domenica 21 giugno 2015

Camugnano, il prete prega per riparare alla festa d'estate. Nel paesino di Burzanella i bambini si erano travestiti da indiani per festeggiare il solstizio. Don Roberto non ha gradito e ha chiamato tutti in chiesa.



Ci è stato segnalato l’articolo di MARCO BETTAZZI su R.it che riportiamo:

Chissà se alla Pro loco di Burzanella, piccola frazione di Camugnano sull’Appennino bolognese, hanno pensato che stavano commettendo peccato. Fatto sta che il ‘Festival dei nativi della terra’ organizzato per oggi, giorno del solstizio d’estate, e ispirato alla cultura degli indiani d’America (con menù di carne di bisonte, tende indiane e cavalli per i bambini, danza attorno al fuoco stasera) è finito nel mirino di don Roberto, che per tutta risposta ha chiamato i fedeli a una preghiera riparatrice fissata per stanotte, da mezzanotte alle sei, per rimediare a quella che definisce una ‘pratica esoterica’ di una ‘setta’ pagana, invitando inoltre tutti a non andare alla festa.

Il parroco, infatti, ha attaccato un cartello nella bacheca di fronte alla chiesa di Lagaro, una frazione di Castiglione dei Pepoli che ricade nella stessa parrocchia di Burzanella, che invita i fedeli a raccolta. “Nella notte di domenica 21 giugno, dalle zero alle sei di mattina – c’è scritto – adorazione eucaristica a Lagaro in riparazione alla pratica esoterica della setta dei Nativi della terra che avrà luogo alla Pro loco di Burzanella. È sconsigliata la partecipazione (alla festa, ndr). Per i turni di adorazione prendere contatti in parrocchia”.

Così oggi mentre a Burzanella i bambini si colorano le guance come gli indiani, si montano le tende e si guardano i cavalli nel recinto ordinando piatti indiani, don Roberto Pedrini organizza i turni per la sua preghiera di stanotte. Con gran stupore degli organizzatori della festa, che tutto si immaginavano fuorché il loro festival venisse bollato come un rito pagano.

Del resto don Roberto non è nuovo ad uscite del genere. Quella di Lagaro è infatti una delle poche chiese in Italia dove si pratica l’adorazione perpetua dell’eucaristia, con qualcuno che prega 24 ore su 24 a turni. Ed è sempre lui che ha suscitato le ire di parte della popolazione anni fa abolendo tutta la parte profana della festa di San Mamante, patrono di Lagaro, salvando soltanto la processione e cancellando stand gastronomici, lotterie e concerti. Cosa che in questi anni ha spinto molti fedeli lagaresi a trasferirsi verso altre parrocchie per la messa della domenica.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Don Roberto farebbe meglio a guardare in casa propria, nelle parrocchie non si combatte la idolatria, anzi la si favorisce con il culto alle varie statuette di madonne sparse per il mondo, prima fra tutte quella di Medjugorje per finire con quella a noi più vicina di Boccadirio. Non sarà che queste pratiche siano un gran affare con tutti i pellegrini che arrivano? Il fatto che l'idolatria sia peccato mortale di fronte al vil denaro è un fatto secondario?
Sarebbe meglio che i parroci spiegassero bene ai fedeli che quando vanno a venerare la Madonna a Medjugorje venerano la stessa Madonna che possono venerare nella loro chiesa sotto casa, altrimenti non venerano la madre di Gesù ma una statuetta.

Anonimo ha detto...

"gran stupore degli organizzatori della festa, che tutto si immaginavano fuorché il loro festival venisse bollato come un rito pagano"? Chi crede a questa barzelletta? Non ci raccontino che credevano di fare la festa del borlengo! Hanno voluto fare gli alternativi, adesso non si meraviglino se a qualcuno non piace, e' sempre un diritto.

Anonimo ha detto...

Proprio bella c'era anche il patrocinio del comune!