venerdì 8 aprile 2011

Legione Carabinieri Emilia Romagna informa:


L’analisi dei reati commessi negli ultimi mesi, sul territorio della provincia di Bologna, ha evidenziato un particolare incremento di assalti notturni a sportelli bancari “Bancomat” e di “Cassa Continua”, realizzati mediante l’immissione all’interno degli stessi di sostanza gassose del tipo acetilene e conseguente deflagrazione. L’ approfondimento analitico del fenomeno criminoso ha consentito di rilevare come, durante l’anno 2010, siano stati presi di mira circa 50 bancomat, mentre nell’anno in corso sono 11 gli episodi occorsi nella sola provincia di Bologna. In alcuni casi, le esplosioni hanno determinato danni, anche rilevanti, agli edifici ove insistevano gli sportelli assaltati, cagionando nel contempo un preoccupante allarme sociale collegato alle deflagrazioni prodotte, peraltro, in piena notte.

I malviventi hanno colpito indistintamente nel centro città e nei comuni della provincia di Bologna, soprattutto quelli immediatamente a ridosso del capoluogo, nella fascia oraria ricompresa tra le ore 03.00 e le ore 05.30, anticipata nell’ultimo periodo (gennaio – febbraio 2011) anche all’arco temporale 01.30-03.30. Il particolare fenomeno criminale presenta talune peculiarità seriali, tenute in debita considerazione nell’adozione di una strategia di contrasto, sia preventiva sia repressiva, aderente alla situazione in atto.

Al fine di condurre in modo efficace e coordinato le investigazioni dirette dal Sost. Proc. Francesco Caleca, il Comando Provinciale Carabinieri ha istituito una “Cellula Investigativa”, dedicata in via esclusiva al contrasto del fenomeno degli “assalti” alle casse continue ed agli sportelli bancomat, costituita da personale del Nucleo Investigativo di Bologna e delle Aliquote Operative delle Compagnie Carabinieri “Bologna Centro”, “San Lazzaro di Savena” e “Borgo Panigale”, maggiormente interessate dagli assalti, e per ultimo della Stazione Carabinieri di Granarolo Emilia (BO). Le attività di tale cellula hanno permesso di individuare un sodalizio a composizione variabile, composto da 7 – 8 malviventi responsabili di alcuni degli assalti ai bancomat/casse continue di istituti di credito di Bologna e province limitrofe. Tra i colpi certamente riconducibili al gruppo, risultano quelli presso il centro commerciale “Le querce” di Reggio Emilia, avvenuto il 9 febbraio 2011, dell’ufficio postale di Renazzo (Ferrara), avvenuto il 19 febbraio 2011 e quello in danno del bancomat dell’Agenzia Monte Paschi di Siena di Mirabello [Ferrara] in data 26 febbraio 2011.

Il costante monitoraggio tecnico e di tipo tradizionale (osservazione dinamica, pedinamenti, appostamenti) dei principali indiziati, unito ad un’analisi certosina di dati e informazioni relativi a fatti analoghi verificatisi anche fuori provincia, ha consentito di identificare gli altri sodali, nonostante l’estrema cautela con cui essi si relazionavano.

In particolare, osservando i tragitti “sospetti” percorsi dalle auto monitorate (non sempre, peraltro, utilizzate direttamente per eseguire le azioni criminose) è stato possibile triangolare un’area di interesse, sempre più circoscritta, ove ipoteticamente avrebbero potuto insistere i garage nei quali i malviventi occultavano le autovetture di grossa cilindrata utilizzate per i “colpi”. I militari della “Cellula investigativa” sono riusciti ad individuare dapprima le auto impiegate e, in seguito, alcuni degli utilizzatori.

Nella notte del 26 febbraio u. s., un gruppo di individui travisati ha tentato di far saltare il bancomat della filiale MPS di Mirabello (FE) con la consueta miscela di gas a base di acetilene: a seguito dell’esplosione uno dei malviventi rimase gravemente ferito, mentre i complici si diedero alla fuga a bordo di una Audi A6 con targa alterata, vanamente inseguiti dai Carabinieri del luogo. Un paio d’ore più tardi, alcuni uomini incappucciati “scaricavano”, presso il pronto soccorso dell’ospedale “Maggiore” di Bologna, un giovane identificato solo in un secondo tempo, con gravi ferite alla testa ed al volto, compatibili con l’episodio di Mirabello. Ad ulteriore riscontro dell’appartenenza del ferito al sodalizio oggetto di indagini giungevano i positivi esiti degli accertamenti tecnico-scientifici condotti sulla scena del crimine dal RIS di Parma, prontamente attivato dal Comando Provinciale di Ferrara, tempestivamente comunicati a questo Comando Provinciale, in ossequio alle disposizioni di coordinamento info-operativo ad hoc del Comando Legione Emilia Romagna. L’immediato incrocio dei dati informativi e tecnici raccolti consentiva, infine, di localizzare, in zona periferica di Bologna, il box in cui era stata occultata l’Audi A6 ricercata, già recuperata su disposizione dell’A.G., contenente due bombole di acetilene e ossigeno modificate per l’uso specifico, giacche a vento e guanti ed altro materiale utilizzato per l’esecuzione dei colpi.

Alla luce delle risultanze investigative emerse ed in relazione alla particolare pericolosità della condotta criminale posta in essere dal sodalizio, ulteriormente desumibile dal grave ferimento riportato da uno dei malviventi nel corso dell’azione di Mirabello, il P.M. incaricato delle indagini, Sost. Proc. Francesco CALECA, ha presentato una richiesta di Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di:

  • LUCCARINI Andrea, detto “LOPEZ” o “LO”, nato a Bologna il 01.08.1966, ivi residente;
  • SANTAGATA Davide, nato a Bologna l’1.02.1969, ivi residente;
  • TURI Oronzo, nato a Nato a Ostuni (BR) il 16.04.1973, residente a Minerbio (BO);
  • CARUSO Alex, nato a Bologna il 20.06.1984, ivi residente;
  • DI ROSA Giovanni, nato a Melito Irpino (AV) il 09.05.1961, residente a Bologna;
  • CORONA Stefano, nato ad Oristano l’1.04.1990, residente a Bologna;
  • MONARI Stefano, detto “Teto”, nato a Bologna il 17.12.1970.

La richiesta veniva pienamente condivisa dal GIP Andrea SCARPA che emetteva i provvedimenti restrittivi in argomento.

I provvedimenti sono stati eseguiti nelle prime ore del mattino odierno, con l’impiego di 100 militari del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, supportati da unità cinofile ed un elicottero del Nucleo Elicotteri di Forlì.

Contestualmente sono state eseguite 7 perquisizioni domiciliari, nei confronti di altre persone indagate nell’ambito dello stesso procedimento penale.

I soggetti sottoposti a fermo sono stati fotosegnalati presso l Reparto Operativo della Caserma “D’Azeglio” di Viale Panzacchi e, dopo le formalità di rito, saranno ristretti presso il Carcere della Dozza a disposizione dell’A. G..

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