mercoledì 8 ottobre 2025

Taruffi firma la mozione filo-Hamas, la reazione di Forza Italia: “Grave leggerezza istituzionale”

 



di Morris Battistini
Capogruppo Forza Italia di Marzabotto
Vicecoordinatore provinciale Forza Italia Bologna

Con profondo sconcerto apprendo dell’adesione di Igor Taruffi, dirigente regionale del Partito Democratico ed esponente di primo piano del centrosinistra, alla mozione promossa da un gruppo radicale dell’Appennino che – oltre a chiedere il riconoscimento dello Stato di Palestina – contiene affermazioni che legittimano Hamas come interlocutore politico.

Il documento, lungo sette pagine e inviato a 54 Comuni dell’area metropolitana, invita le amministrazioni a “condannare il genocidio, la pulizia etnica e tutti i crimini contro l’umanità che il governo israeliano starebbe compiendo”, ma allo stesso tempo propone un “dialogo con Hamas”, equiparando di fatto l’organizzazione terroristica a un soggetto politico legittimo.
Un’affermazione inaccettabile, che offende la memoria delle vittime innocenti e svilisce la gravità delle azioni terroristiche compiute da Hamas.

È un segnale gravissimo che un dirigente del PD – non un semplice attivista – abbia firmato una mozione di questo genere. Le sue successive scuse, motivate da “leggerezza” e da una “lettura superficiale” del testo, rappresentano a mio avviso un clamoroso autogol istituzionale: chi ricopre incarichi pubblici di rilievo deve agire con attenzione, rigore e senso di responsabilità.

Permettetemi una considerazione diretta: un ex assessore regionale del PD che sottoscrive un documento di tale portata senza comprenderne pienamente il contenuto non è solo superficiale, ma irresponsabile. Se manca la capacità di discernimento, è doveroso che lasci spazio a chi è in grado di rappresentare con dignità il proprio territorio.

In qualità di capogruppo comunale di Forza Italia a Marzabotto e vicecoordinatore provinciale di Forza Italia Bologna, dichiaro quanto segue:

1. Rigetto totale della mozione in questione, che contiene affermazioni fuorvianti e pericolose, tese a legittimare un’organizzazione terroristica.

2. Condanna ferma di ogni forma di terrorismo e di ogni tentativo di giustificare o minimizzare le azioni di Hamas.

3. Sostegno al riconoscimento dello Stato di Palestina, ma solo a condizioni precise:

o    il rilascio immediato di tutti gli ostaggi ancora detenuti da Hamas;

o    l’esclusione totale di Hamas da ogni struttura politica, amministrativa e istituzionale del futuro Stato palestinese.
Solo così si può parlare seriamente di pace e di convivenza.

4. Richiesta di chiarezza al PD regionale, affinché si dissoci pubblicamente da questa mozione e prenda le distanze da chi, come Taruffi, ha sottoscritto un documento che mina la credibilità delle istituzioni.

5. Impegno politico locale: a Marzabotto proporremo un ordine del giorno che condanni ogni forma di terrorismo, riaffermi la solidarietà allo Stato di Israele e chiarisca che nessuna istituzione comunale farà propria la mozione in questa versione.

Marzabotto, per la sua storia e per le ferite ancora vive della Seconda guerra mondiale, ha un valore simbolico universale. Proprio da qui deve levarsi un messaggio di pace e sobrietà, non di fazione. Strumentalizzare la tragedia di Marzabotto per sostenere le ragioni di una parte è un errore profondo: il rispetto delle vittime – israeliane e palestinesi – impone equilibrio e fermezza morale.

L’unica via possibile è quella di un dialogo di pace autentico, che non sventoli né la bandiera di Israele né quella di Palestina, ma che permetta a entrambi i popoli di convivere in quella terra martoriata.
Slogan come “Palestina libera dal fiume fino al mare” sono semplicemente intollerabili.

Non si dialoga con i terroristi: si condanna il terrorismo.

Mi auguro che altre forze politiche, amministratori locali e cittadini consapevoli si uniscano a questa posizione, per difendere la credibilità delle istituzioni e respingere ogni ideologia che tende a equiparare vittime e carnefici.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Israele ha moltiplicato ad oggi l'orrore del 7 ottobre subito dagli israeliani, per settanta volte peggio dei nazisti che per un decesso loro ne uccidevano dieci.

Anonimo ha detto...

Perciò se condanni il terrorismo non potrai non condannare il terrorismo che compie uno stato da oltre mezzo secolo. Lo stato di Israele, come giustamente hanno dichiarato eminenti studiosi e giuristi, e come sta confermando la Corte di Giustizia, che ha emesso mandati di arresto per quel governo. Se non lo fai non puoi sperare di essere credibile.

Anonimo ha detto...

Ma adesso a Sharm el Sheik non stanno trattando anche con Hamas? Ma la Palestina potrà decidere le proprie forme organizzative?

Anonimo ha detto...

Gentilissimo Sig.Battistini, quindi lei ammette candidamente di giustificare il terrorismo di Stato di Israele, reputando Netanyahu un soggetto politico legittimo, pur sapendo che dal 21 novembre 2024 è ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e contro l'umanità commessi contro la popolazione civile della Striscia di Gaza.

Anonimo ha detto...

Il significato dello slogan " Palestina Lbera dal fiume fino al mare " in realtà è un altro ( è ora di smetterla di strumentalizzare tutto ).
Il diritto del popolo palestinese, di ritornare, non da sottomesso, in uno stato democratico che non li tratti come animali inferiori, non è antisemitismo, non significa gettare gli ebrei a mare, ma liberarsi di un regime, quello sionista. È semplice da capire, anche per chi ama storpiare il senso delle cose e la realtà

Anonimo ha detto...

Gentilissimo Battistini, e con chi starebbe trattando Israele, in questa prima e preliminare fase di un possibile accordo?
Glielo vogliamo dire a Israele che i loro inviati alla trattativa in Egitto sono "camerati che sbagliano"?
Forza, Battistini: si faccia avanti ed esprima loro la sua imprescindibile analisi e il suo indispensabile monito!
Già che c'è, si faccia sentire anche dall'amico Trump...

Anonimo ha detto...

Non sapevo che nel fiume Reno si potessero trovare i tonni.

Anonimo ha detto...

Certo che sta' questione Israeliano Palestinese ha generato degli schieramenti antagonisti insopportabili. Per giunta si fa a gara a chi strumentalizza di più questa tragedia che dura da settantanni. Comunque voglio dire che nelle mani di Hamas ci stanno ancora dei cittadini vivi che vorrebbero tornare a casa loro. Con chi si deve trattare, con Gesù Cristo? Purtroppo con in terroristi!

Anonimo ha detto...

E' solo questione di termini. Come ai tempi dei briganti.

Anonimo ha detto...

La distrazione prodotta dai sionisti della "sinistra de noartri" continua a fare danni e a dividere, pensate a casa vostra che è meglio. Mai visto altri popoli indignarsi per le disgrazie accadute in Italia.

Anonimo ha detto...

due torti non fanno una ragione, non è il numero ma il modo, i crimini sono crimini, gli assassini debbono risponderne.

Dante Franchi ha detto...

Comunicato stampa del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina - 09/10/2025

Il raggiungimento dell'accordo di cessate il fuoco e avviarne la prima fase è un risultato significativo e il primo passo di un lungo cammino verso la fine delle sofferenze del nostro popolo. È tempo che il genocidio finisca. È il frutto della leggendaria fermezza (Sumud) dimostrata da Gaza e dal nostro popolo palestinese, degli enormi sacrifici dei martiri, dei feriti e dei prigionieri, e della tenacia della coraggiosa resistenza che ha affrontato l'aggressione fino a questo momento.

Rendiamo omaggio al nostro popolo, sia in patria che all'estero, e ai nostri martiri, feriti, prigionieri e dispersi, che hanno incarnato le più belle immagini di sacrificio e tenacia. Il nostro popolo ha sopportato ciò che nessun altro popolo ha sopportato e, nonostante la distruzione, i massacri e la fame, l'occupazione sionista ha fallito nel raggiungere i suoi obiettivi e non ha raccolto altro che delusione, vergogna e isolamento.

Dall'inizio dell'aggressione fino alla firma dell'accordo, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha continuato i suoi sforzi senza interruzione, in coordinamento con tutte le forze palestinesi, arabe e islamiche, per raggiungere il momento in cui sarà fermata la macchina da guerra. Il Fronte rimarrà al fianco del nostro popolo durante questa fase difficile e cruciale della sua storia, continuando a sostenere la sua fermezza e la sua lotta fino al raggiungimento dei suoi obiettivi nazionali.

Apprezziamo profondamente gli sforzi dei nostri fratelli in Egitto, Qatar, Turchia e in tutti gli altri paesi arabi e islamici, così come le posizioni e le azioni delle nazioni e dei popoli liberi del mondo che hanno respinto la continuazione dei massacri e hanno cercato di fermarli, i cui sforzi hanno contribuito al raggiungimento di questo accordo. Apprezziamo in particolare la ferma posizione dell'Egitto nel respingere lo sfollamento e sostenere la fermezza del nostro popolo sulla sua terra.

L'accordo attuale ha superato i "no" e gli obiettivi sionisti. È l'unica opzione praticabile nelle circostanze attuali e il suo successo dipende dal rispetto dello stesso da parte dell'occupazione sionista e dalle chiare garanzie USA che impediscano ogni procrastinazione. Il nostro obiettivo ora è continuare a lavorare per porre fine una volta per tutte al genocidio, ottenere un ritiro completo dalla Striscia di Gaza, rompere l'assedio e porre fine alle sofferenze del nostro popolo.

Stiamo lavorando con tutte le organizzazioni palestinesi, con contributo egiziano, per avviare un dialogo nazionale globale che apra un nuovo orizzonte per la costruzione di una strategia palestinese unitaria basata sui principi e sui diritti storici del nostro popolo, per affrontare la fase successiva e ricostruire le nostre istituzioni nazionali in base a partenariato associativo e collegiale per affrontare tutte le sfide.

Rifiutiamo la tutela straniera e affermiamo che l'amministrazione di Gaza deve essere puramente palestinese, con la partecipazione araba e internazionale alla ricostruzione e al recupero.

Il mondo oggi è al nostro fianco e sostiene il nostro diritto alla libertà e all'autodeterminazione. Il movimento globale deve continuare a perseguire l'occupazione e i suoi leader anche dopo il raggiungimento dell'accordo di cessate il fuoco, affinché la Palestina possa rimanere viva nella coscienza mondiale fino alla fine dell'occupazione.

Anonimo ha detto...

"...sostiene il nostro diritto alla libertà e all'autodeterminazione." Ecco, su questo ho dei dubbi.

Anonimo ha detto...

Non ha ancora capito che è tutta una illusione.?

Anonimo ha detto...

Mi dispiace, ma è già superato.
Bla bla bla

Anonimo ha detto...

Le forze islamiche, signor Franchi, sono molto vicine ai neri, non ai rossi che piacciono a lei.

Anonimo ha detto...

Questa è cattiva: Oggi sono tutti contro Israele eccetera. Vuoi vedere che dopo tanti anni danno ragione al baffino del 44 ( ps dio me ne scampi da quel personaggio che ho citato)

Anonimo ha detto...

Il salvatore della Patria.....