sabato 6 ottobre 2012

Alberto Vecchi: i due ospedali di Vergato e Porretta dovranno diventare uno.


Alberto Vecchi.

Vergato e di Porretta Terme si stanno interrogando sul futuro dei loro ospedali dopo l’annuncio dei prossimi tagli sulla spesa sanitaria. La possibile sorte dei due presidi ospedalieri, come quella di altri servizi in montagna, preoccupa l’intera comunità coinvolta . Su come affrontare la nuova situazione se ne è parlato  a Vergato in un incontro cui erano presenti fra gli altri il sindaco Sandra Focci, il commissario della delegazione Croce Rossa di Castel d’Aiano Giuseppe Argentieri e il  vice Presidente della Commissione Sanità regionale , Alberto Vecchi.

Abbiamo chiesto  proprio a quest’ultimo, ‘cosa bolle in pentola  per  la montagna’, vista  la sua migliore conoscenza della tematica derivante dal suo ruolo amministrativo.
Vecchi  ha risposto:

Ospedale di Vergato.
 “I parametri delle nuove disposizioni governative in merito alla spesa sanitaria  impongono alla montagna delle scelte indispensabili e responsabili che debbono superare i campanilismi e avere come obiettivo prioritario l’interesse esclusivo dei cittadini”.  

Per esempio ?

“Sia l’spedale di Porretta sia quello di  Vergato, pur con caratteristiche certamente diverse,  anche se Porretta ha una situazione di rilievo, non hanno i parametri che il 31 ottobre di quest’anno saranno certamente comunicati dal Ministero della Sanità per accede ai finanziamenti pubblici. Nei nuovi dispositivi verranno indicati  obbligatoriamente cosa è possibile fare all’interno di ogni ospedale a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche dell’ospedale stesso. Ritengo fondamentale quindi che la presenza ospedaliera  ragioni  come unico ospedale diviso su due plessi. In questo modo si raggiungerebbero tutti i parametri previsti delle nuove normative e il polo ospedaliero del  Medio e  Alto Reno soddisferebbe i requisiti di legge necessari a obbligare l’Asl o fornire le risorse opportune per il suo funzionamento”.

Ma quel è l’effetto reale sulla rete ospedaliere dettata della spending review ?

“Il primo effetto è l’imposizione del calo del 5 % sulla spesa delle forniture ospedaliere. Ma il vero impatto sulla popolazione sarà la diminuzione dei posti letto associata alla richiesta del governo e il raggiungimento di  questo obiettivo chiudendo tassativamente  interi reparti.  Per dare un indicatore concreta, oggi  la provincia di Bologna ha una media di 5.2 posti letto ogni 1000 abitanti. Dovrà passare a 3.7 ogni 1000 abitanti. Questo passaggio produrrà effetti pesantissimi”.

Quindi una unica direzione e due poli ospedalieri  specializzati a Porretta e a Vergato. Ha un’idea su questa nuova organizzazione?

Ospedale di Porretta Terme.
“Dal mio punto di vista è fondamentale che i due ‘pronto soccorso’, uno per ogni plesso ospedaliero, siano di alta qualità e che comunque non si riduca la funzione di  Vergato alla semplice  lungo degenza e contestualmente non si accetti passivamente la volontà evidente dell’Asl di chiudere ginecologia e ostetricia nonché pediatria all’ospedale di Porretta. Bisogna ragionare nei termini di un grande polo con due sedi che serva  52.000 abitanti e per fare questo è opportuno che chi ha responsabilità amministrative sappia creare le sinergie giuste per garantire sul territorio le risposte a tutte le esigenze sanitarie. Ciò anche  per incentivare i cittadine per rimanere. Sarà necessaria  una scelta condivisa dai sindaci”.

Cosa succederà del servizio di auto medica di Cinque Cerri, di cui tanti temono ora la chiusura o, come qualcun altro paventa, il trasferimento a Vergato?

“Ritengo fondamentale per quel territorio la costruzione della Casa della Salute di Vado e incalzerò l’Asl perchè rispetti gli accordi già presi. Purtroppo per ora non ho visto il finanziamento in bilancio. Per l’automedica il tema è più complesso poiché fino ad ora il servizio  è stato pagato da Autostrade che ha già smobilitato  il cantiere e si è già disimpegnata economicamente . L’Asl dovrà quindi intervenire se vorrà mantenere il servizio. Ma l’Asl ha però contestualmente dimostrato  la volontà di spostare a fine anno l’auto medica ora presente a Marano al pronto soccorso di Porretta e questo è inaccettabile perché fa rimanere sprovviste  Vergato e soprattutto le aree di crinale come Grizzana e Castel d’Aiano. Oggi sappiamo che la tempestività del primo intervento è la condizione fondamentale  per la sopravvivenza in molte patologie. Allungare quindi i tempi ai soccorritori e una scelta sbagliata. Noi chiediamo che l’automedica resta a Marano e Vado mantenga la sua”.

E gli altri servizi?

“ Nell’incontro di questa sera abbiamo parlato  degli uffici postali di frazione e di piccoli comuni e è emerso che ogni anno ‘sarà un a battaglia continua con Poste Italiane. L’ente  ha  infatti comunicato che vuole aggiornamenti costante sulla funzionalità degli uffici. Io sostengo che in realtà  l’unica cosa che interessa Poste siano  i depositi finanziari. Per cui se una piccola frazione ha conti depositati e di valore può dormire sonni tranquilli. Non posso accettare questo ragionamento anche se la realtà è ormai evidente. Si è parlato di difficoltà solamente in  piccoli uffici postali di Castiglione, Villa d’Aiano e San  Benedetto”.

L’incontro verrà ripetuto lunedì, 8 ottobre, a Porretta Terme, alle 20.30, nel  Centro Civico Lorenzini. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

campanilismo coi soldi dei contribuenti mal si concilia.

Ogni volta dobbiamo subire il "chi ce l'ha piu' duro o piu' grande"

Poi, quando non ci sono piu' risorse, continuano su questo fronte gareggiando a chiacchere su chi fa di piu' che cosa.

Vergogna!

Perchè non aver fatto un unico Ospedale a metà strada a servizio del Corno, di Porretta, di Vergato di Marzabotto?

Ma tanto la colpa, dopo, è sempre di chi non c'e' piu': no!