Mammi: “Nel 2025 peggioramento dopo due anni di tregua. Dieci milioni già stanziati per indennizzi. In corso ricerche internazionali”
Dopo un biennio di relativa tregua, torna a crescere
in Emilia-Romagna l’allarme per la cimice
asiatica (Halyomorpha halys),
l’insetto infestante originario dell’Asia orientale che negli ultimi anni ha
causato gravi danni alle colture frutticole e orticole del Nord Italia.
“Solo
nella nostra regione sono stati stanziati oltre 10 milioni di euro in ristori e
indennizzi per gli agricoltori colpiti. Nel 2025, dopo due anni di
miglioramento, la situazione è tornata a peggiorare e per questo stiamo
portando avanti nuove ricerche, anche in collaborazione con istituti
scientifici degli Stati Uniti, per individuare soluzioni efficaci e durature”,
ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, rispondendo in Assemblea legislativa a
un’interrogazione presentata dalla consigliera di Fratelli d’Italia Annalisa Arletti.
Secondo Mammi, “l’Emilia-Romagna si trova oggi in una condizione
analoga a quella di altre regioni del Nord, come il Veneto e la Lombardia”,
dove l’insetto ha ripreso a diffondersi in seguito a condizioni climatiche favorevoli
e alla riduzione dell’efficacia dei sistemi di contenimento biologico.
L’assessore ha ricordato che la
Regione è impegnata su più fronti: dal monitoraggio
delle popolazioni di cimice asiatica alla diffusione del parassitoide “vespa samurai” (Trissolcus
japonicus), introdotto in via sperimentale negli anni scorsi per
limitare la riproduzione dell’insetto. Parallelamente, prosegue il confronto
con le organizzazioni agricole per valutare ulteriori misure di sostegno
economico alle imprese danneggiate.
1 commento:
Nella mia zona di Marzabotto / Grizzana non mi sembra che ci sia stato negli ultimi due anni trascorsi, un rallentamento nella proliferazione di questi insetti.
Posta un commento