venerdì 27 gennaio 2012
TERREMOTI: SCUOLE NON A NORMA.
Il consigliere regionale Andrea Defranceschi (nella foto) comunica che Il Movimento 5 Stelle presenterà un accesso agli atti in ogni Comune per avere i dati puntuali e conoscere anche il rispetto delle normative antincendio.
“Solo il 18% delle scuole emiliano-romagnole è in linea con la normativa antisismica” risponde così il consigliere regionale all’accusa di strumentalizzare il terremoto. “Il nostro accesso agli atti regionali, per valutare lo stato di fatto, è datato 1 dicembre 2011. Quindi molto prima del terremoto. Perché noi ci documentiamo, prima di parlare. Ora siamo pronti a farle delle domande cui sicuramente l’assessorato saprà rispondere subito davanti a tutti i cittadini.
Defranceschi elenca poi le domande:
1 – visto che l’assessorato regionale è in possesso dei dati, pubblichi immediatamente l’esito della ricognizione degli edifici strategici e rilevanti;
2 – visto che è in possesso dei dati, comunichi immediatamente il dato percentuale di quante scuole sul territorio siano perfettamente in regola con le normative antisismiche e quali no;
3 – se è in possesso di altri dati oltre a quelli che ci ha fornito, spieghi perché non lo ha fatto, impedendo ad un Consigliere Regionale eletto dai cittadini di esercitare legittimamente il suo potere di sindacato ispettivo;
4 - visto che l’assessorato ha dichiarato che “è in corso il programma di attuazione di sette anni (2010-2017) per i 60 milioni di euro, assegnati dal Dipartimento nazionale di Protezione civile all’Emilia-Romagna, per mettere in sicurezza gli edifici a maggior rischio, fornisca immediatamente l’elenco degli interventi ESEGUITI e quelli programmati, accompagnando tale elenco da un calcolo percentuale di quante scuole
siano quindi sistemate o da risistemare;
5 – Visto che da più parti Istituzionali, a partire dal Presidente della Provincia di Reggio Emilia, è stato dichiarato che l’attività di monitoraggio è continua, forniscano subito ai cittadini nome e indirizzo
delle scuole sottoposte a controlli e da sottoporre, con tanto di dato percentuale sul totale;
Defranceschi ha fornito anche i ‘numeri’ in suo possesso:
In Emilia-Romagna sono presenti 1774 edifici scolastici. 33 sono stati costruiti prima dell’Ottocento, 69 nell’Ottocento, 56 tra il 1900 ed il 1920; 269 tra il 1921 ed il 1945; 536 tra il 1946 ed il 1960; 390 tra il 1961 ed il 1975 e 335 dopo il 1976. Di 86 non ci è stata fornita alcuna datazione. Di scuole nuove, costruite dopo il 2005 e quindi certamente edificate con tutti i crismi di antisismicità, la Regione non ce ne ha
indicata nemmeno una.
I Comuni emiliano-romagnoli dichiarati sismici sono ben 326, e solo 22 non lo sono. Sul territorio di questi 326 Comuni abbiamo potuto individuare solamente 192 scuole edificate dopo il 1983-84, di cui quindi si può “genericamente dire” che siano a norma… Alle quali aggiungiamo quelle “sistemate”, prendendo per valida l’ipotesi più ottimistica, ovvero che gli interventi pianificati siano stati tutti effettuati e siano risultati risolutivi. Il numero di scuole a norma diventa 317, che non arriva quindi al 18% del totale. Quindi il restante 82% non lo è.
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1 commento:
Molto probabile che quanto detto e stimato nell'articolo sia vero, vero anche che ci sono pochi soldi, ma vero anche che i sindaci anziché rifare gli edifici scolastici preferiscono spendere i pochi soldi in cose futili come l'arredo urbano, pedonalizzazioni, rifacimento di piazze ecc.
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