Alberto Vecchi. |
Vergato e di Porretta Terme si stanno
interrogando sul futuro dei loro ospedali dopo l’annuncio dei prossimi tagli sulla
spesa sanitaria. La possibile sorte dei due presidi ospedalieri, come quella di
altri servizi in montagna, preoccupa l’intera comunità coinvolta . Su come
affrontare la nuova situazione se ne è parlato a Vergato in un incontro cui erano presenti
fra gli altri il sindaco Sandra Focci,
il commissario della delegazione Croce Rossa di Castel d’Aiano Giuseppe
Argentieri e il vice Presidente della
Commissione Sanità regionale , Alberto Vecchi.
Abbiamo chiesto
proprio a quest’ultimo, ‘cosa bolle in
pentola per la montagna’, vista la sua migliore conoscenza della tematica
derivante dal suo ruolo amministrativo.
Vecchi ha risposto:
Ospedale di Vergato. |
“I parametri delle nuove disposizioni governative in
merito alla spesa sanitaria impongono
alla montagna delle scelte indispensabili e responsabili che debbono superare i
campanilismi e avere come obiettivo prioritario l’interesse esclusivo dei
cittadini”.
Per esempio ?
“Sia l’spedale di Porretta sia quello di Vergato, pur con caratteristiche certamente
diverse, anche se Porretta ha una
situazione di rilievo, non hanno i parametri che il 31 ottobre di quest’anno
saranno certamente comunicati dal Ministero della Sanità per accede ai
finanziamenti pubblici. Nei nuovi dispositivi verranno indicati obbligatoriamente cosa è possibile fare
all’interno di ogni ospedale a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche
dell’ospedale stesso. Ritengo fondamentale quindi che la presenza ospedaliera ragioni come unico ospedale diviso su due plessi. In
questo modo si raggiungerebbero tutti i parametri previsti delle nuove
normative e il polo ospedaliero del Medio e Alto Reno soddisferebbe i requisiti di legge
necessari a obbligare l’Asl o fornire le risorse opportune per il suo
funzionamento”.
Ma quel è l’effetto reale sulla rete ospedaliere
dettata della spending review ?
“Il primo effetto è l’imposizione del calo del 5 %
sulla spesa delle forniture ospedaliere. Ma il vero impatto sulla popolazione
sarà la diminuzione dei posti letto associata alla richiesta del governo e il raggiungimento
di questo obiettivo chiudendo tassativamente
interi reparti. Per dare un indicatore concreta, oggi la provincia di Bologna ha una media di 5.2
posti letto ogni 1000 abitanti. Dovrà passare a 3.7 ogni 1000 abitanti. Questo
passaggio produrrà effetti pesantissimi”.
Quindi una unica direzione e due poli ospedalieri specializzati a Porretta e a Vergato. Ha
un’idea su questa nuova organizzazione?
Ospedale di Porretta Terme. |
“Dal mio punto di vista è fondamentale che i due ‘pronto
soccorso’, uno per ogni plesso ospedaliero, siano di alta qualità e che
comunque non si riduca la funzione di Vergato
alla semplice lungo degenza e
contestualmente non si accetti passivamente la volontà evidente dell’Asl di
chiudere ginecologia e ostetricia nonché pediatria all’ospedale di Porretta.
Bisogna ragionare nei termini di un grande polo con due sedi che serva 52.000 abitanti e per fare questo è opportuno
che chi ha responsabilità amministrative sappia creare le sinergie giuste per
garantire sul territorio le risposte a tutte le esigenze sanitarie. Ciò anche per incentivare i cittadine per rimanere.
Sarà necessaria una scelta condivisa dai
sindaci”.
Cosa succederà del servizio di auto medica di Cinque
Cerri, di cui tanti temono ora la chiusura o, come qualcun altro paventa, il
trasferimento a Vergato?
“Ritengo fondamentale per quel territorio la
costruzione della Casa della Salute di Vado e incalzerò l’Asl perchè rispetti
gli accordi già presi. Purtroppo per ora non ho visto il finanziamento in
bilancio. Per l’automedica il tema è più complesso poiché fino ad ora il
servizio è stato pagato da Autostrade
che ha già smobilitato il cantiere e si
è già disimpegnata economicamente . L’Asl dovrà quindi intervenire se vorrà
mantenere il servizio. Ma l’Asl ha però contestualmente dimostrato la volontà di spostare a fine anno l’auto
medica ora presente a Marano al pronto soccorso di Porretta e questo è inaccettabile
perché fa rimanere sprovviste Vergato e
soprattutto le aree di crinale come Grizzana e Castel d’Aiano. Oggi sappiamo
che la tempestività del primo intervento è la condizione fondamentale per la sopravvivenza in molte patologie.
Allungare quindi i tempi ai soccorritori e una scelta sbagliata. Noi chiediamo
che l’automedica resta a Marano e Vado mantenga la sua”.
E gli altri servizi?
“ Nell’incontro di questa sera abbiamo parlato degli uffici postali di frazione e di piccoli
comuni e è emerso che ogni anno ‘sarà un a battaglia continua con Poste Italiane.
L’ente ha infatti comunicato che vuole aggiornamenti
costante sulla funzionalità degli uffici. Io sostengo che in realtà l’unica cosa che interessa Poste siano i depositi finanziari. Per cui se una piccola
frazione ha conti depositati e di valore può dormire sonni tranquilli. Non posso
accettare questo ragionamento anche se la realtà è ormai evidente. Si è parlato
di difficoltà solamente in piccoli
uffici postali di Castiglione, Villa d’Aiano e San Benedetto”.
L’incontro verrà ripetuto lunedì, 8
ottobre, a Porretta Terme, alle 20.30, nel
Centro Civico Lorenzini.
1 commento:
campanilismo coi soldi dei contribuenti mal si concilia.
Ogni volta dobbiamo subire il "chi ce l'ha piu' duro o piu' grande"
Poi, quando non ci sono piu' risorse, continuano su questo fronte gareggiando a chiacchere su chi fa di piu' che cosa.
Vergogna!
Perchè non aver fatto un unico Ospedale a metà strada a servizio del Corno, di Porretta, di Vergato di Marzabotto?
Ma tanto la colpa, dopo, è sempre di chi non c'e' piu': no!
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