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Di Antonio
Lavini:
Prendo
spunto dall'intervista da Lei effettuata ad Alberto Vecchi e pubblicata il 6
ottobre 2012.
Non entro
nel merito del futuro degli ospedali di Porretta Terme e Vergato, auspico solo
che le due ‘parrocchie’ trovino il modo di associarsi e dare vita ad una unica
gestione che preservi le due attuali sedi valorizzandole e rendendole
efficienti in termini di servizi ai cittadini della valle e delle colline
circostanti.
Mi preme
invece parlare di EMERGENZA SANITARIA. Gli abitanti delle valli del Reno e del
Setta sono fortemente preoccupati dell'involuzione dei ‘pronto soccorso’ e
delle auto medicalizzate ( quelle con medico ed infermiere a bordo ) , dei
quali si parla nell'articolo citato e che trova ampia risonanza e discussione
con toni preoccupati, nei vari luoghi di aggregazione dei cittadini stessi.
Nei corsi di
primo soccorso e nella bibliografia dell'emergenza, si afferma SEMPRE
e con cognizione di causa che la qualità e sopratutto la tempestività di
un intervento di soccorso, fanno la differenza tra la vita o la morte o
tra una lieve menomazione o la severa compromissione fisica/mentale del
malcapitato anziano, giovane, bambino.
La
popolazione statisticamente invecchia sempre più, i fattori di rischio esterno
sono sempre più numerosi ed incisivi, il vivere in un mondo dinamico/frenetico,
espongono la popolazione a patologie che spesso richiedono un intervento
d'urgenza.
Nel ribadire
fortemente che i cittadini tutti sono sovrani e non sudditi di chi è eletto per
governare, io ritengo che i ‘ risparmi ‘ e le ‘ efficienze’ devono essere attuati ma MAI a scapito dei
servizi primari. Paghiamo le tasse ed i
numerosi ed onerosi aumenti dei servizi sanitari, ma NON possiamo
accettare la decadenza e/o la mancanza locale dei servizi di emergenza.
I pronto
soccorso di Porretta e Vergato vanno mantenuti e ove possibile e
necessario anche migliorati, le auto medicalizzate, con medico ed
infermiere, site a Marano ed ai Cinque Cerri DEVONO proseguire la loro
attività.
Le voci che
circolano, oramai da tempo, parlano della medicalizzata dei Cinque Cerri in
TOTALE SMOBILITAZIONE a fine 2013 e di eliminazione del servizio notturno già
da inizio anno nuovo. Ne parliamo preoccupati, probabilmente non
completamente informati ed avanziamo soluzioni, tutte da verificare in
termini di attuabilità, ma SEMPRE con l'obiettivo di mantenere e migliorare il
soccorso d'emergenza.
L'eventuale
nuova sede, se quella attuale di Cinque Cerri dovesse essere dismessa,
fatte le opportune verifiche potrebbe essere ubicata presso la pubblica
assistenza di Sasso Marconi ove anche molti servizi logistici potrebbero già da
ora essere disponibili. Presso la stessa Pubblica i medici ed infermieri del
118 potrebbero anche svolgere da filtro per molte patologie meno
gravi, alleggerendo in tal modo il pronto soccorso dell'ospedale Maggiore.
Si eviterebbero lunghe attese per i pazienti ritenuti non gravi, si
risparmierebbero un poco di denari, probabilmente il tutto con un investimento
modesto.
Auspichiamo
che l'argomento venga dibattuto in sede comunale ( siamo certi che questo
problema sia già stato in agenda e trattato ) e che ne venga dato ampio e
chiaro resoconto ai cittadini. Ci aspettiamo proposte concrete e realizzabili
prima che ‘ altri ‘ decidano in modo negativo o contrario alle nostre
aspettative. Se necessario avviare una commissione di esperti lo si faccia
senza indugi coinvolgendo anche chi di queste cose se ne intende e che potrebbe
fornire statistiche ed informazioni concrete come la pubblica assistenza di
Sasso Marconi.
E' opinione
di molti che l'emergenza sanitaria, i cui costi potrebbero anche essere globalmente
significativi, deve avere comunque priorità rispetto ad altri investimenti e
che, pur di non perdere ciò che è stato acquisito, la collettività potrebbe
accollarsi un ulteriore balzello da studiare e proporre ai cittadini.
La gente
comunque è stanca di perdere ‘cose’ utili e necessarie perché ritenute
costose, sopratutto in momenti come quelli che l'attualità ci mostra
quotidianamente in cui rubare, sperperare, lucrare, è diventato sport
nazionale.
RICHIEDO ai
lettori di questo modesto contributo di dare risposte e proposte educate e
inerenti alla riflessione proposta, per invogliare gli addetti a darsi una
mossa.
Grazie
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