. È importante ricordare quanto sia fondamentale saper riconoscere quelli che sono i sintomi e i segnali di allarme davanti alla violenza contro le donne e a tutte le donne ricordiamo che le nostre Stazioni sono sempre aperte e pronte ad accoglierle con personale adeguatamente preparato e competente”.
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