Accertate contaminazioni nella falda: Arpae dispone nuovi monitoraggi e indagini entro fine anno
Prosegue l’iter di bonifica e verifica
ambientale dell’area dell’ex stabilimento Alfa
Wassermann di Borgonuovo di
Pontecchio, nel Comune di Sasso Marconi. Il sito, oggi oggetto di un accordo di programma per la realizzazione
di nuove opere pubbliche finanziate dal PNRR,
è stato teatro per decenni di attività industriali legate alla produzione di
farmaci e prodotti chimici.
L’area, estesa su circa 42.000 metri quadrati, comprendeva reparti
di sintesi e fermentazione, magazzini per lo stoccaggio di sostanze chimiche,
un impianto di depurazione e un parco cisterne per gas e solventi. L’attività
produttiva è cessata definitivamente nel 1991,
ma nel corso degli anni sono emerse criticità
ambientali legate alla contaminazione delle acque sotterranee.
Le prime indagini ambientali risalgono
al periodo 2014-2015, quando
furono installati i piezometri per il monitoraggio della falda. Una nuova
campagna di analisi, condotta da Arpae
nel febbraio 2025, ha confermato
superamenti dei limiti di legge
per alcuni contaminanti, tra cui ferro,
manganese, triclorometano, cloruro di vinile e composti organoalogenati.
A seguito della notifica ufficiale di Arpae, la società Alfa Wassermann Real Estate Srl,
proprietaria dell’area, ha presentato il Piano
di caratterizzazione e la successiva Analisi di rischio ai sensi del D.Lgs. 152/2006 (“Norme in materia ambientale”).
La documentazione è stata esaminata
nel corso della Conferenza di Servizi
tenutasi il 26 settembre 2025,
alla presenza dei tecnici Arpae, del Comune di Sasso Marconi, della Città
Metropolitana di Bologna e dei consulenti della società.
Durante la riunione, Arpae ha
espresso parere favorevole all’unanimità
per l’approvazione del progetto di caratterizzazione, integrato da alcune prescrizioni aggiuntive volte a
completare il quadro conoscitivo del sito.
Tra le principali disposizioni tecniche richieste:
·
la
realizzazione di un nuovo piezometro
nell’area dell’ex parco serbatoi, a valle idrogeologica del sito, da utilizzare
come punto di conformità;
·
l’apertura
di quattro nuove trincee esplorative
fino a due metri di profondità, con prelievo di campioni di terreno
superficiali e profondi;
·
il
completamento del rilievo idrogeologico,
con definizione della direzione di flusso della falda;
·
l’esecuzione
di due nuove campagne di monitoraggio
delle acque sotterranee entro ottobre
e novembre 2025;
·
la
presentazione entro il 31 dicembre 2025
del modello concettuale definitivo
e dell’analisi di rischio aggiornata.
Nel Piano di caratterizzazione
approvato sono inoltre previsti:
·
otto
sondaggi a carotaggio continuo attrezzati a piezometro;
·
il
prelievo e l’analisi di campioni d’acqua e di terreno per verificare la
presenza di metalli pesanti, idrocarburi, solventi clorurati, nitrati e altre
sostanze inquinanti;
·
quattro
trincee esplorative nei sedimi dei fabbricati demoliti, con test specifici
anche per amianto e composti aromatici (BTEX e IPA).
Secondo quanto emerso dalla
Conferenza di Servizi, le aree maggiormente contaminate risultano concentrate nella zona degli ex serbatoi,
ma saranno necessarie ulteriori verifiche per definire con precisione
l’estensione della contaminazione e i successivi interventi di bonifica.
1 commento:
il costo del progresso...
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