La Pro Loco di Rocca di Roffeno ricorda:
Domani,
sabato 3 settembre, alle 17,30, sarà inaugurata la Sala
Permanente 'Giorgio Morandi', dedicata al grande artista che, tra
il 1934 e il 1938, ha trascorso a Rocca di Roffeno cinque estati
ricche di pittura.
Se
infatti i luoghi morandiani per eccellenza sono, senz’ombra di
dubbio, Bologna e Grizzana, altrettanto interessanti, ma meno
conosciuti, sono i mesi che l’artista ha vissuto insieme alla
famiglia a Rocca di Roffeno, centro dell’Appennino bolognese come
Grizzana situato a più di 600 metri di altitudine, ma meno aperto al
trascorrere dell’aria e della luce, più ricco di acque, d’ombra
e di pendici boscose.
Qui
l’artista ha dipinto il gruppo di paesaggi «più fitto» di tutti
gli anni Trenta, e per rendersene conto – come scrive Marilena
Pasquali nel piccolo catalogo che accompagna l’iniziativa - «è
sufficiente una semplice verifica sul Catalogo Generale: i paesaggi
dipinti a Grizzana nei sette anni intercorsi tra il 1927 e il 1933
sono venti; quelli delle cinque estati di Rocca di Roffeno sono
trentadue (quasi il doppio)».
Scrive
ancora la studiosa: «Se Morandi “esprime la spazialità in termini
di luce” e se la luce cambia, come avviene nel passaggio tra
Grizzana e Rocca di Roffeno, allora cambia tutto. Al “pacato
fluido luminoso” di Grizzana si sostituiscono il gioco di luce e
ombra di Rocca di Roffeno, i raggi orientati, taglienti, quasi
teatrali, del sole che riempie di chiaroscuri i boschi, i colli, i
campi; alla “distesa estate”, “alla felicità degli spazi” di
Grizzana si sostituisce lo spazio contratto, arrischiato, in perenne
tensione di Rocca di Roffeno; alla stagione che porta “la luce a
distendere il tempo” subentra un andamento più mosso, meno
assoluto, forse più umano. Poi Morandi ritornerà a Grizzana e
dipingerà i paesaggi purissimi, capolavori assoluti, del 1943-’44.
E a Grizzana resterà, come luogo d’elezione, fino alla fine. Ma
non è azzardato pensare che l’esperienza di Rocca di Roffeno resti
nella sua pittura come elemento essenziale, come segno di una più
profonda immersione nel corpo vivo della natura».
La
Sala permanente – che è frutto di una ricerca documentaria e
iconografica portata avanti dal Centro Studi Giorgio Morandi
di Bologna su richiesta della Pro Loco di Rocca di Roffeno –
presenta grandi riproduzioni fotografiche a colori e in bianco e nero
delle 39 opere sicuramente realizzate da Morandi durante le
villeggiature a Rocca di Roffeno (32 dipinti, 1 acquerello, 4 disegni
e due incisioni), a testimonianza dello spiccato interesse
dell’artista per i paesaggi di questa parte d’Appennino, della
sua profonda adesione allo spirito del luogo.
All’inaugurazione
saranno presenti le autorità locali e Marilena Pasquali, presidente
del Centro Studi Morandi e fondatrice del Museo Morandi.
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