Ai ‘cinquestellati
monzunesi’ non piace l’idea che il Comune si sbarazzi di una parte di azioni
Hera che l’ente pubblico detiene e se la prende con il gruppo consiliare del Pd,
colpevole, a loro dire, di fingere una opposizione al provvedimento, ma di
condividerlo in pratica.
In un comunicato, dal titolo ‘ MONZUNO. LA FACCIA
TOSTA DEL PD’ i seguaci di Grillo scrivono
infatti:
Qui, in uno dei pochi
comuni amministrati dalla destra, il PD si inventa un'opposizione alla vendita
delle azioni Hera. Evidentemente hanno imparato di questa svendita dei beni di
famiglia dai loro colleghi sindaci PD degli altri comuni: Camugnano, San
Lazzaro, Budrio solo per citarne alcuni. Lo stesso PD di Monzuno non ha votato
contro la fusione Hera-Agegas (in quel caso non ha invitato la cittadinanza) e
lo stesso PD della montagna svenderà a breve COSEA a Hera per un piatto di
lenticchie....e poi si offendono se diciamo che PD e PDL sono uguali
Abbiamo interpellato il sindaco di Monzuno Marco Mastacchi
per capirci di più e il primo cittadino ha
detto:
Il comune ha avuto un finanziamento dalla regione di
864.000 euro per la riqualificazione energetica e sismica del municipio. La
cifra non è sufficiente per cui vendiamo circa 400.000 azioni Hera del milione
che possediamo in più rispetto al ‘patto di sindacato’. Puntiamo a un introito
di circa 800.000 euro che ci serviranno per completare l’intervento sull’edificio
comunale e per iniziare la costruzione del nuovo polo scolastico del capoluogo.
Ci tengo a precisare che Monzuno possiede 3 milioni e 400 mila azioni Hera e
che il calo di introiti di dividendi, dovuti alla vendita, sarà compensato
dalla diminuzione delle spese di energia”.
1 commento:
Negli ultimi dieci anni in Italia le tariffe per l’acqua sono aumentate del 71,8%, quelle per il gas del 59,2%, quelle dei rifiuti del 56,3%, contro un aumento del livello di inflazione del 24,5% nello stesso periodo. Il profitto di rapina derivante da questa forbice costi-tariffe finisce ai comuni azionisti di HERA spa sotto forma di lauti dividendi. Viva l’Itaglia e viva i sindaci uguali!
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