giovedì 17 marzo 2016

Banca d'Italia: aumenta debito pubblico Amministrazioni centrali.

Un lettore solleta questa pubblicazione e si chiede,  ma Renzi lo sa?

Aumenta il debito pubblico a gennaio, ma in questo modo: il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 21,5 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,3 miliardi e quello degli Enti di previdenza è aumentato di 0,5 miliardi.

file/ELEMENTO_NEWSLETTER/15012/Banca_d_Italia_logo.gifLo rende noto la Banca d’Italia che evidenzia nel contempo un aumento anche delle entrate tributarie.
In particolare dal supplemento finanza pubblica del bollettino statistico della Banca d'Italia si rileva che il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 21,6 miliardi a gennaio toccando quota 2.191,5 miliardi di euro.
Mentre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari in gennaio a 34,2 miliardi. Sono pertanto in aumento rispetto allo stesso mese del 2015.
In termini tecnici l'incremento è dovuto all'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (27,8 miliardi, a 63,5; 82,8 miliardi alla fine di gennaio del 2015), solo in parte compensato dall'avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (5,5 miliardi) e dall'effetto complessivo dell'emissione di titoli sopra la pari e della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione (0,6 miliardi).
Ignazio Visco affronta anche problemi di macroeconomia: “C'è un problema di distribuzione del reddito. – afferma il governatore della Banca d'Italia - Se molto sarà prodotto da Google, Apple o Amazon, chi possiede queste aziende diventerà sempre più ricco. Questi ricchi diventeranno sempre più ricchi e le implicazioni sono come redistribuire la ricchezza sul reddito: è la sfida della politica economica di lungo periodo”.
Infine il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, interviene sulla questione banche e sulla vendita al pubblico di investimenti finanziari, sostenendo che se “qualcuno ha venduto i bond subordinati come sicurissimi allora c'è stato un illecito”. Visco quindi insiste sulla necessità di una educazione finanziaria per capire “cosa si firma” quando si investe. Intanto il tribunale fallimentare di Ancona ha dichiarato lo stato d'insolvenza della vecchia Banca Marche.



2 commenti:

Anonimo ha detto...



lo sa, lo sa, sanno tutto ma il peggio va a chi tocca rimediare e cioè ....NOI,
se fosse rimediabile, a dire il vero sono molto scettico e l' affondo è inevitabile.
Il cinico e sborrrrrrone fiorentino pensava che dando poco o niente, gli italiani avrebbero risolto tutto quello che c' era da risolvere, dando niente si ha indietro meno di niente. Questo è un paese da troika che la politca se ne vada a casa tanto non serve a niente e compreso la chiusura delle banche, allora si che diminuisce subito il debito pubblico, è l' unico settore a crescere.

Anonimo ha detto...

Il debito pubblico aumenta nonostante che ora se presti soldi allo stato sei tu che paghi, se acquisti BOT , ecc. a scadenza ti restituiscono meno di quello che gli avevi prestato e sul valore di questi investimenti ci paghi pure la patrimoniale (imposta di bollo) dello 0,2% annuo più la commissione alla banca per l’acquisto che generalmente si aggira sullo 0,35%. In pratica lo stato sta espropriando i risparmi degli italiani. Sono le risorse dei migranti, una falla enorme, un fiume in piena di soldi che escono dalle casse statali per mantenerli. Governare in questo modo è capace anche il mio gatto.
E mi tocca anche sentire dal capo di stato in visita in Africa delle dichiarazioni fuori da ogni logica e che non condivido, questo tizio non mi rappresenta.