(Spazio Autogestito)
L’intervista all'onorevole Casini pubblicata sul Resto del
Carlino sul Centro Enea sul Brasimone: “Non ha rivali. Non
tollereremo scippi”
Manca
meno di un mese alla scelta del sito che ospiterà il progetto di
ricerca internazionale sulla fusione nucleare Dtt (Divertor tokamak
test facility), prevista per il 15 marzo prossimo. E il centro Enea,
sul Brasimene, è schierato in prima linea tra i candidati. Mercoledì
scorso hanno visitato il centro sul nostro Appennino il deputato Pd
Gianluca Benamati, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e
il senatore Pier Ferdinando Casini. Che non ha dubbi: «Su questa
gara non siamo disposti a tollerare scippi».
Onorevole
Casini, tra poche settimane avremo l’esito. E ottimista?
«Siamo
al rush finale: bisogna essere vigili. Da un punto di vista
meritocratico, non abbiamo alternative credibili. Ma se anziché i
dati obiettivi venissero valorizzate solo le risorse economiche della
Regione ospite, le cose potrebbero cambiare. Altrimenti, credo che la
nostra Emilia-Romagna, affiancata dalla Toscana, sia quella con più
carte da giocare».
Per
esempio quali?
«L’accesso
al centro è molto semplice, grazie alla variante di valico. Poi, il
centro c’è già, è attrezzato: una cosa che non possono vantare
gli altri candidati. Noi possiamo essere operativi già entro l’anno,
senza bisogno di bonificare aree o iniziare lavori che potrebbero
durare anni. Siamo una certezza, proprio quello che l’Europa
vuole».
In
gioco ci sono 500 milioni di euro di investimenti. Cosa significa per
il territorio?
«Si
rilancerebbe e consoliderebbe l’eccellente lavoro di ricerca che
già si svolge sul Brasimene. Aggiudicandoci il progetto, attrarremmo
migliaia di persone, che graviterebbero attorno al centro nei
prossimi anni. L’Appennino bolognese sta vivendo un momento
delicato: i problemi legati alle tenne di Alto Reno, le aziende in
crisi. Un’iniziativa di questo livello farebbe da traino al
territorio della montagna bolognese».
Insomma,
un quadro roseo.
«Non
diciamo gatto finché non l’abbiamo nel sacco, ovviamente. Fosse
stato per me, io il bando neanche l’avrei fatto. Ora però è tempo
di essere vigili. Non tollereremo scippi. L’onorevole Benamati si
sta battendo in Parlamento per portare qui il progetto, il ministro
Galletti terrà gli occhi aperti in questo senso: siamo fiduciosi».
Oltre
alla proposta congiunta di Emilia-Romagna e Toscana, concorrono per
il progetto altri otto candidati: Abruzzo, Campania, Lazio, due siti
in Liguria, Piemonte, Puglia e Veneto.
1 commento:
dopo aver letto quanto sopra.........state sereni.......!
IL SITO ANDRA' IN ALTRO LUOGO !!!!!
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