Una serata emozionante che ha visto, tra gli altri, la partecipazione
della figlia e della moglie di Domenico Manaresi, Sara Manaresi e Luciana
Salvati, della figlia di Cesare Agostini, Elena, con alcuni amici e parenti, di
Sergio Gardini, tra i protagonisti del documentario assieme
alla compagna Marinella Frascari
di Pierluigi Papi
A chiusura della produzione de “La strada che
incanta. Storia della scoperta della Via degli Dei”, si è svolta lunedì 18
marzo a Sasso Marconi la proiezione “zero” del documentario dedicato a uno
dei cammini più noti, apprezzati e frequentati del Bel Paese e d’Europa, 130
chilometri tra boschi e borghi, arte e cultura lungo l’Appennino tra
Emilia-Romagna e Toscana. Documentario che debutterà ufficialmente in anteprima nazionale giovedì 21 marzo a Milano, Sala Gregorianum,
come evento off di “Fa’ la cosa giusta!”, la storica fiera dedicata al consumo
critico e agli stili di vita sostenibili, che al suo interno ospita anche la
“Fiera dei Grandi Cammini” (dal 22 al 24 marzo all’Allianz MiCo - Milano
Convention Centre).
Alla serata, riservata a istituzioni, stampa del
territorio, operatori culturali e socio-economici, hanno preso parte gli autori
Diego Zicchetti e Serena Saporito, rispettivamente anche regista e aiuto
regista, gran parte della produzione di Gruppo Icaro, a partire dal
direttore Francesco Cavalli, e Fabio Abagnato, Responsabile dell'Emilia-Romagna
Film Commission. Un appuntamento emozionante, che ha visto anche la
partecipazione della figlia e della moglie di Domenico Manaresi, Sara Manaresi
e Luciana Salvati, della figlia di Cesare Agostini, Elena, con alcuni amici e
parenti, di Sergio Gardini, tra i protagonisti del documentario assieme
alla compagna Marinella Frascari, che tanto hanno contribuito
alla creazione e allo sviluppo del cammino, per la prima volta tutti insieme
per celebrare la Via degli Dei, che in questo 2024 compie i suoi primi 10 anni.
In sala anche i due giovani attori modenesi non professionisti Linda
Gallotta e Niki Poppi.
Il documentario, della durata di 78 minuti,
racconta di emozioni, di persone e di paesaggi mozzafiato. Diego Zicchetti e
Serena Saporito hanno raccolto testimonianze e sono andati a fondo delle
vicende dei protagonisti principali, recandosi assieme a loro sui luoghi,
cercando materiale d’archivio, ricostruendo la storia, incrociando fonti orali,
storiografiche, letterarie, archeologiche. Il documentario ripercorre quindi le
vicende di un gruppo di amici capitanati dal bolognese Domenico Manaresi,
prematuramente scomparso, che negli anni ’90 andava in giro per osterie e
ripuliva sentieri con il gruppo “Dû pâs e 'na gran magnè”. E poi la storia
di Sergio Gardini di Castel San Pietro, tra i protagonisti del
documentario assieme alla compagna Marinella Frascari, per tanti
anni accompagnatori volontari del CAI. Tutti loro, per il bene comune del
territorio, l’Appennino, il gusto della scoperta e dello stare assieme,
cambiarono la storia di quella che era già conosciuta dagli abitanti come la
Via degli Dei, ma di cui poco o nulla si sapeva. Una storia che si incrocia con
quella di due archeologi per passione, oggi scomparsi, che hanno dedicato la
vita alla ricerca delle tracce dell’antica Flaminia Militare, riportando alla
luce antichi basolati romani in alcune parti del tracciato: Cesare Agostini e
Franco Santi di Castel dell’Alpi. L’originalità del lavoro è raccontare la
nascita stessa di questo percorso e riflettere sul tema dell’impegno
individuale a favore del bene comune. Poi c’è il tema dell’incanto della
natura, affrontato da registi e scrittori, come Pupi Avati, con il suo film
ambientato proprio su questo cammino, “Una gita scolastica” del 1983, e Wu Ming
2, autore del libro cult “Il sentiero degli dei” (Ediciclo editore 2010),
entrambi intervistati nel documentario.
Ad accompagnare il racconto le musiche
originali di Massimiliano Rocchetta, compositore e docente ordinario della
cattedra di pianoforte jazz al Conservatorio G. Rossini di Pesaro.
Racconta Diego Zicchetti: «La narrazione del
racconto avviene su un doppio piano e un doppio viaggio, nello spazio e nel
tempo. Nel passato, a ricostruire come è nata pezzo a pezzo questa impresa
collettiva; nel presente, attraverso il viaggio, ricostruito per suggestioni,
di un ragazzo e una ragazza, interpretati dai modenesi Linda Gallotta e
Niki Poppi. La scelta è stata quella di dare al racconto del percorso un
respiro il più possibile cinematografico. Niki è anche un musicista. Volevamo
qualcuno che fosse appassionato davvero di cammino e loro erano perfetti anche
da questo punto di vista: nel documentario portano in giro i loro veri zaini,
quelli che hanno usato tante volte sui percorsi che hanno affrontato. Lo zaino,
del resto, è una cosa che deve “vestire” bene il proprio corpo, è allo stesso
tempo un fardello e un po’ un amico, che ti accompagna nelle gioie e nelle
fatiche del cammino».
Prosegue Serena Saporito: «C'è un messaggio
semplice che intende portare questo documentario: approfittare della bellezza
che caratterizza questo nostro meraviglioso Paese, per poter stare bene, grazie
al cammino. E poi, di qui, l’impegno per mantenere questa bellezza e per
condividerla con gli altri: quell’impegno a servizio per il bene comune che
Sergio, Domenico, Cesare e Franco, così come i volontari CAI, hanno messo e
mettono ogni giorno su questo cammino».
Il documentario sarà in distribuzione dal mese di
aprile nei circuiti delle sale cinematografiche ACEC Emilia-Romagna e
ACEC Toscana e parteciperà ad alcuni festival nazionali e
internazionali. Calendario che si concretizzerà nelle prossime settimane.
Proiezioni sono previste anche in occasione degli eventi che si terranno sui
territori attraversati dalla Via degli Dei, sia in Emilia-Romagna sia in
Toscana, per i 10 anni dalla firma del protocollo d’intenti tra le
amministrazioni.
Per informazioni sempre aggiornate sui calendari
delle proiezioni, ma anche per vedere contenuti originali, backstage,
interviste, trailer, teaser e altro ancora si possono consultare il sito www.lastradacheincanta.it e
la pagina Instagram lastradacheincanta dedicati al documentario.
Il documentario è realizzato con il sostegno della
Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission; con il
contributo di BCC EmilBanca, Terre di Mezzo Editore, BCC Banco Fiorentino
Mugello Impruneta Signa, Cooperativa di Produzione e Lavoro Castel
dell'Alpi; con il patrocinio di Appennino Slow, Club Alpino Italiano
sezione di Bologna “M. Fantin”, Club Alpino Italiano sezione di Firenze.
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