mercoledì 8 maggio 2019

Gennaro con la sua croce in transito da Manzuno

Fardellato dal peso di una croce di legno di circa 40 chilogrammi e dai 15 chili dello zaino, con un passo sicuro e veloce che gli assicurava solitudine, ha percorso a piedi tutta la parte bassa della valle del Setta, fino a Rioveggio con sosta a Vado dove ad attenderlo vi erano il sindaco Marco Mastacchi, il suo aspirante successore, Bruno Pasquini e Renzo Corti di Sasso Marconi, ammirati e attenti a soddisfare ogni esigenza del singolare 'pellegrino'. 

Gennaro Speria, detto Genny lo zio, napoletano ora residente nel milanese, è partito a piedi da Milano, intenzionato ad arrivare fino a Roma dal Papa nella speranza che il 'Santo Padre benedica la sua fatica, affrontata al solo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul suo centro di accoglienza ex detenuti 'Area 51', e si inginocchi davanti alla croce sua compagna di viaggio'. 

Arrivato alle porte di Vado, c'era chi lo attendeva per un selfie e soprattutto per offrirgli ristoro. “ Vuoi un panino?”,gli ha chiesto un barista. Ma lui ha continuato la sua marcia che ha sospeso solo davanti alla chiesa di Vado. Ha appoggiato la croce alla colonna del sagrato, ha sostato in rispetto al luogo e solo allora ha accettato l'offerta del giovanissimo barista e ha mangiato il panino. “Dove mangi e dove dormi di solito?” gli abbiamo chiesto. “Dormo dove capita, anche pagando se è un albergo e mangio ciò che c'è. Spessissimo mi viene offerto. La gente segue con attenzione il mio sacrificio ed è partecipe e generosa”. 

Poi si abbandona a una lezione di buona amministrazione per il sindaco in carica e l'aspirante primo cittadino. “Dovete pensare alla gente e specialmente a chi non ha da mangiare. In quelle case,” ha detto indicando le abitazioni della piazza, “c'è sicuramente qualcuno che non ha da mangiare. Pensate a quelli. Voi siete molto importanti per la gente. Poi agite per i giovani, date loro luoghi dove ritrovarsi perchè non se ne vadano. Fate feste per loro”.

Alla domanda poi se tutto gli è andato bene e se c'è stato qualcuno che l'ha preso in giro per la sua singolare impresa, ha risposto “No! Nessuno, anche perchè se c'è chi prova a canzonarmi, appoggio la croce e lo faccio smettere in fretta”. Poi accompagnato da Mastacchi e amici per il tragitto alternativo alla provinciale franata, ha raggiunto Gardeletta e poi Rioveggio, sempre con il suo fardello e almeno stasera sarà in buona compagnia. E' stato invitato al bar per una sosta di rifocillazione e un aperitivo. E domani, di nuovo in cammino con la sua croce per una nuova tappa che lo avvicini a Roma e al Papa. 



Sosta davanti al pilastrino di una Madonnina

 

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