Per il Sindaco la chiusura della strada provinciale è purtroppo il triste epilogo di un disastro annunciato.
L’informazione-sfogo del Sindaco di San Benedetto Val di Sambro e consigliere metropolitano Uniti per l’Alternativa, Alessandro Santoni:
Martedì scorso, 5 marzo, la Città Metropolitana ha disposto la immediata chiusura al transito della SP79 "Pian di Balestra", nel territorio del Comune di San Benedetto Val di Sambro, fino al ripristino in sicurezza della viabilità. Tutto ciò a seguito di un movimento franoso che ha interessato il corpo stradale della strada provinciale, associato alla caduta di massi in strada.
A fare arrabbiare il Sindaco di San Benedetto Alessandro Santoni, e con lui
i colleghi consiglieri Metropolitani di Uniti per l’Alternativa Angela Bertoni
e Diego Baccilieri, è proprio il fatto che questa situazione era stata più
volte posta all’attenzione del Consiglio Metropolitano, il quale dal canto
suo aveva sempre risposto asserendo che tale infrastruttura non si
trovava uno stato di pericolo.
“Fa davvero dispiacere assistere alla triste cronaca di una
vicenda il cui esito era purtroppo scontato. Prima con due interrogazioni
e poi con una visita sul posto alla presenza del Consigliere delegato
Crescimbeni, è stata con insistenza posta la questione della SP79. Da
Amministratore comprendo le difficoltà derivanti dalla gestione di un
territorio fragile, ma ciò che non comprendo sono la ostinata asserzione
di una presunta situazione di mancanza di pericolo, sconfessata dai
fatti di questi giorni, associata alla assenza di interventi nonostante le
enormi risorse messe a disposizione del Commissario Straordinario Generale
Figliuolo. Non va infatti dimenticato che l’area da cui è scaturito il dissesto
dei giorni scorsi, rientra tra quelle che furono colpite dagli eventi
eccezionali del maggio 2023: lì poco o nulla è stato disposto come intervento
di messa in sicurezza da parte della Città Metropolitana, e la caduta di massi
in strada ne hanno rappresentato il naturale epilogo. Ed ora ci
troviamo di nuovo a dover sostenere tutti i disagi derivanti dall’ennesima
chiusura di un importante collegamento, che ci spinge a coinvolgere per la
quarta volta il Consiglio metropolitano, al quale abbiamo chiesto prima di
tutto se intenderà adoperarsi per risolvere le problematiche e con quali
tempi. Speriamo davvero che questa sia la volta buona e soprattutto
speriamo che l’Ente comprenda la necessità di intervenire anche sulle tante
altre situazioni diffuse, che con insistenza portiamo da anni all’attenzione
non per fare polemica, bensì perché la situazione – come dimostrano i
fatti – è diventata non più sostenibile, lungo la SP79 come in
altre strade provinciali di questa parte di Appennino, a partire dal
tratto di SP61 che collega Pian del Voglio con il casello di Rioveggio".
7 commenti:
Poteva sistemarla il comune di San Benedetto val di Sambro o quello di Monzuno se sapevano che era in pericolo, visto che i soldi li hanno
Ma la città metropolitana di Bologna è la stessa che asseriva che il ponte Leonardo da Vinci era sicuro !
Ma nessun dirigente è stato rimosso !
è uno scandalo, andavamo molto meglio con le province almeno le strade non arrivavano a questi
livelli vi ricordate la frana di gardeletta 4 anni per finire da rioveggio a san benedetto la provinciale è una mulattiera a sasso Marconi la provinciale che va da sasso a calderino idem come esempio per chi gira è un disastro.
Mi chiedo ma Lepore controlla quello che fanno?
Stefano
Istituire la Città metropolitana è stata, specialmente per la montagna una sciagura.
Per Sig. Stefano, Lepore è stato troppo impegnato per istituire i 30Km/ora, e per multare chi faceva una grigliata.
Purtroppo il signor Lepore è incompetente della montagna e a quanto pare neanche per la città certe persone vorrebbero mandate a casa finché ci sono certi incompetenti a dirigere andrà sempre peggio
Non serve essere competenti, basta essere servi e la carriera è assicurata.
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