martedì 11 agosto 2020

L'Ausl ai sindaci dei comuni coinvolti nel disastro ambientale 'bacino di Pavana'

Non ci sono conseguente per la salute umana. Evitare attività di balneazione.

Da Dubbio 

Lo sversamento di fango e liquami originato dallo svuotamento del bacino di Pavana, sito in Toscana, avvenuto il 27 luglio, oltre a un evidente impatto sulla qualità delle acque dei fiumi Limentra e Reno direttamente interessati, ha comportato anche un importante effetto sulla salute della fauna ittica, come riportato dalle cronache, in particolare nella parte alta del Limentra.
Della questione se ne sta occupando per competenza l'ARPAE.
Per quanto riguarda la salute umana, al momento, non risultano contaminazioni delle acque utilizzate a scopo potabile nei punti di presa dell’acquedotto Hera, né sono noti episodi di danni diretti alle persone. Tuttavia, in relazione all'incremento della materia organica nei corpi idrici interessati dallo sversamento, si raccomanda alla popolazione, in via cautelativa, di osservare scrupolosamente i divieti di balneazione e di evitare qualsiasi attività ludico-sportiva nelle acque dei bacini coinvolti e nelle loro vicinanze. La raccomandazione è motivata dal fatto che le molecole liberate dai processi di putrefazione della materia organica e i prodotti derivati dalla moltiplicazione di cianobatteri e altri microrganismi possono procurare irritazioni cutanee e delle vie aeree alle persone. La presenza di tali molecole potrebbe non essere evidenziata da cattivi odori.

Si resta tuttavia in attesa di conoscere gli esiti delle analisi realizzate dai tecnici Arpae al fine di definire eventuali specifiche restrizioni sull’uso delle acque interessate. Con la presente, si chiede ai sindaci dei comuni di Alto Reno Terme, Grizzana Morandi, Gaggio Montano, Vergato, Marzabotto, Sasso Marconi e Casalecchio di Reno, di informare la cittadinanza e porre in essere le opportune e ritenute necessarie attività di vigilanza.

2 commenti:

Enrico ha detto...

Al solito poi l’accertamento delle responsabilità sarà sempre lacunoso ed eventuali ammende amministrative non sufficientemente onerose tali da scongiurare prossimi disastri; figuriamoci per quanto concerne la responsabilità penale
Da pescatore del Reno onestamente sono stanco anche di pagare il rinnovo della licenza ogni anno oltre che turbato come cittadino per le solite mancanze di rispetto delle persone nei confronti dell’ambiente
Il Reno ormai è una fogna , le specie autoctone sempre più rare , mancanza di manutenzione e cura del greto per non parlare dell’accessibilità al fiume
I nostri soldi spesi per rinnovo licenze chi se li intasca ? Dove sono le evidenze che i cittadini e pescatori onesti che pagano le tasse possano pescare in un ambiente sano, ripopolato della fauna ittica passando qualche piacevole ora sul nostro fiume ?

antonio ha detto...

Sembra che delinquere sia oramai diventato un diritto se porta lauti guadagni/risparmi a qualcuno, avanti miei prodi......
Ero un pescatore pure io ma RENO e SILLA sono diventati per tanti motivi, non più praticabili.
I vari motivi vanno sempre ricercati nella mancanza di civiltà della gente e nell'arroganza di chi è al potere, avanti miei prodi.....
Patria di diritti ma mai di doveri, avanti miei prodi.