Di Glauco Guidastri
Nicolò Bensi riceve il gagliardetto del Panathlon Club "Valle del Reno" dal presidente Mario Becca. |
Agli ospiti d'onore della serata - Marco Tarozzi, Paolo Genovesi e Nicolò Bensi - assieme al presidente del Panathlon Valle del Reno Mario Becca. |
Gli ospiti d'onore della serata - Marco Tarozzi, Paolo Genovesi e Nicolò Bensi - assieme all'ssessore allo Sport di Sasso Marconi, Raffaele Ammendola. |
Il
Panathlon Club ‘Valle del Reno’ ha organizzato un incontro conviviale
all’Osteria dei Sani di Sasso Marconi per parlare di disabilità e sport: un tema delicato e di stretta attualità, su cui
i Giochi Paralimpici che si sono recentemente svolti a Londra hanno contribuito
a mantenere viva l’attenzione di media
e appassionati.
Ospite d’onore della serata è stato Nicolò Bensi, l’atleta disabile di Casalecchio di Reno, reduce proprio dall’esperienza delle Paraolimpiadi. Nicolò, costretto sulla sedia a rotelle da un incidente occorsogli mentre praticava lo sport preferito, il motocross, ha portato la sua testimonianza, spiegando come sia riuscito a trovare la forza per ripartire nella vita di tutti i giorni (oggi lavora come fisioterapista, ed è uno dei pochissimi paraplegici a svolgere questa professione in Italia) così come nello sport. Il giovane sportivo bolognese ha raccontato come l’incidente gli abbia dato l’opportunità di provare il nuoto, disciplina prima non troppo amata ma in cui oggi è diventato uno dei migliori specialisti italiani con disabilità. Allenandosi duramente, Nicolò ha staccato anche il “pass” per i Giochi di Londra, dove ha mancato di un soffio l’ingresso alle finali nei 150 m. misti (si è piazzato al 9° posto nella batteria decisiva, che qualifica i primi 8 classificati) e nei 100 m. rana.
Risultati non disprezzabili per un giovane al debutto nella rassegna olimpica, così come più che lusinghiero è stato il bilancio della spedizione azzurra (28 medaglie complessive), a maggior ragione se si considera che gli atleti di casa nostra non sempre hanno accesso alle stesse dotazioni tecniche dei ‘colleghi’ normodotati e il lavoro li costringe a sottrarre tempo prezioso agli allenamenti (mentre molti sportivi stranieri non lavorano).
Ospite d’onore della serata è stato Nicolò Bensi, l’atleta disabile di Casalecchio di Reno, reduce proprio dall’esperienza delle Paraolimpiadi. Nicolò, costretto sulla sedia a rotelle da un incidente occorsogli mentre praticava lo sport preferito, il motocross, ha portato la sua testimonianza, spiegando come sia riuscito a trovare la forza per ripartire nella vita di tutti i giorni (oggi lavora come fisioterapista, ed è uno dei pochissimi paraplegici a svolgere questa professione in Italia) così come nello sport. Il giovane sportivo bolognese ha raccontato come l’incidente gli abbia dato l’opportunità di provare il nuoto, disciplina prima non troppo amata ma in cui oggi è diventato uno dei migliori specialisti italiani con disabilità. Allenandosi duramente, Nicolò ha staccato anche il “pass” per i Giochi di Londra, dove ha mancato di un soffio l’ingresso alle finali nei 150 m. misti (si è piazzato al 9° posto nella batteria decisiva, che qualifica i primi 8 classificati) e nei 100 m. rana.
Risultati non disprezzabili per un giovane al debutto nella rassegna olimpica, così come più che lusinghiero è stato il bilancio della spedizione azzurra (28 medaglie complessive), a maggior ragione se si considera che gli atleti di casa nostra non sempre hanno accesso alle stesse dotazioni tecniche dei ‘colleghi’ normodotati e il lavoro li costringe a sottrarre tempo prezioso agli allenamenti (mentre molti sportivi stranieri non lavorano).
Rispondendo
poi a una domanda specifica del presidente del Panathlon Valle del Reno, Mario Becca, l’atleta di Casalecchio ha
fatto notare come quello che manca ancora all’Italia per essere allo stesso
livello degli altri grandi Paesi europei, anche a livello sportivo, è la
diffusione di una vera cultura della disabilità, basata sulla attenzione verso
il disabile e le sue esigenze, a partire da quelle fondamentali come la possibilità
di spostarsi liberamente (Nicolò ha ribadito l’importanza di abbattere le
barriere architettoniche, nel tessuto urbano come nell’impiantistica sportiva).
Nicolò
Bensi, tra l’altro, è uno dei campioni dello sport protagonisti del libro ‘Liberi
di sognare’, il volume edito da Minerva che, attraverso un mix di interviste, narrazioni
e immagini, racconta 11 appassionanti storie sospese tra sport e disabilità.
Raccogliendo l’invito del Panathlon Club Valle del Reno, gli autori del libro - il giornalista bolognese Marco Tarozzi e il fotografo ravennate Paolo Genovesi - hanno partecipato all’incontro conviviale di Sasso Marconi, presentando l’opera e i suoi protagonisti: 11 atleti disabili che, grazie a uno sconfinato amore per lo sport e per la vita, hanno continuato a inseguire, nonostante tutto, un sogno - una vittoria, una medaglia - o più semplicemente, una volta usciti dal buio, hanno colto nuove opportunità in grado di cambiare in meglio le rispettive esistenze. E così sulle pagine di “Liberi di sognare” trovano spazio le storie di sportivi come “Meme” Pagnini (già campione paraolimpico di sci nautico, cui è dedicata la copertina del libro), Francesca Porcellato (pluridecorata nella maratona), Daniele Bonacini (ex velocista ed ingegnere che fabbrica protesi per disabili) e le vicende di personaggi capaci di vivere con ironia la propria ‘diversità’: è il caso di Alessandro Paleri, appassionato di volo che, assieme a 3 aviatori disabili e 1 normodotato, ha allestito una pattuglia acrobatica di ultraleggeri, ribattezzata “I Baroni rotti”.
Raccogliendo l’invito del Panathlon Club Valle del Reno, gli autori del libro - il giornalista bolognese Marco Tarozzi e il fotografo ravennate Paolo Genovesi - hanno partecipato all’incontro conviviale di Sasso Marconi, presentando l’opera e i suoi protagonisti: 11 atleti disabili che, grazie a uno sconfinato amore per lo sport e per la vita, hanno continuato a inseguire, nonostante tutto, un sogno - una vittoria, una medaglia - o più semplicemente, una volta usciti dal buio, hanno colto nuove opportunità in grado di cambiare in meglio le rispettive esistenze. E così sulle pagine di “Liberi di sognare” trovano spazio le storie di sportivi come “Meme” Pagnini (già campione paraolimpico di sci nautico, cui è dedicata la copertina del libro), Francesca Porcellato (pluridecorata nella maratona), Daniele Bonacini (ex velocista ed ingegnere che fabbrica protesi per disabili) e le vicende di personaggi capaci di vivere con ironia la propria ‘diversità’: è il caso di Alessandro Paleri, appassionato di volo che, assieme a 3 aviatori disabili e 1 normodotato, ha allestito una pattuglia acrobatica di ultraleggeri, ribattezzata “I Baroni rotti”.
Storie
che sottendono un grande desiderio di normalità (“storie eccezionalmente normali di ragazzi che hanno tanto da
insegnarci”, le hanno definite gli autori): ed è proprio su questo punto
che si sono sviluppate le considerazioni dell’Assessore allo Sport di Sasso
Marconi, Raffaele Ammendola a
conclusione del dibattito. L’Assessore ha ricordato come il Comune di Sasso
Marconi abbia attivato prima un progetto di avvicinamento al basket (‘Basket
per tutti’, promosso in collaborazione con l’associazione ‘Basket Handicap’ di
Marco Calamai) poi un laboratorio di ‘Lottadanza’, offrendo così ai ragazzi
disabili l’opportunità di fare sport, e quindi di lavorare e sudare in palestra
proprio come i loro coetanei normodotati.
La
serata si è chiusa con i ringraziamenti del presidente del Panathlon Club
“Valle del Reno”, Mario Becca, e la
promessa di tornare presto a parlare di un tema che ha offerto numerosi spunti
di riflessione.
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